Il Festival della Mente ha chiuso i battenti. Sulla città aleggia ancora un clima di cultura e di incanto. La neo-sarzanese Carla Ridella denuncia tuttavia una contraddizione: quella tra il discorso di apertura del primo cittadino e l'atteggiamento tenuto nel passato recente. Con un invito a ripensarci.
La legge parla chiaro: i piani territoriali devono ottenere il parere preventivo dell'ufficio tecnico regionale prima dell'adozione in Consiglio. L'osservazione, redatta dall'ex procuratore Rodolfo Attinà, richiama la tragedia dell'Aquila
Al Festival della Mente Marco Romano, urbanista, profondo conoscitore di Sarzana, ha parlato del libro "La città come opera d’arte", indicando la ricetta contro il declino: integrare città vecchia e nuova.
Maria Clotilde Fiori Pucci Il primo commento che mi torna spontaneo è quello già espresso da me al Barontini a Roberto Bottiglioni: “Gli incontri culturali che si svolgono sul territorio (dal Festival della Mente alle attività delle varie associazioni locali) ci insegnano quanto la nostra storia , la tutela del nostro ambiente e della nostra […]
Oggi tutti riconoscono al Comitato "Sarzana, che botta!" il merito di aver riportato all'attenzione dei cittadini le grandi scelte urbanistiche che riguardano la loro città e di averli resi di protagonisti. La creazione di questo sito intende continuare a promuovere una nuova cultura della città.
E’ stato uno degli autorevoli pareri sul blog “Sarzana, che botta!” che ha affossato la torre. Pier Luigi Cervellati, titolare della cattedra di Recupero e riqualificazione urbana e territoriale alla Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia, ha scritto per il Comitato. Ora riduciamo le volumetrie!
Se un sindaco le desse carta bianca, che città disegnerebbe? Botta: "Cercherei di salvare il mondo fantastico dell'infanzia e progetterei altri parchi-gioco, luoghi dove ci si può arrampicare sugli alberi..." A Sarzana non ha progettato nulla di tutto questo.
Il cosiddetto piano Piarulli (in parte realizzato, prima di essere messo da parte dal piano Botta) presenta un problema di fondo: prevedere la costruzione di parcheggi pubblici al di sotto di residenze private (ex-Carabinieri, ex-Biava). I residenti, a ragione o a torto ma comprensibilmente, non apprezzano la presenza di estranei sotto le loro case e […]
E' qui che ritroviamo il controverso punto d):
La necessità della Variante allo Strumento Urbanistico del P.P. di via Muccini, appare altresì necessaria, alla luce della proposta di ridisegno di gran parte delle aree poste a sud della immediata periferia urbana, coincidenti con ampi spazi occupati da attività industriali dismesse da anni, effettuata dalla proprietà, con realizzazione di un intervento di ristrutturazione urbanistica dell’esistente, totalmente diverso da quello approvato e tutt’ora in vigore, e che comprende un patrimonio di rilevante entità, determinante e centrale nella positiva attuazione degli indirizzi di programmazione urbanistica cui l’Amministrazione Comunale intende conferire validità e importanza di obbiettivo primario.