Tre ore di relazioni, testimonianze di cittadini alluvionati, confronto di idee. Dal convegno del Comitato sul fiume due indicazioni: fermare le costruzioni nelle aree fluviali; sulle opere decidano qualificati esperti. Il nostro impegno continua
Il Parco Magra è commissariato. L'assessore regionale all'ambiente Renata Briano ha nominato commissario l'attuale direttore, ingegner Patrizio Scarpellini. Sarà lui a gestire i fondi dell'alluvione. La decisione segue la sentenza del TAR sulle nomine.
Il fiume Magra è straripato e tutti si sentono legittimati a straripare. Noi preferiamo ascoltare gli esperti. Sabato 3 dicembre alle 17, Chiostro di San Francesco a Sarzana: Carlo Malgarotto, geologo, Giovanni Seminara, docente di idraulica fluviale, Renzo Raffaelli, giornalista e scrittore.
Politici, sindacalisti, imprenditori: in nome dell'emergenza tutti si sentono legittimati a dare ricette. Addirittura a stabilire di quanti metri va dragato il fiume! Dietro l'emergenza c'è il rischio di un nuovo "sacco del Magra". Urgono alte competenze. Lettera del Comitato ai presidenti di Liguria e Toscana.
L'Autorità di Bacino è stata esautorata. Al suo posto non sono chiamati esperti di idraulica fluviale, ma tecnici comunali o provinciali. I pareri li danno le Consulte di quartiere! Noi proponiamo tre letture di elevato profilo scientifico.
La Provincia ha deciso di esautorare l'Autorità di Bacino e di procedere con tecnici di propria fiducia (cioè d'incarico politico) il dragaggio del fiume da Varese Ligure alla foce del Magra e di costruire argini. I corresponsabili del disastro fiutano il nuovo business: la ghiaia del fiume
Osservare con distacco quanto è accaduto, riflettere e porsi domande sul fiume, su ciò che rappresenta come risorsa, sulle contraddizioni dello sviluppo che lo ha travolto e a cui si è ribellato. Simona Giorgi ci ha provato, poeticamente da un'immaginaria panchina leopardiana
Il biologo sarzanese Pino Sansoni interverrà lunedi 7 novembre nella trasmissione di Riccardo Iacona "Presa diretta" su RAI 3. La puntata sarà dedicata all'alluvione nelle Cinque Terre, della Val di Vara, Lunigiana e Val di Magra.
Si potrebbe lanciare un concorso: documentare il degrado e l'incuria nel Parco Magra. Questa volta ci si sono cimentati Simona Giorgi e Davide De Antoni. Il loro reportage all'ingresso del Parco è antecedente la tragedia. Serve per capire le conseguenze dell'incuria
In un incontro a Fiumaretta per parlare del fiume lo scrittore Maurizio Maggiani ha detto che si rifiuta di dire "La Magra". Per lui il fiume è maschio a dispetto di un filone filologico di pensiero. Sicuramente è maschio il Parco. Non perché nessuno oserebbe dire La Parca (dea tutelare della natività), ma in virtù della composizione degli organismi dirigenti dell'ente. All'assemblea della comunità chiamata a eleggere il comitato di gestione erano presenti solo tre donne. Ma una era lì per caso, sostituiva un sindaco altrimenti impegnato. Le altre due rappresentavano la Coldiretti e l'Ambito della Caccia.
La rampa del ponte della Colombiera spazzata dalla piena della Magra l'anno scorso
La rampa del ponte della Colombiera spazzata dalla piena della Magra l'anno scorso
La politica, quella che s'inventa le quote rosa, l'alternanza maschio-femmina nelle primarie di partito e altre amenità, su ventun posti a disposizione non ha trovato spazio nell'Ente più importante della Vallata per l'altra metà del cielo. Sarà per questo maschilismo che la Magra, fiume femmina, sbotta (straripa) con sempre maggiore vilolenza?