Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Sezione ‘DOCUMENTAZIONE’

Statuto del comitato

ATTO COSTITUTIVO - STATUTO Art. 1 Si costituisce, con il presente accordo, l’associazione denominata «COMITATO SARZANA CHE BOTTA!» (...); Art. 2 L’associazione è apartitica. Non ha fini di lucro. (...) ha lo scopo di perseguire, anche attraverso la raccolta di fondi e l’utilizzo di professionalità, l’obiettivo della difesa del territorio, della storia, della cultura e dell’ambiente di Sarzana e della Val di Magra nonchè l’interesse dei suoi abitanti a vivere in un contesto che tuteli il diritto alla salute. Si prefigge di promuovere uno sviluppo economico, sociale ed urbanistico armonico, compatibile con l’ambiente e con la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico e culturale; di impegnarsi affinchè i cittadini possano partecipare attivamente alle scelte di pianificazione territoriale e culturale ed ad individuare gli strumenti e le modalità adeguati a tale scopo. (...)

Delibera n. 29 del 30 marzo 2009

Con questo atto, il 30 marzo il Consiglio Comunale, con fretta immotivata e sordità verso lo scontento manifestato da parte della città, adotta la parte pubblica del progetto, comprensivo di torre (immagini 1, 2 , 3 e 4). Delibera Consiglio Comunale n.29 del 30/03/2009

“Quadro finanziario” allegato a delibera n.29/2009

Qui il documento completo. Si tratta di poche paginette datate 6 marzo, ma ottenute dal comitato il 10 di giugno dopo svariate proteste pubblicate sui quotidiani ed il ricorso al Difensore Civico Regionale.

Delibera di Giunta n. 98/2007

E' qui che ritroviamo il controverso punto d): La necessità della Variante allo Strumento Urbanistico del P.P. di via Muccini, appare altresì necessaria, alla luce della proposta di ridisegno di gran parte delle aree poste a sud della immediata periferia urbana, coincidenti con ampi spazi occupati da attività industriali dismesse da anni, effettuata dalla proprietà, con realizzazione di un intervento di ristrutturazione urbanistica dell’esistente, totalmente diverso da quello approvato e tutt’ora in vigore, e che comprende un patrimonio di rilevante entità, determinante e centrale nella positiva attuazione degli indirizzi di programmazione urbanistica cui l’Amministrazione Comunale intende conferire validità e importanza di obbiettivo primario.