«Le città italiane ed europee hanno bisogno del loro passato» «Non bisogna avere fretta, ma ricostruire soltanto quando ci sarà un’idea davvero chiara su come dovrà essere la nuova città dell’Aquila ». L’affermazione di Mario Botta, l’architetto svizzero (è nato a Mendrisio nel 1943) definito «tra i più celebri progettisti della contemporaneità » e più […]
“Le città devono conservare la loro identità storica e culturale” “L’unicità di tutte le nostre città, parlo di quelle italiane ma anche di quelle europee, rappresenta un patrimonio incredibile in un momento in cui la globalizzazione, il pensiero unico comincia a mostrare le proprie incertezze». Parola di Mario Botta, uno che di architettura “globalizzata” se […]
L'architetto Bottà si confronterà a breve con la cittadinanza sarzanese. Speriamo di godere di maggior fortuna dei residenti di Boccadasse che, per aver difeso il loro quartiere da uno scemio, vengono definiti egoisti...
Cliccando qui, si accede alla pagina del sito del Festival della Mente dedicata all’intervento dell’Architetto Mario Botta.
Abbiamo ritrovato una vecchia intervista rilasciata da Mario Botta a La Nazione dopo il suo intervento al Festival della Mente, il 1° settembre del 2007, dove trattava il tema del rapporto tra architettura e territorio: <<Il primo atto del “fare architettura” è la conoscenza del luogo, la cui interpretazione avviene attraverso le verifiche e le […]
Ad Albaro (Genova), quartiere Boccadasse, Mario Botta è da sei mesi in lotta con gli abitanti, che ne contestano i progetti redatti per Abitcoop in variante al piano urbanistico. In un'intervista a Repubblica, cronaca di Genova del 28 febbraio scorso, ha spiegato la sua ultima rielaborazione. Nessun palazzone anni Sessanta-Settanta, tanto verde, piazza pubblica e "grande rispetto per il vicinato". Anche questo articolo merita un posto d'onore nella sezione "Botta contro Botta".
L'Architetto Botta dovrebbe ricorrere a tutta la nobile arte dell'affabulazione, nella quale è maestro, per convincerci che l'edificio nelle immagini è stato progettato con la dovuta attenzione alla storia e al preesistente della città. Sì, secondo quella favola che si diletta a raccontare ad ogni convegno a cui viene invitato.
Mario Botta ha tentato anche nella sua terra, la Svizzera, di difendere il suo operato: il progetto «avrebbe offerto agli ospiti e agli abitanti una serie di infrastrutture stabili capaci di funzionare sull’arco dell’intero anno». E lo scempio paesaggistico? L'architetto ticinese precisava che le nuove costruzioni sarebbero sorte su zone già utilizzate, evitando così di compromettere nuove aree verdi.
Con un referedum, la popolazione ha bocciato tutte queste buone intenzioni.
A luglio del 2003 Mario Botta, architetto di fama mondiale, rilascia un 'intervista a Natalia Aspesi. Frasi come "l'era dei grattacieli è finita: li vogliono solo gli orientali che ci copiano", "città che dilagano e si innalzano tra opulenza e povertà, tra bellezza, volgarità e speculazione, che cercano nuove immagini simboliche alla ricerca di una identità", "costruire in altezza oggi non è più funzionale, è una forzatura", "abitare viene prima di costruire" rimarranno scolpite come pietre miliari lungo il cammino della nostra città contro qualcosa che non le appartiene.