Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Violate le norme VAS. A rischio le falde
Intervenga il ministro dell’ambiente Costa

Sono trascorsi 50 giorni dall’impegno assunto dal ministro dell’ambiente Sergio Costa e dal suo vice Roberto Morassut di verificare la conformità della procedura di approvazione del progetto di biodigestore da 90.000 tonnellate l’anno di rifiuti organici di Saliceti con la normativa di valutazione ambientale. L’impegno era stato assunto sia dal ministro dell’ambiente Sergio Costa (5 Stelle), sia dal viceministro Roberto Morassut (PD) il 18 settembre scorso, giorno di chiusura della campagna elettorale, dopo aver ascoltato a Genova e a Sarzana le istanze esposte da due delegazioni dei comitati No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta! Acqua Bene Comune e Cittadinanzattiva.

Sei campi da calcio di serie A (40.000 mq). 155.000 mc di cemento. A meno di 150 metri dal Magra. E non era previsto nel Piano d’area.

I comitati per voce di Carlo Ruocco a Genova e Fabrizia Giannini a Sarzana avevano chiesto un intervento del ministero per il possibile danno ambientale che potrebbe derivare alla falda del fiume Magra, che alimenta i pozzi di Fornola, da eventuali sversamenti d’inquinanti (soprattutto ammoniaca) dall’impianto progettato da Recos (Iren) a Saliceti proprio nella zona dove corre la falda acquifera. Per la stessa Regione (ufficio urbanistico) quella zona deve restare agricola perché il terreno è liquefacibile. Il ministero dell’ambiente può intervenire in una materia di competenza della Regione quando sono violate norme di derivazione europea. In questo caso è violata, secondo i comitati, la legislazione sulla VAS (Valutazione ambientale strategica). Il progetto di biodigestore a Saliceti non era previsto nel Piano dei rifiuti approvato dalla Provincia nell’agosto 2018. Quel Piano aveva superato la VAS e prevedeva la costruzione di un biodigestore da 32.000 tonnellate a Boscalino di Arcola, area segnata da impianti di rifiuti dismessi anche con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità ambientale di quel sito con la demolizione del vecchio inceneritore. Il nuovo impianto di Iren/Recos si presenta come una variante sostanziale al Piano d’area. Per legge e giurisprudenza le varianti sostanziali devono essere nuovamente sottoposte a VAS. L’ufficio ambiente della Regione si è sempre opposta, affermando che la VAS era già stata effettuata nel 2017. Ma il sito di Saliceti non era stato neppure preso in considerazione. Le delegazioni dei comitati, di cui facevano parte anche Teresa Maio, Lanfranco Pambuffetti e Gabriele Moretti) hanno consegnato al ministro Costa, al viceministro Morassut e al senatore Mattia Crucioli, mebro 5 Stelle della Commissione ambiente del Senato, una memoria tecnica.

 

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Data
venerdì, 6 novembre 2020

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