Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Il PD: “Difendere il Parco per tutelare l’acqua”
ma ignora il biodigestore che minaccia la falda

Si è parlato di tutela, di valorizzazione dell’ambiente, di biodiversità, si è posto l’obiettivo di salvaguardare le falde acquifere, un bene cui porre la massima attenzione e cura in quanto fonte di approvvigionamento di gran parte dei cittadini della nostra Provincia al convegno organizzato dal Partito democratico avente per oggetto la difesa e la tutela del Parco di Montemarcello. Insomma si è parlato dei “massimi sistemi”, di parole d’ordine generali su cui tutti sono d’accordo.
Un solo tabù: parlare del biodigestore Iren a Saliceti 

La sfida del Comitato No Biodigestore Saliceti condivisa da “Sarzana, che botta!” e altri comitati

Un solo grande assente: il progetto di biodigestore di Saliceti – da mesi al centro di iniziative e mobilitazioni da parte di comitati, associazioni e cittadini. Insomma il pericolo per il Parco secondo il PD non è un impianto capace di trattare 90 mila tonnellate di rifiuti organici, un terzo prodotti dagli spezzini, due terzi da importare da Genova, progettato proprio sulla falda acquifera del bacino del Magra, ma il disegno di legge del consigliere regionale Andrea Costa per l’abolizione del Parco, che non ottiene neppure consensi nel centrodestra (Lega).
Eppure il sito individuato da Iren, ( per mezzo della sua controllata ReCos con il benestare dalla Regione Liguria!), che si aggiunge all’impianto TMB  già attivo a Saliceti, capace di trattare 105.000 tonnellate/anno di rifiuti indifferenziati, è in contrasto con quanto previsto dalle pianificazioni provinciale e regionale con i rispettivi Piano D’area e Piano d’Ambito e sito indicato di criticità estremamente elevata in tanti atti pubblici ufficiali proprio per ragioni idrogeologiche.
Ignorata anche l’area SIC a pochi metri da Saliceti
Non solo. Il biodigestore di Iren dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’area SIC (sito di interesse comunitario), ricca di specie volatili migratorie, di cui è competente il Parco Magra. Presenta rischi derivanti dall’emissione in atmosfera di sostanze potenzialmente inquinanti e pericolose. Ha un impatto paesaggistico considerevole per le sue dimensioni. Una vera e propria bomba ambientale a orologeria, in netto contrasto con la difesa, la tutela e la valorizzazione del Parco di cui tanto si è parlato al convegno.
Santificata Iren: ha consegnato le borracce ai liceali
In compenso al convegno dei democratici si è ritenuto utile enfatizzare la distribuzione delle borracce agli studenti dell’Istituto Arzelà/Parentucelli, iniziativa sponsorizzata da IREN, la stessa che vuol realizzare il biodigestore a Saliceti. Poco importa se le falde acquifere dovessero contaminarsi a causa delle scelte scellerate che si stanno determinando col consenso o col silenzio-assenso dei partiti politici spezzini. Cosa racconteremo ai nostri ragazzi? Cosa metteranno nelle borracce? Acqua Lete? O le promesse di Politici e Amministratori remissivi di fronte alle scorribande di Iren che ignora gli atti pubblici? Quali scuse verranno accampate per non aver tutelato un bene essenziale come l’acqua?

Articolo di Gabriele Moretti

 

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Data
giovedì, 20 febbraio 2020

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