Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Rifiuti, nel ricco Tigullio zero impianti
ma Giampedrone minaccia gli spezzini

La Regione viaggia spedita verso l’approvazione del progetto di biodigestore, prendendo per i fondelli la comunità spezzina. Sconcerta la decisione del settore VIA (Valutazione Impatto Ambientale) della Regione di delegare a Recos la valutazione dell’opzione zero, di dire cioè quali sarebbero le conseguenze economiche e ambientali qualora non venisse realizzato il biodigestore anaerobio. Opzione che nessuno, comitato o associazione o forza politica, ha caldeggiato. Dunque ReCos (Iren), che ha presentato il progetto per incassare fino al 2043 i milioni di euro di incentivi pubblici e delle nostre bollette TARI, deve dire quali sono le conseguenze se il progetto non si farà.
Secondo voi lettori quale sarà la conclusione di Recos?

Un lungo corteo ha bloccato la Cisa per dire NO  al Biodigestore a Saliceti e Sì al rispetto dei Piani 

Biodigestore o discarica: la vergognosa (e falsa) alternativa di Giampedrone
L’assessore regionale all’ambiente Giacomo Giampedrone rincara: o biodigestore o discarica. E’ vergognoso che un politico eletto nella nostra provincia continui a mettere gli spezzini di fronte a un’unica alternativa, ignorando le altre. Quali? Diamo la parola all’assessore Giacomo Giampedrone. Dichiarazione resa il 9 agosto 2018 con comunicato stampa per zittire i 5 Stelle dopo l’approvazione del Piano d’ambito regionale: “Il parere Vas (Valutazione ambientale strategica) n.100, assunto con Dgr n.1168 del 2017 sul  Piano d’Area di La Spezia – scriveva Giampedrone un anno fa – non ha affatto “bocciato” la localizzazione di Boscalino per il biodigestore, ma si è limitato a manifestare alcuni dubbi in merito alla coesistenza nel sito di Boscalino per gli anni 2018/2020 con una stazione di trasferimento in concomitanza con i lavori di realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica, considerate le dimensioni limitate dell’area in questione. La Provincia della Spezia, con la revisione del proprio Piano ai fini di conformarsi al parere Vas, ha specificato le motivazioni che hanno condotto all’indicazione di tale sito”.
Dunque ci aspettiamo che l’assessore Giampedrone informi la dirigente del settore VIA Paola Carnevale che esiste un’altra alternativa al biodigestore a Saliceti diversa dall’opzione zero, che peraltro nessun comitato o associazione spezzina ha mai perorato. L’alternativa è quella di Boscalino, che non mette a rischio i pozzi di Fornola, con quantità ridotte di un terzo rispetto al progetto Recos.

L’assessore regionale vada a minacciare il Levante genovese che non ha impianti 

La sfida del Comitato No Biodigestore Saliceti condivisa da Sarzana, che botta!

All’assessore Giampedrone diciamo che le minacce deve andare a farle al Levante genovese, quello del turismo ricco e intoccabile, che ha cancellato il biodigestore di Isolona, già approvato in sede di VAS: la Città metropolitana di Genova ha sposato l’opzione zero e ha fatto proprio il motto: “Non nel nostro giardino”. Certo, perché la Regione consente loro di sfruttare la pattumiera spezzina, scaricando nel biodigestore di Recos ben oltre 30 mila tonnellate di organico l’anno. Cioè a Saliceti dovrebbero essere trattati più rifiuti organici provenienti da Genova di quanti prodotti alla Spezia. Come già avviene peraltro nell’impianto di TMB di Saliceti, che tratta rifiuti indifferenziati: 29 mila tonnellate spezzine, 76 mila tonnellate genovesi (dati del Piano).

Ai politici spezzini silenti: partecipate sabato alla manifestane a Santo Stefano
A fronte degli spudorati moniti o minacce dell’assessore Giampedrone, la Politica spezzina che fa? Fino a oggi negli incontri con i comitati ne ha condiviso le posizioni. Tutti hanno preso nota che esiste un Piano d’ambito che indica Boscalino e un massimo di 50-60 mila tonnellate di rifiuti da trattare e che esiste un Piano territoriale di coordinamento urbanistico che indica l’area di Saliceti come zona a criticità EE (Estremamente Elevata) per la presenza di falda acquifera. Sarebbero bastati questi due documenti per rispedire al proponente il progetto RECOS. Invece la Regione li ignora. Perché?
Per tutti questi motivi aderiamo alla manifestazione di sabato pomeriggio ore 15 a Santo Stefano (raduno al Decathlon) indetta dal Comitato No Biodigestore e invitiamo i cittadini e tutte le forze politiche di destra, centro e sinistra a partecipare con i loro militanti. E’ il momento dei fatti.

Rifiuti Biodigestore a Saliceti Le criticità del progetto. Nota ai Consiglieri regionali

Controdeduzioni comitato alle oss Recos

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Data
mercoledì, 23 ottobre 2019

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