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Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


La TARI è cara? Colpa nostra
Lo dice la Regione. I nostri dubbi

Mugugnate per la TARI troppo alta? Vi sentite vessati dalla tassa sui rifiuti? Allora fate uno sforzo di leggere i dati che riportiamo. Sono cifre rigorosamente desunte da documenti ufficiali (Piano d’ambito approvato il 6 agosto 2018).

Per smaltire i rifiuti indifferenziati la nostra provincia spende 181,5 € la tonnellata.
Genova ne spende 110/120 € a tonnellata.

Per smaltire l’organico il costo medio per abitante nella provincia della Spezia è di 305 €
Per gli abitanti dell’Area metropolitana di Genova è di 218 €

Abbiamo pubblicamente denunciato questa disparità sia in sede di Inchiesta pubblica di VIA per il progetto di biodigestore di Saliceti, sia sugli organi d’informazione.

Era il 2013. Oggi siamo una provincia virtuosa. Caro ci costa!

Lo abbiamo fatto perché questa ingiustizia nella distribuzione dei costi si accompagna alle previsioni della Regione Liguria di realizzare tre impianti di trasformazione dei rifiuti indifferenziati (TMB) della capacità di 100.000 tonnellate ciascuno, uno a Savona, uno a Genova e uno alla Spezia. In Regione dimenticano che Genova conta 854.000 abitanti. Savona 280.000 e La Spezia 221.000. Non solo. Genova è la più arretrata nella raccolta differenziata: un vergognoso 43% . Quindi ha più “tal quale” da smaltire: la previsione per il 2020 è di 213.000 tonnellate. Cosa ha deciso il Comitato d’ambito presieduto dall’assessore regionale Giacomo Giampedrone? Che 100.000 vengano a Saliceti.
La Spezia ha un impianto funzionante per trattare i rifiuti indifferenziati, Genova no e deve far percorre a centinaia di TIR 97 chilometri per inviarli a Saliceti. Eppure agli spezzini lo smaltimento costa 75 € in più la tonnellata rispetto ai genovesi.

La Regione ha risposto con una nota anonima (non firmata, né attribuibile a un ufficio):
< GENOVA. L’attuale tariffa di 181,5 euro la tonnellata per lo smaltimento dell’indifferenziato per i comuni della provincia della Spezia deriva essenzialmente da situazioni e scelte che risalgono agli anni precedenti al 2015. In particolare:
–  pesa ancora oggi la necessità di risanare la situazione economico finanziaria di Acam, che nel 2014, al momento dell’aggregazione con Iren, era di circa 300milioni di euro.
– la Provincia della Spezia, a differenze delle altre, non abbia mai proceduto alla realizzazione di una discarica di servizio.
– i costi per ripristinare una parte dell’impianto già esistente a Saliceti, danneggiato da un incendio nel marzo 2013.
– Infine, pesano sulla tariffa i costi di gestione delle discariche dismesse, che anche se chiuse hanno bisogno di manutenzione e cura per diversi anni dopo la dismissione>.
Soddisfatti? Neanche per sogno. Per questo i Comitati e le associazioni chiedono alla Politica, quella di ieri (“scelte che risalgono agli anni precedenti al 2015”) e quella di oggi di spiegare in dettaglio le voci e gli importi che compongono quei 181,5 € a tonnellata.
Vogliamo capire se Iren, inglobando Acam indebitata, si è presa le attività, lasciando a noi contribuenti spezzini le passività, i debiti. Vogliamo capire se Iren (ReCos) è diventata proprietaria dell’impianto TMB di Saliceti e la ristrutturazione post-incendio del 2013 è a carico di noi contribuenti spezzini. Vogliamo sapere quante tonnellate complessive di rifiuti, residui della lavorazione di Saliceti, portiamo ogni anno alla discarica di Scarpino e quanto ci costano.
Vogliamo sapere quanto pagano a tonnellata i genovesi (che non hanno impianti di trattamento) per trattare i loro rifiuti indifferenziati a Saliceti e per quante tonnellate.

La risposta della Regione sui costi dell’organico per abitante lascia allibiti:
<Per quanto riguarda le attuali tariffe per lo smaltimento dell’organico da raccolta differenziata deve essere considerato l’impatto economico derivante dalla necessità di conferire il rifiuto fuori regione per la carenza di impianti in Liguria, con un extracosto che nello specifico pesa oltre 20 euro a tonnellata>.
La Spezia ha un piccolo impianto da 8.000 tonnellate a Boscalino. Genova non ha impianti. Né li avrà in un futuro prossimo e manderà almeno 35.000 tonnellate al nuovo impianto spezzino. Quindi in entrambi i casi i rifiuti organici vanno fuori regione. A noi costa 90 € per abitante in più di Genova. Volete i costi per quantità? Sempre fonte Regione: 58 centesimi al chilo per Spezia, 38 cent/Kg per Genova. Quanto è l’extracosto? 20 € la tonnellata. A noi fanno 200 €. Qualcosa non torna.
Genova, tra l’altro, è indietro nella raccolta differenziata di oltre 20 punti percentuali rispetto alla Spezia. Il messaggio qual è? Meglio non differenziare e non avere impianti?
Anche su questo chiediamo che siano i nostri rappresentanti politici nelle istituzioni, da destra a sinistra, a farsi carico delle risposte. Apriamo anche un confronto su scenari alternativi.

 

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Data
domenica, 8 settembre 2019

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1 commenti per “La TARI è cara? Colpa nostra
Lo dice la Regione. I nostri dubbi”


  1. mauro macario says:

    Paghiamo appunto troppo anche in relazione al lavoro che una volta facevano gli spazzini e che ora facciamo noi. Inclusi carichi e viaggi al Silea di Sarzana. Non è accettabile quello che ci tassano.



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