Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


La falda del Magra è un giacimento
I politici dicano se esporlo a rischi

Tutti gli esperti sono concordi nel dire che le prossime guerre non saranno per il petrolio, ma per l’acqua. Le risorse idriche si stanno assottigliando. Anche il bacino del Po ne soffre. Noi abbiamo un giacimento: le falde del fiume Magra. In anni passati (Sessanta-Settanta, quando non c’era coscienza ambientale) è stato messo a rischio da 43 discariche di rifiuti urbani in alveo. Esperienze passate (sversamento di trielina a Bolano) ci hanno insegnato che basta un solo incidente per compromettere un bene così prezioso come l’acqua potabile. Nel corso di un incontro pubblico a Santo Stefano un dirigente di Re.Cos (Iren), parlando dei rischi che un biodigestore anaerobio può comportare, ha ammesso che nessun impianto industriale è immune da rischi. Ebbene oggi dobbiamo chiedere alla Politica se vuole esporre il Magra, la falda, a nuovi rischi o se vuole convertirsi al “rischio zero”.
Per questo i Comitati No Biodigestore, Ponzano e d’intorni, Sarzana, che botta!, Acqua bene comune, e le associazioni Da Porta Nord alla Brina, Cittadinanza Attiva, Legambiente e Italia Nostra hanno chiesto un confronto urgente a tutte le forze politiche presenti in Regione e in Provincia, ai parlamentari spezzini, all’assessore regionale Giacomo Giampedrone e al presidente della Provincia Pierluigi Peracchini per condividere un percorso che garantisca la chiusura del ciclo dei rifiuti non facendone carico solo alla Spezia e a Savona e che non esponga ad alcun rischio la falda e la salute degli abitanti (emissione di CO2 in atmosfera).
Fino a oggi l’allarme per i rischi a cui verrebbe esposta la falda lanciato dal professor Raggi (già docente di geologia all’università di Pisa) riprendendo studi molto approfonditi di Acam (oggi Iren) non ha trovato riscontro tra i politici. Neppure l’appello-denuncia di SAT (Società acquedotti tirreni), che gestisce i pozzi di Fornola ha scosso la politicaRifiuti SAT boccia biodigestore a Saliceti doc11795920190822145250. Possibile che i nostri politici siano tutti seguaci di Ponzio Pilato? Non lo vogliamo credere e attendiamo fiduciosi risposte alla richiesta di confronto.
Qui il testo della lettera Rifiuti Richiesta d’incontro urgente per confronto su costi, quantità, impianti, equità

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Data
mercoledì, 18 settembre 2019

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