Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Piazza Martiri, trattativa top secret
E il Consiglio getta la spugna

Il 28 febbraio scorso il Consiglio comunale aveva approvato una mozione urgente, presentata che impegnava il sindaco Cristina Ponzanelli a compiere verifiche sui punti critici (violazioni di leggi) del progetto di piazza Martiri e a rendere pubblici i pareri legali raccolti (mozione_urgente_laurina_gruppo_sarzana_popolare 11.2.2019).

Per completare “l’opera” manca il piano attico

La mozione, che tra l’altro richiamava espressamente la petizione del Comitato Sarzana, che botta! di un mese prima,  veniva votata dalla stessa Ponzanelli, che s’impegnava in nome della massima trasparenza a riferire al Consiglio e alla città. Sono trascorsi tre mesi e mezzo: silenzio tombale. E il Consiglio comunale che fa? Per dirla con Fabrizio De André “si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità”.

Se segreti sono i pareri legali e gli esiti delle verifiche, altrettanto segreta è la trattativa promossa dal sindaco Ponzanelli tra i dodici ricorrenti al Tar contro il progetto, il Comune e l’impresa per vedere come rendere meno impattante “l’osceno palazzo” (l’espressione è dei membri del governo cittadino). Da dodici settimane non se ne sa più nulla. Anche in questo caso il Consiglio comunale è tagliato fuori: come lo fu nel 2016 dalla giunta Cavarra. In questo caso verrà chiamato a ratificare quanto convenuto tra i dodici ricorrenti e l’impresa. Cambiano i suonatori, ma la musica non cambia. Non s’indignò l’opposizione di centrodestra allora, non insorge l’opposizione di centrosinistra oggi. Come potrebbe? Il palazzo ormai, con le maestranze al lavoro anche il 1° Maggio, è al quinto piano. Manca solo l’attico. Insomma, parafrasando una vecchia pubblicità di Cirio, come Cavarra crea, Ponzanelli conserva.

Il Comitato Sarzana, che botta! prova a richiamare il Consiglio comunale al suo ruolo di rappresentanza della città con questa lettera.

Al Presidente del Consiglio comunale Carlo Rampi
Ai Consiglieri Comunali
e p.c. Sindaco Cristina Ponzanelli

Oggetto: Piazza Martiri, più segreta fu solo la trattativa Stato-Mafia
Lo scempio di piazza Martiri sta per essere portato a compimento in ossequio al progetto del 2016. Porgiamo al Consiglio alcune domande.
1)   A che punto è la trattativa promossa dal sindaco Cristina Ponzanelli tra i dodici ricorrenti al TAR contro la delibera della giunta Cavarra, l’Amministrazione comunale  e la società proprietaria del Laurina? Chi decide il futuro assetto della piazza, la sanatoria delle gravi irregolarità emerse, la revisione del progetto del palazzo, dell’assetto della piazza e dei parcheggi pubblici? Da dodici settimane non filtra più nulla alla faccia dei solenni impegni assunti nella seduta del Consiglio Comunale del 28 febbraio scorso dal sindaco Cristina Ponzanelli di massima trasparenza su tutta la vicenda. Nella storia della Repubblica italiana forse solo la trattativa Stato-Mafia fu più segreta.
2) Che fine ha fatto la mozione approvata sempre il 28 febbraio a larga maggioranza dal Consiglio su proposta di Sarzana Popolare? Ha avuto seguito? Quella mozione, votata addirittura dal sindaco, impegnava tra l’altro l’Amministrazione a verificare se la distanza di 10 metri tra i due palazzi della proprietà Laurina fosse rispettata. Per poter applicare il Piano Casa senza demolire lo storico edificio quei due palazzi devono essere considerati unità autonome. Il sindaco e la giunta s’impegnavano anche a verificare se la legge Tognoli in materia di parcheggi fosse stata correttamente rispettata e se il trasferimento dei parcheggi pubblici in via VIII Marzo fosse coerente con le norme regionali. Addirittura impegnava sindaco e giunta a verificare se lo spanciamento del palazzo su suolo pubblico (oggi possiamo vedere che non si tratta di “loggette” o balconi come qualcuno a dicembre ci voleva far credere) avesse comportato oneri per il costruttore. Ciliegina sulla torta doveva essere verificato se i cambiamenti al Piano urbanistico non fossero di competenza del Consiglio comunale.
La conclusione della mozione era pura fantasia: “Condividere con la cittadinanza e gli organi di Stampa ogni ulteriore passo nell’ottica della massima trasparenza che contraddistingue questa amministrazione”.

Lo stato dei lavori al 23 febbraio: cinque giorni prima del voto del Consiglio comunale

Nel suo intervento conclusivo la sindaca Ponzanelli andò oltre. Dichiarò testualmente: “Abbiamo continuato a chiedere pareri, continueremo a chiederli. Porteremo in consiglio comunale tutte le verifiche che sono state chieste. I risultati delle verifiche saranno posti alla vostra attenzione nel rispetto ovviamente anche delle necessità di strategia difensiva alle quali purtroppo siamo costretti ad affidarci a fronte del giudizio davanti al TAR imminente”.
Sono stati raccolti altri pareri legali? Sono state compiute le verifiche? Perché non vengono resi noti gli esiti? Dobbiamo concludere che confermano le denunce di gravi violazioni di leggi urbanistiche messe nero su bianco da codesto Comitato nella petizione dell’11 dicembre e per questo motivo censurate, come è avvenuto per la nostra petizione? La nuova amministrazione in giudizio si opporrà in ogni modo ai dodici ricorrenti, nasconderà pareri e verifiche, tentando in tal modo di salvare l’operato della giunta Cavarra secondo il principio che “cane non mangia cane” oppure farà vera opera di trasparenza, rimettendosi al giudizio del TAR?
Il Consiglio comunale chiederà conto degli impegni contenuti nella mozione approvata tre mesi e mezzo orsono oppure per dirla con Fabrizio de André “si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità”? La città attende una risposta.
Sarzana, 15.06.2019                                   Per il direttivo del Comitato
Roberta Mosti – presidente

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Data
domenica, 16 giugno 2019

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