Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Piazza Martiri: ora gli abusi si vedono
Non ci sono più alibi per nessuno

Articolo di Carlo Ruocco

Ora che, favorita dall’inerzia del Comune, l’impresa Laurina sta realizzando il terzo piano fuori terra del nuovo palazzo su piazza Martiri, cadono tutti i dubbi e tutti gli alibi per non intervenire: l’aggetto (spanciamento) sulla piazza di proprietà pubblica c’è. Le foto sono inequivocabili. Così come è evidente che la distanza tra lo storico Laurina e il nuovo edificio è inferiore ai dieci metri pur in presenza di pareti finestrate.

E’ iniziata la costruzione del terzo piano fuori terra. Ne sono previsti altri due e il piano attico. Ora le “magagne” si vedono

Nel primo caso siamo di fronte a un privato che si appropria di un bene pubblico: la porzione di piazza per la profondità di quasi due metri. Non è previsto neppure nella convenzione tra Comune e proprietà privata firmata nel 2017. E pressoché invisibile nella planimetria allegata alla convenzione. Nel secondo caso siamo alla violazione della legge urbanistica nazionale.
All’incontro con i cittadini, che preparavano il ricorso al TAR, il presidente del consiglio comunale Carlo Rampi ripeteva di aver ricevuto assicurazioni dai tecnici: l’unico spanciamento sarebbe costituito dal cornicione come ce ne sono tanti a Sarzana. Può andare a verificare in cantiere di persona o far verificare dal comandante della Polizia municipale.
Insomma, per paradosso, sarebbe come se durante il consiglio comunale arrivasse un tizio e si portasse via uno dei quadri e sindaco e consiglieri lo lasciassero fare per non interrompere un servizio pubblico, la seduta, e successivamente non denunciassero il mariuolo “perché tanto ormai lo ha fatto”.
Non deve verificare nulla l’assessore all’urbanistica Barbara Campi: nell’incontro avuto col Comitato Sarzana, che botta! a ottobre ammetteva che il problema esisteva. Non ne ha fatto mistero neppure nell’incontro pubblico organizzato dal Comitato il 23 novembre. Ma per lei il rispetto delle leggi è di secondaria o di nessuna importanza: la priorità è restituire la piazza ai cittadini. Senza parcheggio pubblico, il cui destino è ignoto. E che importa, vero assessore? Oppure per lei è importante, in linea con l’amministrazione Cavarra, che l’impresa porti a casa il suo business a spese della collettività? E’ irrivelante che abbia ottenuto per un piatto di lenticchie (200 euro il metro quadro) il sottosuolo per la rampa d’ingresso, lunghissima, e per costruire i box pertinenziali senza i quali non avrebbe potuto costruire sei piani fuori terra?
Quel suolo pubblico è stato ceduto, da “quelli di prima” (Cavarra & C.) per realizzare parcheggi pertinenziali senza gara, laddove la legge Tognoli parla chiaro. Altrettanto chiaro parla una direttiva dell’ANAC, autorità anticorruzione competente anche sul codice degli appalti, del 2005: per realizzare parcheggi pertinenziali interrati per palazzi esistenti i Comuni devono procedere a gara pubblica. Sarzana è una repubblica a sé, svincolata dalle leggi nazionali? Qui niente gara pubblica, concessione di suolo pubblico data per un palazzo nuovo di trinca, a prezzo stracciato. E’ una repubblica a sé anche per la legge urbanistica. Norme nazionali di igiene pubblica, non derogabili: la distanza tra pareti di palazzi con aperture finestrate non può essere inferiore ai dieci metri. Qui siamo a una distanza inferiore ai cinque metri. Eccezioni sono previste solo per piani particolareggiati. Ma qui siamo in deroga al Piano.

Ecco com’era piazza Martiri a novembre, quando il Comitato chiese al Comune: intervenite

Il sindaco Cristina Ponzanelli ha sempre ripetuto dal suo insediamento: la legalità prima di tutto. Aveva promesso tutte le verifiche possibili. Continuerà a invocare l’alibi “Colpa di quelli di prima” o accoglierà l’autorevole parere acquisito dalla Lega e le pressanti istanze di Sarzana Popolare? Fino ad oggi ha rischiato un titolo malevolo, parafrasi di una vecchia pubblicità: Come Cavarra crea, Ponzanelli conserva. Attendiamo – ancora  fiduciosi – la svolta.

Facebook

Informazioni sull'articolo

Data
venerdì, 22 febbraio 2019

Sezione

Tags

1 commenti per “Piazza Martiri: ora gli abusi si vedono
Non ci sono più alibi per nessuno”


  1. Maria Teresa evangelisti says:

    Brutto e vergognoso, le leggi esistono e vengono fatte rispettare solo per i poveri cristi, amministrazioni e politici, di tutti i colori, come stanno ampiamente dimostrando gli ultimi arrivati, sono al di sopra e soprattutto al di fuori.



Lascia un commento