PUD, prova di partecipazione. Bocciata
E puntuali arrivano i pasticci
L’adozione del PUD (Progetto di utilizzo del demanio marittimo) di Marinella è stato il primo banco di prova per la nuova amministrazione guidata da Cristina Ponzanelli in tema di partecipazione dei cittadini. Ottime le intenzioni. Deludente la prima fase. Si attende il consiglio comunale che dovrà valutare le Osservazioni dei cittadini e delle associazioni.
Diciamo subito che la linea espressa da Cristina Ponzanelli in avvio di mandato sembrava destinata a rompere la tradizione di partecipazione di facciata delle giunte Caleo e Cavarra, che a un contributo critico e propositivo dei cittadini preferivano l’obbediente adesione alle scelte già operate. Cristina Ponzanelli è partita decisa con l’illustrazione alle Consulte di Marinella e dell’ambiente e alle associazioni e comitati del PUD in sala consigliare. L’allora presidente della commissione territorio Stefano Cecati (Lega) ne ha colto lo spirito e ha chiesto ai cittadini organizzati di avanzare dei pareri prima che il documento venisse valutato in commissione territorio in vista del passaggio in Consiglio comunale.
Sono state sufficienti le dimissioni forzate di Cecati e la presuntuosa ingerenza della dirigente comunale, Patrizia Rossi, per far naufragare la linea Ponzanelli. La dottoressa Rossi ha dettato un’occhiuta lettura della legge regionale sui PUD che prevede la partecipazione dei “portatori d’interessi economici” alla stesura (la legge che esclude associazioni ambientaliste e dei consumatori è del 1999, adottata da una giunta regionale di centrosinistra). Per la Rossi la legge ammette “solo” i portatori d’interessi. Ma il “solo” è una sua invenzione sufficiente però a vanificare la volontà del sindaco. Arrivato il PUD alle Commissioni Territorio e Affari istituzionali in riunione congiunta, il parere del Comitato Sarzana, che botta!, l’unico ad aver prodotto un documento, è stato gettato nel cestino perché la dirigente Rossi ha sentenziato che non dovesse essere preso in considerazione. Le commissioni hanno ubbidito senza batter ciglio. Così facendo non solo hanno vanificato l’indirizzo del sindaco Ponzanelli, ma hanno violato i Regolamenti comunali delle Consulte territoriali e dell’Ambiente, ignorati evidentemente dalla superdirigente e dai consiglieri nuovi (e pazienza) e vecchi. I due regolamenti prescrivono (si badi, prescrivono) che in occasione dell’adozione dei piani e dei più importanti atti amministrativi le Consulte ricevano tutta la documentazione ed esprimano pareri preventivi obbligatori, anche se non vincolanti.
Il PUD è stato adottato dal Consiglio comunale senza aver acquisito tali pareri obbligatori. E’ un vizio formale. Veniale, a nostro avviso. E’ un’omissione grave dal punto di vista della partecipazione, del coinvolgimento dei cittadini nelle scelte del Comune. Restiamo in attesa di verificare se Cristina Ponzanelli è determinata a imporre una svolta alla politica di Cavarra o se ha già ammainato bandiera trovandosi isolata.
Ignorato il Parco Magra: il cui parere è obbligatorio e vincolante.
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Le proposte minime del Comitato per la tutela ambientale
Nelle Osservazioni (questa volta a “rigor di legge”) che il Comitato Sarzana, che botta! ha presentato il 28 dicembre scorso, il “vizietto” non è stato fatto rilevare. (qui il testo integrale PUD Osservazioni Comitato Sarzana, che botta!) Le Consulte territoriali e dell’ambiente erano informate e sono in grado – se vogliono – di farsi sentire pèer non aver ricevuto la documentazione per tempo. C’è un altro vizio assai meno veniale che il Comitato ha evidenziato: nella formazione del PUD non è stato coinvolto Il Parco Magra. Atto doveroso perché la spiaggia di Marinella è Sito d’interesse Comunitario europeo (SIC). L’Amministrazione Ponzanelli è caduta nello stesso errore commesso da “quelli di prima” guidati da Cavarra in sede di adozione del Piano Particolareggiato del litorale. Con un’aggravante: questa volta il Comitato Sarzana, che botta!, proprio perché coinvolto prima del voto, aveva messo in guardia sull’obbligo di coinvolgere il Parco. Ma le quattro paginette di parere del Comitato non sono neppure state lette. E ora? Ci metteranno una pezza a posteriori. Un pastrocchio, che passerà solo perché in Regione all’ambiente c’è un santo protettore, Giacomo Giampedrone. Lo stesso errore era stato perdonato anche a Cavarra, ma il Piano del litorale doveva essere sottoposto a Valutazione Ambientale strategica e in quella sede il Parco ebbe un ruolo determinante. Per il PUD la stessa Regione non prevede la VAS. Secondo il Comitato si tratta di un altro errore: proprio perché siamo in presenza di un’area SIC il progetto/piano dovrebbe avere una valutazione ambientale.
E’ la seconda osservazione che abbiamo proposto al Consiglio comunale. La prima riguarda la linea demaniale: mantenerla dove è oggi danneggia gli interessi del Comune e dell’erario e viola la legge. E’ una battaglia di legalità intrapresa tre anni orsono. Anche in questo caso il sindaco Cristina Ponzanelli aveva destato grandi aspettative: la linea andava rivista. Ora sembra fare un’altra marcia indietro, sempre per ascoltare i dirigenti. Era il leit motiv di Stefano Mugnaini: si rischiano contenziosi giudiziari con Marinella spa. E allora si lascia che un bene pubblico resti in mano privata? Al Comune (e ai contribuenti sarzanesi) magari lasciamo la pulizia del litorale quando arrivano le mareggiate.
Ci sono altre questioni portate dal Comitato all’attenzione del Consiglio comunale. La più importante riguarda il chiosco della Goletta. Misteriosamente da chioschetto di 100 metri quadrati in spiaggia libera nel PUD diventa stabilimento balneare da 2.860 metri quadrati in spiaggia “privata”. Ciò non è possibile: se il PUD muta la destinazione della spiaggia, l’area va messa a gara.
Oltre ai rilievi il Comitato ha avanzato proposte: recuperare gli elementi naturalistici alla spiaggia dell’Oasi; regolamentare l’uso delle scogliere; inserire prescrizioni chiare per gli scarichi fognari, per il risparmio energetico e per la raccolta differenziata dei rifiuti.