Ecco come abbiamo ricostruito
il “pasticcio” di piazza Martiri
Il segreto d’indagine vale per tutti i giornalisti. Anche per noi. Quindi non conosciamo i motivi della visita della Guardia di Finanza nel cantiere di piazza Martiri. Né sappiamo perché le Fiamme Gialle fossero già andate in Comune nella settimane scorse. Lo possiamo immaginare. Quello che possiamo dirvi è come Roberta Mosti, presidente del Comitato e architetto di professione, ha ricostruito la storia del pasticcio di piazza Martiri attraverso le carte del nostro archivio. Non possediamo quelle dell’ultimo progetto. Ci sono state negate per disposizione dei “tutori della legge” del Comune: dirigenti, avvocatura comunale. Ne abbiamo recuperato un paio, qua e là. Speriamo siano chiare anche per i non addetti ai lavori. Non fatevi scrupolo di chiedere chiarimenti. Per noi è importante che i cittadini siano informati. Si chiama trasparenza.
Un’immagine aerea di piazza Martiri prima della demolizione
Nel 2009 il Consiglio Comunale approva il Piano Particolareggiato (PP) di via Muccini (Piano Botta).
L’area è suddivisa in Unità. Piazza Martiri e via VIII Marzo costituiscono l’unità 4. Il progetto è dell’architetto Luigi Piarulli, che è anche professionista di fiducia della famiglia Miranda. Sono previsti tre piani interrati di parcheggi. Al primo piano sono previsti 1.703 mq di parcheggi pubblici.
I due piani sottostanti sono parcheggi pertinenziali (privati). L’edificio da ricostruire è disposto in due ali. Sono colorati di rosa nella pianta. Fammi da ali a una galleria a uso pubblico, commerciale, che attraversa il Laurina e collega le due piazze. L’architetto Piarulli nella relazione al Piano indica la galleria pubblica come elemento caratterizzante del progetto di piazza.
Nel 2014 con una delibera della giunta Cavarra le previsioni del PP subiscono un primo stravolgimento
Il nuovo disegno viene presentato in pompa magna dal sindaco Cavarra e dall’architetto Piarulli nell’atrio del Comune. Il sindaco annuncia per gennaio 2015 l’apertura del cantiere e bolla come tardive le proposte del Comitato di realizzare una piazza alberata. Resta la galleria pubblica, ma spariscono i tre piani di parcheggi interrati. Ne rimane solo un moncone al primo piano. Ma è privato, di pertinenza del palazzo del Laurina. I parcheggi pubblici? Dicono che troveranno posto sotto la dependance del Laurina da costruire in via VIII Marzo. Ma si guardano bene dal mostrare un disegno, un prospetto. Sperano che nessuno ricordi che sotto il palazzo di via VIII Marzo è già previsto un piano di parcheggi pertinenziali. Due piani sono impossibili per la presenza di acqua. Il Comitato denuncia il bluff.
Nel 2016 con un’altra delibera di giunta (numero 164) il Piano Particolareggiato viene totalmente sconvolto.
E’ lo stesso architetto Piarulli a distruggere definitivamente la sua opera del 2009. I Miranda pensano bene di sfruttare il Piano Casa della Regione Liguria (firmato Scajola): demolendo il palazzo aderente al Laurina lo possono ricostruire come una nuova costruzione aumentando del 35% le volumetrie. In deroga al Piano Particolareggiato. Dunque rinunciano a costruire in via VIII Marzo? Neppure per sogno. Moglie piena e botte ubriaca (l’errore è volontario).
Il palazzo aderente al Laurina cresce a cinque piani. I parcheggi pertinenziali e la rampa invadono il suolo pubblico. Dalla nostra ricostruzione anche il palazzo invade la piazza pubblica con uno spanciamento (aggetto) di due metri. Forse anche per questo le carte ci vengono negate dal Comune su pressione dei Miranda. Lo potrà verificare la Guardia di Finanza e, se vorranno, i consiglieri comunali esaminando la petizione del Comitato.
E il parcheggio pubblico? Sempre in via VIII Marzo. Al posto del palazzo? Provvisoriamente. E quando costruiranno il nuovo albergo?
Il parcheggio pubblico sparirà con buona pace degli standard di legge.
Ecco il prospetto e la pianta del nuovo progetto.
Così abbiamo ricostruito il prospetto dai portici di via Muccini mettendo a confronto l’ingombro del palazzo nella versione del 2014 e del 2016.
E infine ecco come Roberta Mosti ha ricostruito lo sganciamento del palazzo sulla piazza pubblica. Nell’incontro alla sala della Repubblica l’assessore Barbara Campi ha confermato che è così.
Informare i cittadini è il nostro obiettivo.
Farlo in modo indipendente è la strada che abbiamo scelto.
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Molto interessante.
Bisognerebbe verificare le varie convenzioni che si sono susseguite alle varianti e vedere anche che fine hanno fatto i parcheggi pubblici