Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Parco Magra, nuovo direttore. E’ esperto
in finanziamenti europei e agrozootecnia

Il neo direttore del Parco Magra Antonio Perfetti

Riuscirà il nuovo direttore del Parco Magra, Antonio Perfetti, nativo di Pisa e residente a Bastremoli, a sbloccare i fondi (pochi) che la Regione ritarda a erogare con atto di prevaricazione e prepotenza, almeno a sentire il presidente Piero Tedeschi? E riuscirà a ottenere dalla stessa Regione un po’ di trasparenza sul procedere del tavolo tecnico sui frantoi di ghiaia in area Parco, tavolo che fino a oggi ha prodotto denunce (al vento) d’illegalità e abusi non sanabili di ogni tipo perpetrati da privati, Comuni e Provincia singolarmente o in concorso tra loro? Per non parlare delle ferite delle discariche di rifiuti lungo le martoriate sponde del fiume, che non hanno mai responsabili. Oppure del progetto di bike sharing di Vallata, boicottato dai Comuni, capofila il Comune di Sarzana con grave spreco di risorse finanziarie europee (cioè soldi nostri).

A cinquant’anni compiuti da otto mesi Antonio Perfetti deve avere la vocazione alle sfide impossibili. Laureato in scienze biologiche all’università di Pisa, viveva tranquillo la sua esperienza di project manager per vari progetti europei del Parco naturale di San Rossore e di responsabile di progetti all’interno dei PSR (Piani di sviluppo rurale) della Toscana e di coordinatore dell’Area Marina protetta delle “Secche della Meloria”. Insomma operava in un Parco e in un’area marina rispettati e incentivati dalla Regione Toscana.

Ha intrapreso una sfida ardita in un Parco pieno di problemi, un ente mal sopportato per non dire osteggiato dalla Regione Liguria, che tra sanità, trasporti ferroviari e gestione del territorio sembra fare di tutto da lustri (quindi , politicamente, centro-destra-sinistra) per spingerci alla secessione verso la Toscana.

Perfetti eredita dalla direttrice uscente, Paola Carnevale, oltre ad atavici problemi creati da Comuni e Provincia troppo disinvolti nel tollerare (se non addirittura a partecipare) ogni tipo di abuso e reato, anche alcune questioni di grande rilievo. La prima è relativa all’attivazione dei finanziamenti europei per gli anni a venire. Il presidente Tedeschi nella conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore, ha detto a chiare lettere che se la Regione ritarda ancora i finanziamenti e il Parco non riesce a spendere in tempo utili i fondi europei già ottenuti, si vedrà tagliare dall’Europa i finanziamenti futuri.

Da sinistra il consigliere Corrado Bernardini, la ex direttrice Paola Carnevali, il presidente Piero Tedeschi, il direttore Antonio Perfetti

Ci sono poi due grandi appuntamenti di pianificazione territoriale: sono da rinnovare il Piano regolatore del Parco e il Piano della nautica. Lasciamo immaginare gli appetiti, che, come si sa, vengono mangiando, e sul Magra c’è chi ha già mangiato tanto e continua a mangiare, talvolta a sbafo (frantoi che hanno evaso per anni i canoni demaniali).

Non mancano le note positive. Quattro comuni (Luni, Pignone, Piccò e Castelnuovo Magra) hanno da tempo fatto richiesta di essere inseriti nel Parco, oltre alla richiesta, sottolineata in conferenza stampa dal consigliere Corrado Bernardini, del Comune di Sarzana d’inserire nell’area di tutela anche la Tenuta di Marinella, dove insiste un SIC (sito d’interesse della Comunità europea), quindi già parzialmente sotto vincolo paesaggistico.

La proposta d’inserire la Tenuta nel Parco era venuta dal Comitato Sarzana, che botta! non solo per salvaguardare un area meravigliosa, ma per sfruttare i finanziamenti europei per il rilancio dell’azienda agricola. Tra le competenze del nuovo direttore Perfetti vi è l’ambito agro-zootecnico. A noi piace immaginare che la sua esperienza di project manager  esperto in progetti (e quindi finanziamenti) europei sia un’occasione per fare finalmente del Parco Magra-Vara non solo un soggetto di tutela paesaggistica, ma un veicolo di sviluppo economico e quindi di lavoro e d’impresa per l’intero bacino.

 

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Data
martedì, 4 settembre 2018

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