Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Il Comitato al sindaco
Rendere pubblici
catasto antenne e dati
dell’elettrosmog

Prima di Pasqua il Consiglio comunale si doveva pronunciare sulla questione della decadenza del Piano delle antenne e sulle misure concrete per minimizzare i rischi derivanti dall’esposizione alle onde elettromagnetiche al centro di una petizione del Comitato Sarzana, che botta!,. Ma la pratica è stata rinviata per la terza volta: “In attesa del parere legale”. Pare che l’avvocato si sia preso un mese di tempo per rispondere al quesito: Il Piano delle Antenne, adottato il 21 aprile 2017 e in attesa di approvazione, deve considerarsi decaduto per inosservanza dei termini di legge che impongono di rispondere alle Osservazioni dei cittadini entro 120 giorni? (scadevano il 5 dicembre scorso n.d.r.). E’ possibile che i termini di legge valgano solo per i cittadini tenuti a presentare le Osservazioni entro 60 giorni dalla adozione del Piano e non valgano per il Comune? 
La petizione chiedeva anche misure concrete per minimizzare il rischio di esposizione degli abitanti alle onde, come prescrive la legge quadro nazionale. Tra queste le misurazioni delle emissioni provocate dagli impianti esistenti. Ebbene il Consiglio comunale non si è preoccupato di chiedere al sindaco Alessio Cavarra quale risultato abbia ottenuto l’ordine del giorno votato nella seduta del 20 settembre 2017 dalla sua stessa maggioranza, proponente e primo firmatario il capogruppo del PD Mario Torre, per chiedere che Arpal eseguisse nuovi controlli su tutti gli impianti, essendo ridicoli per numero i rilevamenti effettuati (dodici in diciassette anni) e portati a fondamento scientifico del Piano delle Antenne. Evidentemente la sicurezza sanitaria dei cittadini può attendere, anche perché pare che solo gli abitanti dei Grisei sembrano dei “probabili” (termine usato dagli scienziati) tumori o linfomi che possono derivare soprattutto ai giovanissimi dall’esposizione a elettrosmog.
Lo stesso Difensore Civico regionale, l’ex procuratore di Genova Francesco Lalla, è rimasto sorpreso dalla sottovalutazione dell’obbligo (legge regionale 41/1999) per il Comune di dotarsi di un Piano idoneo a “minimizzare il rischio di esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche”, obiettivo della legge Quadro nazionale. Il Difensore pare intenzionato a chiedere ad Arpal conto delle misurazioni effettuate negli ultimi quattro anni.
Dal momento che non ci pensano i consiglieri comunali a chiedere conto di quale risposta abbia ottenuto il loro ordine del giorno, che a suo tempo apprezzammo, ci pensa il Comitato con una lettera pubblica indirizzata al Sindaco Cavarra. I cittadini sarzanesi hanno il diritto di conoscere tutte le informazioni di carattere ambientale. Lo prescrive una legge sulla trasparenza (parola abusata nella propaganda del sindaco). Rinnoviamo una nostra richiesta del gennaio 2015 : di rendere pubblico il Catasto degli impianti di teleradiotrasmissione presenti sul territorio, di rendere pubblici tutti i dati dei rilevamenti effettuati da Arpal dal gennaio 2015 a oggi, di rendere pubbliche le domande di nuove installazioni di impianti radio base di telefonia mobile e simili.
Vediamo se il Consiglio comunale, dove siedono almeno quattro futuri candidati sindaco, prima di decadere, riuscirà a ottenere un risultato. Il testo della nostra “lettera aperta” al Sindaco e ai Consiglieri Piano Antenne Lettera aperta al sindaco Cavarra sulle emissioni

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Data
giovedì, 5 aprile 2018

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