Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Antenne e salute, un bluff che dura dal 2014
Arpal e Asl complici della sceneggiata

Articolo di Carlo Ruocco
Correva l’anno 2014. Mese di novembre. Nel corso di un’assemblea al quartiere dei Grisei presenti il sindaco Cavarra e l’assessore Baudone, convocata per il solito giro di “ascolto” dei cittadini, una signora chiede informazioni su un nuovo ripetitore da installare in località Cappuccini. Gli amministratori balbettano. Poi incalzati ammettono a mezza voce che esiste una richiesta. In realtà la pratica è già alla Conferenza dei servizi. Cavarra e Baudone omettono di dire che le richieste sono ben tre: le altre due riguardano lo Stadio, cioè sempre Grisei, dove nel 2007 è già stato realizzato un impianto, contestatissimo, e le Missioni, dove anche lì esiste un impianto, che molti ignorano, con due antenne di due diversi gestori. I cittadini dei Grisei iniziano a dare battaglia contro la nuova antenna ai Cappuccini di fronte al cimitero. Col sostegno del Comitato Sarzana, che botta!, di Italia Nostra e di Legambiente, attivano la Soprintendenza: la zona è sotto vincolo paesistico. Un foto inserimento in scala prodotto dall’architetto Roberta Mosti, presidente del Comitato, documenta che il traliccio sovrasterebbe di una decina di metri gli alberi più alti. Un pugno in un occhio.

L’antenna ai Cappuccini bloccata dalla Soprintendenza

La Soprintendenza nega il suo nulla osta. La richiesta dei gestori viene solennemente bocciata. Cittadini, associazioni e Comitato hanno vinto. Ignorano che l’Amministrazione comunale ha nascosto loro due altre sorpresine (sempre in omaggio alla sbandierata trasparenza!).
Dicembre 2014: l’annuncio del Piano per placare le proteste
Anzi, di fronte alle richieste del Comitato e di Legambiente di dotare Sarzana di un Piano Antenne, obbligatorio per legge regionale fin dal 1999, per porre fine allo stillicidio incontrollato di nuovi impianti, il sindaco Cavarra annuncia che entro la fine di giugno (2015!) Sarzana avrà finalmente il Piano. Addirittura la giunta comunale il 2 dicembre 2014 vota una delibera (numero 227) che congela le autorizzazioni di nuovi impianti in attesa del Piano, “previsto per il 30 giugno 2015.
A distanza di tre anni possiamo documentare che era tutto fumo negli occhi.
In realtà il sindaco Cavarra e l’assessore Baudone miravano solo a placare la protesta, mentre erano già pronti ad autorizzare installazioni allo Stadio e al Collegio delle Missioni.   Il raggiro è documentato dagli atti ufficiali reperiti in Comune: le determine dirigenziali numero 261 del 19/11/2015, che autorizzava la sostituzione delle antenne di H3G dello Stadio Luperi e, soprattutto, la numero 156 del 27/7/2016, con la quale si autorizzava l’installazione di una nuova antenna e di una parabola Telecom alle Missioni e la sostituzione di antenne esistenti Vodafone e l’installazione di apparati Indoor all’interno dell’edificio. Il Collegio delle Missioni è sicuramente un luogo sensibile, essendo sede di attività di recupero di tossicodipendenti, presidio sanitario, situato a poca distanza dall’Istituto Pavone per bambini delle scuole primarie e dal liceo Parentucelli.
Le due richieste portano le date del 1/12/2014 (H3G) e del 25/11/2014 (Telecom-Vodafone). Insomma sono coeve a quella per il nuovo traliccio ai Capuccini, che provocò l’agguerrita protesta degli abitanti dei Grisei. Ebbene in entrambe le pratiche si narra che l’iter di approvazione fu bloccato sul nascere per l’adozione il 2 dicembre 2014 della delibera di Giunta numero 227 che disponeva “di sospendere in via transitoria le pratiche, non ancora istruite, relative al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di nuovi impianti di teleradiocomunicazione e per le modifiche agli impianti da localizzare su tutto il territorio comunale, fino all’approvazione del Piano Comunale per la localizzazione delle Antenne, previsto entro il 30 giugno 2015.”
La società H3G in data 23 gennaio 2015 presenta delle osservazioni e la Giunta Cavarra con delibera 34 del 23.2.2015 modifica la sua delibera di sospensione integrale. In quale modo?
Inutile effettuare la ricerca all’Albo Pretorio on line delle delibere di Giunta 227 e 34. La risposta è identica: “La ricerca non ha prodotto alcun risultato”. Per rintracciarle occorre avere l’intuito del commissario Montalbano e andare a scavare nel vecchio sito on line del Comune (sempre in omaggio alla trasparenza!)
La delibera 227 è una perla d’ipocrisia amministrativa. Si richiamano tutte le leggi in materia, meno una: la legge regionale n. 18 del 21 giugno 1999 che pone l’obbligo dell’adozione di un Piano degli impianti di teleradiocomunicazioni entro il 2000. Si fissa solennemente la data entro cui Sarzana sarà dotata del Piano: “… entro e non oltre il 30 giugno 2015”, ma non si indica chi redigerà il Piano, i tempi dell’adozione, della procedura di VAS e di approvazione. Insomma uno dei tanti bluff di questa amministrazione.
Rispondendo a una delle domande del Difensore Civico regionale, l’alto magistrato Francesco Lalla, il sindaco Cavarra ha assicurato che dal 2014 non è stata autorizzata l’installazione di nuovi impianti. Cavarra farebbe bene a guardarsi da certi suoi collaboratori. Nel verbale della Conferenza dei servizi, che ha spianato la strada all’installazione di nuovi impianti alle Missioni, nell’oggetto si parla solo di sostituzione di impianti esistenti. Ma se si legge il contenuto della richiesta dei gestori e il parere di Arpal si evince che si tratta di nuova installazione di antenne e di un apparato indoor.
Verifiche e controlli; scaricabarile di Asl e Arpal
Un altro capitolo inquietante è quello dei controlli delle emissioni a impianti installati.
Arpal, chiamata a esprimere parere, con una nota del 16 gennaio 2015 afferma che dalla relazione tecnica “i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità stabiliti dal Decreto 8 luglio 2003 sono rispettati”. Specifica che la valutazione è stata effettuata considerando in funzione i dispositivi di controllo di potenza e trasmissione discontinua. E prescrive: “Tali dispositivi dovranno essere quindi sempre attivi”. E chi controlla che lo siano, visto che Arpal esegue sporadici controlli in tutta la provincia?
Ma un’altra affermazione di Arpal inquieta: è la conclusione del parere a firma del dirigente responsabile ing. Gian Carlo Leveratto. Afferma: “Inoltre, visto che in alcune zone è prevedibile un valore totale di campo elettromagnetico superiore alla metà dei vigenti limiti di legge, il rispetto dei valori imposti dalla citata normativa dovrà essere comprovato dalle misure da effettuare a modifica avvenuta”. Questo parere , ripetiamo, è del 16 gennaio 2015. Le misure sono state effettuate? Nella relazione ambientale allegata al Piano Antenne adottato dal Consiglio comunale il 21 aprile 2017 non se ne trova traccia.
Il 6 luglio 2016 il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 5, chiamato a sua volta a esprimere un parere di sicurezza sanitaria, afferma testualmente: “Non risulta, fra la documentazione agli atti di questo ufficio, una valutazione di impatto elettromagnetico ai sensi del DPCM 8.7.2003, relativo alla protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati dal frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”.
Allora sospendiamo tutto? Neppure per sogno. L’Asl ha fiducia nei gestori Telecom e Vodafone e in Arpal. I gestori hanno dichiarato che modificheranno i parametri radio per adeguarli alle nuove tecnologie e questa modifica “sarà oggetto di valutazione da parte di Arpal, al cui parere ci si attiene integralmente”, scrive il dirigente Asl Maddalo.
E allora lei, dottor Maddalo, che ci sta a fare?

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Data
venerdì, 6 aprile 2018

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