Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Rifiuti, Sarzana
cenerentola
nella raccolta differenziata

Sono sessantatre, secondo i dati di Legambiente e della Regione Liguria, i comuni liguri premiati (con contributi in denaro) per aver superato il 65% di raccolta differenziata nel 2016. Sarzana non figura nell’elenco. In tre anni di esperienza (dal febbraio 2014 al dicembre 2016) si è fermata al 56,9%. E’ la cenerentola in Val di Magra, superata addirittura di venti punti percentuali da Castelnuovo (record). (Qui il rapporto integrale di Legambiente/Regione Liguria Rifiuti Dossier Comuni Ricicloni Liguria 2017).

2016. Rifiuti abbandonati alla Fortezza

Per noi, come Comitato e come sarzanesi, è uno smacco. Nel 2013, anno in cui Sarzana toccò il minimo storico di raccolta differenziata (23,8%) e i sarzanesi pagarono la tariffa massima della TARI, proponemmo al Consiglio comunale e alla Giunta di aderire alla campagna “verso Rifiuti Zero” promossa dal Comune di Capannori. Il Consiglio comunale bocciò.
Snobbati gli esperti scientifici
Tre convegni di alto livello scientifico (chi non ricorda il fisico americano Paul Connet alla sala della Repubblica) da noi promossi convinsero il sindaco Alessio Cavarra a voltare pagina e a imboccare la strada del Porta a Porta. E’ il sistema di raccolta più efficiente. Ma va gestito.
Gli esperti da noi chiamati raccomandavano di partire con il confronto diretto con i cittadini, a cui dedicare alcuni mesi, per informarli e coinvolgerli. Raccomandavano inoltre di avviare il “Porta a Porta” subito con diecimila utenze per ammortizzare i costi (e quindi abbassare le tariffe). Indicavano inoltre un numero di addetti ben superiore a quelli previsti nel Piano Acam. Si sarebbe potuto attingere agli esuberi di personale di Acam Holding. Come Comitato proponemmo l’istituzione di un Osservatorio dei rifiuti che potesse coinvolgere cittadini, associazioni, esperti, amministratori per affrontare le criticità che ogni novità comporta.

Lo scienziato USA Paul Connet al convegno del Comitato il 9 settembre 2013

Con la solita supponenza ci fu risposto da Cavarra e dall’assessore Baudone che esisteva già la Consulta dell’ambiente (in cui il Comitato Sarzana, che botta! non è rappresentato). Sarebbe stata coinvolta per raccogliere proposte.
Non è stato fatto nulla di quanto indicato dagli esperti e proposto dal Comitato. La Consulta è un organismo pletorico.

Due anni sprecati e i cittadini pagano

Sono partiti con Marinella: 200 utenze invece di diecimila!
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ultimo posto in Val di Magra, sebbene Sarzana sia stata la prima ad avviare il Porta a Porta, città sporca, sacchetti abbandonati, nessun controllo per colpire gli incivili. Violato per il quarto anno il limite di legge del 65%, che doveva essere raggiunto nel 2012.
Ora Cavarra non invochi l’alibi che i dati si riferiscono al 2016. Castelnuovo è passato dal 31,50 del 2015 al 76,80 del 2016. Luni addirittura dal 20 al 73,57% in un anno.
Sarzana dopo i primi due anni era al 39,23%. Questi sono fatti, non chiacchiere e propaganda.
Intanto i cittadini pagano una tassa salata e non sanno neppure quanto entra nelle casse comunali dal CONAI per gli imballaggi di materiale vario che riciclano.

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Data
martedì, 16 gennaio 2018

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