La scienziata Belpoggi: “Le antenne
lontano da scuole, stadi e centri abitati”
“Se c’è un male che ci uccide, questo è la disinformazione”. Di fronte a una sala della Repubblica gremita, Fiorella Belpoggi, la scienziata che dirige il Centro di ricerca sul cancro dell’Istituto Ramazzini di Bologna, impegnata con l’Istituto nazionale di scienze della salute ambientale degli Stati Uniti nello studio degli effetti delle onde elettromagnetiche della telefonia sulla salute, ha messo in guardia dall’abuso irresponsabile delle tecnologie, richiamando le ricerche sviluppate negli Usa, in Svezia, in Francia e in Italia. L’evento scientifico, organizzato dal Comitato Sarzana, che botta!, come contributo al dibattito sul Piano delle Antenne, ha avuto una grande risposta dei cittadini soprattutto per lo spessore della scienziata membro dell’Accademia internazionale di patologia tossicologica e in Europa del COST, il progetto europeo per la conoscenza delle malattie ambientali.
“Tenere le antenne lontane dai centri abitati”
Fiorella Belpoggi ha spiegato in modo semplice i risultati delle ricerche, anche ricorrendo a favole come i Tre porcellini. “Chi sono i lupi? Sono gli agenti ambientali. Come costruiamo le nostre case rispetto ai rischi di tanti agenti che modificano le cellule, provocando non solo cancro, ma alzheimer, parkinson , diabete e altre malattie degenerative? Con la paglia o col cemento? Il cemento sono le precauzioni per ridurre i rischi, per ridurre l’esposizione al rischio”.
Molti gli spunti di riflessione per Sarzana e il Piano delle Antenne, che il consiglio comunale si accinge ad approvare senza Valutazione Ambientale.
Belpoggi: “Occorre fare una campagna per tenere le antenne lontano dai centri abitati, dai luoghi di aggregazione, dalle scuole”.
Roberta Mosti e Carlo Ruocco nel presentare la scienziata avevano brevemente citato le ultime “scoperte” del Comitato Sarzana, che botta! tra gli atti acquisiti in Comune: tra il 2014 e il 2015 sono stati potenziati gli impianti del Centro storico, delle Missioni (vicino al liceo e al Pavone) e dello Stadio. Da allora sono mancate le misurazioni,che si fermano al giugno 2014. E il Piano prevede nuove installazioni non lontane dalle scuole a Marinella e Sarzanello, oltre al raddoppio degli impianti ai Grisei.
Inappropriate le antenne nei centri sportivi e vicino alle scuole
Fiorella Belpoggi ha definito “inappropriata” la scelta dello stadio, così come di tutti i luoghi con presenza di giovani, perché sono loro i più sensibili per la lunga aspettativa di vita. La vicinanza alle fonti aumenta il rischio soprattutto se protratta nel tempo. Ha fatto l’esempio del veleno. Uccide preso in forte dose. In piccole dosi provoca danni nel tempo. Ai ripetitori è da preferire la fibra ottica con tante celle di bassa potenza disseminate sul territorio.
Purtroppo alla conferenza era quasi totalmente assente la politica, che pare disinteressata alla cultura scientifica: una sola consigliera comunale, Federica Giorgi, due consiglieri regionali, Alice Salvatore, venuta da Genova, e Francesco Battistini.
Bambini e donne incinta lontani da wi-fi e cellulari
Ma non sono solo i ripetitori il pericolo. Fiorella Belpoggi ha dettato una sorta di decalogo per un uso responsabile degli apparecchi.
“Toglietevi dalla testa il cellulare, usate le cuffie col filo e i giovani maschi non lo tengano nelle tasche dei pantaloni se vogliono restare fertili: le onde possono ridurre anche del 50% gli spermatozoi. Staccate il wi-fi quando non serve e in casa usate la rete. Non tenete i router in camera dove dormite, può provocare insonnia e, sicuramente, non fa riposare bene, perché le onde sollecitano il sistema nervoso. E, soprattutto non esponete alle onde i bambini e le donne incinta. L’aspettativa di vita si riduce con l’esposizione. Quando vedo al ristorante genitori che danno il cellulare ai bambini per giocare, avrei voglia d’intervenire. Non usate i cellulari sui treni, in auto, sui tram. E fate una campagna per tenere i ripetitori lontani dai centri abitanti, dai luoghi di aggregazione dei più giovani”.
Allarmista? “Non dico di non usare questi cellulari, tablet, computer. Dico di usarli con prudenza. Ormai sappiamo che le onde sono probabili cancerogeni. Occorre costringere i produttori a tenere conto dei risultati delle ricerche scientifiche. Ad esempio siamo sicuri che serva la tecnologia 5G? Perché non dotare i cellulari di cuffie incorporate? Perché non prevedere nelle nuove abitazioni o nelle nuove scuole di cablare tutti gli ambienti, sostituendo il wi-fi con la rete, vietando in classe i cellulari? A Bologna nelle scuole lo stiamo facendo sull’esempio di Germania, Russia e Svezia. All’accusa di allarmismo rispondo: è meglio essere sicuri oggi che disperati domani”.
Fiorella Belpoggi ha ricordato che gli scienziati hanno chiesto alla IARC (Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro) di cambiare la classificazione delle onde elettromagnetiche da possibili cancerogeni a probabili cancerogeni. “Non è una differenza di poco conto e costringerebbe le Nazioni ad adottare restrizioni. Ha mostrato una tabella, che potete vedere nelle slides, che mostra come la IARC sia sempre arrivata in ritardo nel classificare gli agenti ambientali pericolosi, dall’amianto al benzene: in media nel secolo scorso ha impiegato 28 anni!