Sarzana, che Botta!

« D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda »

Italo Calvino


Piano Antenne: alt della Soprintendenza
Violate le leggi su VAS e paesaggio

La Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio ha posto un alt al Piano delle antenne di Sarzana. Quel Piano – per l’ente che tutela il paesaggio – deve essere sottoposto a verifica di assoggettabilità alla VAS (Valutazione ambientale strategica) con il coinvolgimento della stessa Soprintendenza “per gli impatti sul sistema dei beni culturali e paesaggistici tutelati, nonché sugli ambiti, sulle aree e spazi pubblici tutelati ai sensi dell’art. 12 del Codice del Centro storico”. Nello stesso documento, che è a conoscenza del Comune dal 26 agosto scorso, il Soprintendente Vincenzo Tiné e la responsabile del procedimento Caterina Gardella ricordano inoltre che ai sensi del Codice del Paesaggio l’ente è titolare del parere obbligatorio sulle autorizzazioni delle singole installazioni. (Qui il testo integrale Piano Antenne Risposta Soprintendenza a nostra segnalazione 21026-2017)

Il segnale annichilisce salute e paesaggio

L’intervento del ministro Franceschini

La nota della Soprintendenza è indirizzata al Gabinetto del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che, a seguito di una segnalazione del Comitato Sarzana, che botta!, di Legambiente e Italia Nostra, aveva sollecitato la direzione regionale di Genova a intervenire.
Le associazioni ambientaliste hanno documentato come il Piano delle Antenne di Sarzana ignori sia la tutela dei beni architettonici vincolati, sia le aree classificate come bellezze d’insieme, dai Grisei alla Fortezza, compreso il Centro storico di Sarzana, dove “l’antennone” Telecom si è negli anni arricchito di nuove installazioni.
Dal Regolamento fotocopiato al pasticcio della VAS
Il Piano delle Antenne si sta rivelando un gran pasticcio. La prima mazzata era arrivata dalla scoperta del Comitato Sarzana, che botta! che il Regolamento di attuazione era stato largamente fotocopiato dal Piano spezzino, senza tenere in alcun conto le pecularietà del territorio sarzanese. Ora lo stop della Soprintendenza, che mette in discussione la procedura di VAS.
Il Consiglio comunale il 20 aprile scorso aveva adottato il Piano e l’annessa relazione dello screening di VAS, redatti dalla società Ambiente di Carrara su incarico dell’Amministrazione, ignorando la richiesta del Comitato Sarzana, che botta! di soprassedere all’esame per approfondire con un confronto con i cittadini i vari aspetti controversi. I tecnici di Carrara avevano concluso la verifica di assoggettabilità alla VAS (screening) affermando che il Piano non conteneva impatti significativi sull’ambiente. Le leggi nazionale e regionale però prevedono che nella procedura di VAS siano ascoltati obbligatoriamente Soprintendenza, Parco Magra e i Comuni confinanti. Il Comune di Sarzana invece ha inviato il documento il Regione per farselo approvare. Pasticcio nel pasticcio l’amministrazione comunale ha ignorato che la nuova legge regionale sulla VAS, approvata il marzo scorso, delega agli stessi Comuni la procedura. Da Genova la documentazione è tornata al mittente. Per la Soprintendenza tutta la procedura è da rifare, perché le conclusioni dei tecnici della società Ambiente di Carrara è tutt’altro che vangelo.

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Data
lunedì, 11 settembre 2017

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