Sarzana, che Botta!

« Nessun dolore resiste quando uno, destandosi tre mattine di seguito, ha nella faccia lo splendore vivificante del sole che sorge »

Le Corbusier


Sottopasso di via del Murello
Un altro anno di chiacchiere

Un anno fa il Comitato Sarzana, che botta! prese l’iniziativa di inoltrare una petizione al sindaco Cavarra, sottoscritta da oltre 650 cittadini per chiedere la sollecita riapertura del sottopasso di via del Murello, chiuso dal lontano 14 maggio 2012. Il grave disagio e il grave danno che deriva agli abitanti del centro città e dei quartieri di Crociata e Battifollo, i finanziamenti europei già incassati dalle Cooperative genovesi, l’impegno delle stesse Coop a realizzare l’opera a scomputo degli oneri di urbanizzazione senza regolare appalto pubblico, la scadenza contrattuale del 14 maggio 2015 per completare i lavori ci sembravano ottimi motivi per richiamare l’amministrazione alle sue responsabilità. Il Sindaco Cavarra rispose piccato che il Comitato voleva vincere facile, promuovendo una petizione nel momento in cui era noto (a lui) che i lavori sarebbero ripresi ad agosto. Ripresero a settembre. Disse anche con la consueta arroganza che non sarebbe stata una petizione a riaprire il sottopasso, bensì l’impegno suo e della giunta. Nell’arco di un anno sono state indicate due date per la riapertura: febbraio 2017 e, successivamente, la fine della primavera, cioè il 21 giugno.

Cantiere infinito

Lavori a passo di lumaca
Gli abitanti di via del Murello e di via Emiliana, che osservano il procedere dei lavori, ci hanno riferito che il cantiere è attivo a giorni alterni e occupa un ridottissimo numero di operai. Insomma i lavori vanno a rilento come se mancassero le risorse finanziarie per pagare l’impresa SA.NA., subappaltatrice per conto delle Cooperative, e completare l’opera. Eppure sappiamo dal consiglio comunale che – grazie all’intervento del sindaco a favore delle cooperative tramite un funzionario comunale in orario di lavoro – Banca Carige ha riaperto i cordoni della borsa. Gli espropri per allargare la strada di 80 centimetri sono stati portati a termine. Le Ferrovie non hanno più nulla da pretendere.
Ora chiediamo al sindaco Cavarra un consiglio: cosa dobbiamo fare? Abbiamo capito che di fronte a una petizione di centinaia di cittadini il sindaco fa spallucce. Dopo cinque anni ci pare però di poter dire che anche il sedicente impegno dei sindaci (Caleo prima e Cavarra ora) lascia il tempo che trova. Sono le Cooperative che comandano e dettano i tempi a loro comodo, coperte dal Comune. La data di fine lavori, fissata al 14 maggio 2015, è stata slittata al 19 luglio 2018 (nuovo cartello di cantiere). I cittadini si devono arrendere al vergognoso balletto di annunci di Cavarra e dell’assessore Massimo Baudone sulla prossima riapertura? Oppure una petizione per far cessare la propaganda a colpi di promesse e le risibili giustificazioni a copertura dell’inefficienza delle cooperative potrebbe sortire qualche effetto? O dobbiamo arrenderci all’idea che l’opera sarà conclusa solo il prossimo anno a ridosso delle elezioni per tagliare un nastro e menar vanto del risultato “a dispetto dei corvi”? Restiamo in attesa.

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Data
sabato, 22 luglio 2017

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