Sarzana, che Botta!

« Nessun dolore resiste quando uno, destandosi tre mattine di seguito, ha nella faccia lo splendore vivificante del sole che sorge »

Le Corbusier


Attacco al Parco Magra
“Non rende quattrini”
Ma la Regione tace
su chi evade i canoni

Il consigliere regionale Andrea Costa ne ha proposto la soppressione. Proposta indecente, anche per l’assessore ai Parchi Stefano Mai. Dal quale però viene la proposta: il Parco Magra deve autofinanziarsi. Insomma dalla Regione prospettano due alternative: o sopprimere l’Ente o strozzarlo economicamente.
Dice Costa: il Parco non ci ha salvato dalle alluvioni; i sindaci difendono meglio il territorio. Tutti gli studi scientifici indicano nel restringimento dell’alveo, dovuto ai piani urbanistici comunali, la causa delle alluvioni. Il fiume tende a riprendersi le sue terre. Nel territorio del Parco sono state scoperte decine di discariche, che ora la Regione progetta di risanare. La maggior parte sono discariche di rifiuti solidi urbani. Antecedenti al Parco, autorizzate dai sindaci. Costa queste cose le sa?
Per il consigliere regionale l’Ente è anche lento a rilasciare autorizzazioni. Un lacciuolo, insomma. A noi risultano tempi medi inferiori ai 60 giorni. Costa ha altri dati? Li produca.

Ora osserviamo alcune inquietanti coincidenze. Frantoi di ghiaia: inquinano. Con dieci anni di ritardo ricevono lo sfratto, confermato dal Tar. La Regione con legge raggira la sentenza e concede un altro anno di vita per trovare nuove collocazioni. Ma il tavolo tecnico non sta dando risultati. Si vuole risolvere il problema eliminando il Parco?
Intanto si cominci con l’informare i cittadini su quanto rendono i frantoi al demanio regionale, pubblicando i canoni versati negli ultimi dieci anni e il loro utilizzo.

Seconda coincidenza. Il Comune di Sarzana ha varato il Piano del litorale. Il Parco Magra, che gestisce i siti d’interesse europeo (vedi Marinella) è intervenuto con osservazioni di alto profilo tecnico nella procedura di Valutazione Ambientale Strategica. La Regione le ha recepite. Il Comune, che ha confezionato il Piano dopo un accordo con Marinella spa, non ha gradito e ha impugnato al Tar. Ora che Marinella spa è in crisi (non certo per il Piano del litorale), il Comune propone alla Regione di ritirare il ricorso in cambio della revisione delle prescrizioni tecniche. L’assessore regionale Scajola apre. Il Parco è un bell’ostacolo. Ed ecco Costa: aboliamolo e affidiamo le aree SIC alla Provincia (ente in perenne dismissione).
A questa coincidenza se ne aggiunge un’altra: con la crisi di Marinella spa qualcuno ripropone il Master Plan del 2007, un assemblaggio di cemento e darsene lungo il fiume, che l’alluvione del 2011 ha spazzato già nella fase progettuale. Il Parco sarebbe un bell’impiccio. La soluzione? Eliminarlo.

Ovunque nel mondo i Parchi sono una risorsa per garantire polmoni verdi e biodiversità (zone di presidio ambientale). Per Mai deve essere una risorsa finanziaria. E’ sicuro l’assessore che salvaguardare l’ambiente non sia il più grande investimento?

Comitato Sarzana, che botta!

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Data
sabato, 22 luglio 2017

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