Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Antenne, “clonato” il Regolamento di Spezia
Ma spariscono gli oneri per i gestori

Articolo di Carlo Ruocco

La Spezia e Sarzana, due comuni gemelli. Almeno per il Regolamento del Piano delle Antenne, spina dorsale della pianificazione degli impianti. Riga più, riga meno i due documenti sono identici. Con l’unica eccezione di un paio di paragrafi su quindici articoli, si potrebbe parlare di due “cloni”. E’ quanto emerge dal confronto dei due testi. Le differenze sostanziali sono soprattutto alcuni tagli che si riscontrano nel Piano di Sarzana: spariscono alcune prescrizioni onerose per i gestori. 
Differenza rilevante:  l’onere finanziario. Alla Spezia il Piano di organizzazione del sistema delle teleradiocomunicazioni non è costato nulla. Si trattava di una revisione del Piano del dicembre 2005. Ma anche allora non costò nulla: il Comune capoluogo ne affidò la redazione ai propri uffici, urbanistica e ambiente. Il Comune di Sarzana ne ha affidato la redazione tramite concorso. Poco più di 17.000 il prezzo base d’asta. Si è presentato un unico concorrente, la società Ambiente di Carrara, che con un ribasso del 38,5%, pari a 5.775 euro, si è aggiudicata l’opera. Dunque al Comune di Sarzana il Piano costa 11.254 euro.
Una cifra tutto sommato modesta. Ma giustifica il “copia e incolla” del principale documento del Piano, il Regolamento? Che sia stata Sarzana a copiare La Spezia lo dicono le date. L’assegnazione del Piano alla società Ambiente è avvenuta alla fine di agosto del 2015 con determina dirigenziale n. 176. Di lì a pochi mesi il Consiglio comunale della Spezia adottava il proprio Piano, che dunque era già pronto.

Abbiamo contattato questa mattina alle 12,45 la società Ambiente per avere una sua versione del singolare caso di clonazione. Ci è stato risposto che gli ingegneri Franco Rocchi e Andrea Battistini erano in riunione. Abbiamo riprovato nel pomeriggio alle 15,40. Non erano ancora in studio. Ci hanno assicurato che ci avrebbero contattato. Stiamo attendendo.

Un’analisi parola per parola
Per ora ci fermiamo ai fatti. La scoperta della clonazione è stata casuale. Un sesto senso. Ho digitato un paio di righe sulla stringa di ricerca di Google. Mi è saltata fuori la bozza della delibera di Consiglio comunale della Spezia. A quel punto è partita l’analisi rigo per rigo, parola per parola. Articolo 1. Undici righe identiche alla lettera, anzi, alla virgola. Al Piano si Sarzana è stato aggiunto che le disposizioni non si applicano alle utenze domestiche, ai radioamatori, ai servizi d’emergenza, agli impianti diagnostici. E’ per legge.
E’ diverso l’articolo 2, gli obiettivi. A Sarzana il primo obiettivo è perseguire in via prioritaria la tutela della salute dei cittadini. Peccato che poi non esista una sola norma che spieghi come, con quali accorgimenti, con quali prescrizioni per i gestori sarà conseguito.
L’art. 3 (Autorizzazione nuovi impianti) è identico: sono stati invertiti solo due paragrafi, senza cambiare una parola. Con pochi tagli sono identici anche gli articoli 4 e 5. Con una eccezione: a differenza di Spezia, per Sarzana non è previsto il Nulla Osta dell’ufficio urbanistico comunale per l’installazione di impianti nelle aree a vincolo straordinario e nelle aree sensibili. Ci si limita a raccomandare la “mimetizzazione”. Differenza di non poco conto.
L’autore del “copia e incolla” poi ha opportunamente cassato il riferimento alla tutela dei percorsi dell’Alta via del Golfo … .
Nessuna previsione a Sarzana è contenuta per la delocalizzione e la dismissione di impianti radiotelevisivi. Così come è cassato l’obbligo di mitigazione degli impatti per nuove strade e opere accessorie e l’interramento delle stesse. Hai visto mai che Sarzana metta in discussione gli interessi dei grandi gruppi, siano gestori di telefonia, grandi cooperative di costruzione o banche?
Un solo articolo del Regolamento di Sarzana è nuovo di zecca: l’articolo 6. Disciplina la zonizzazione. Divide il territorio in zone rosse dove nuovi impianti non si possono installare o devono essere molto mimetizzati (Centro storico), in zone verdi, quelle dove già oggi i gestori chiedono d’insediarsi (Grisei, Sarzanello ecc.), zone neutre (tutto il resto del territorio, dove in futuro saranno possibili altri insediamenti).
Ora attendiamo le giustificazioni dei redattori del Piano. La società Ambiente è molto nota in Provincia. E’ impegnata su incarico del gruppo Orazio Duvia per progetto di bonifica delle discariche sulla collina di Pitelli. Attendiamo anche le determinazioni dell’amministrazione comunale di Sarzana. E magari di quella della Spezia.

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Data
lunedì, 24 luglio 2017

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