Spiaggia libera
senza servizi
Il Comune abdica
a Marinella s.p.a.
Inizia la stagione balneare e la spiaggia libera di Marinella è senza servizi per i turisti.
L’Amministrazione comunale avrebbe potuto per tempo, in assenza del Piano di utilizzo del demanio, indire una gara per assegnare l’installazione di chioschi provvisori sulla spiaggia pubblica, senza attendere che i liquidatori di Marinella spa decidano cosa fare sulla parte privata del litorale. Suona davvero beffardo apprendere dal direttore del Consorzio dei balneatori Madrignani che lo scorso anno l’affitto dei terreni da Marinella spa per installare i chioschi provvisori è costato loro ottantamila euro per tre mesi.
Sono denari che avrebbero potuto essere introitati dalle asfittiche casse comunali, se la giunta Cavarra si fosse mossa già un anno fa per ottenere la revisione della linea demaniale, assicurando al demanio tutta la fascia del litorale bagnata dalle mareggiate straordinarie come prescrive la legge e le sentenze della Corte di Cassazione e come questo Comitato ha ripetutamente sostenuto.
Il Piano spiagge è destinato al fallimento finché non sarà definita correttamente il confine tra demanio pubblico e proprietà privata e finché il Comune insisterà sull’assurda scelta che ogni attività balneare debba svilupparsi solo sulla parte privata del litorale. Gli operatori balneari dovrebbero investire sull’arenile privato, assumendosi il rischio di una revisione futura della linea demaniale. Invece l’Amministrazione comunale ha ribadito la scelta di favorire Marinella spa dalla recente delibera di giunta 114 del 19 maggio con la quale si assegna con una convenzione al Consorzio Riviera di Luni la gestione della parte pubblica, rimandando alla trattativa privata tra Consorzio e Marinella spa la collocazione dei chioschi. Inutilmente i balneatori aderenti a Confcommercio hanno protestato per questo corridoio privilegiato verso il Consorzio Riviera di Luni (e, diciamo noi, di Marinella spa). Siamo fuori da ogni regola di legalità e trasparenza e di buon governo del territorio. Come nel caso del distributore Enercoop: si piegano a interessi privati gli strumenti urbanistici. La sentenza del Tar che ha censurato la disinvoltura del Comune di Sarzana non è servita di monito.
Chiediamo al Comune di rivedere la sua scelta, di indire subito un bando di gara trasparente per assegnare spazi lungo la striscia del demanio pubblico dove collocare i prefabbricati, introitando i canoni delle concessioni, che possono essere usati per avviare la riqualificazione del litorale.