Sarzana, che Botta!

« Mi rivolto dunque siamo »

Albert Camus


Consulta della legalità bloccata da 15 mesi
ma il 2 maggio tutti in passerella antimafia

Articolo di Carlo Ruocco

Il 2 maggio l’auto della scorta del giudice Giovanni Falcone squarciata dal tritolo sosterà a Sarzana. Sarà il commovente, straziante ricordo della strage che privò l’Italia di uno dei magistrati di punta della lotta alla mafia. L’evento a Sarzana è stato annunciato con la sottolineatura che il nostro comune per primo in Liguria si è dotato della Consulta della legalità. Poi la postilla: “Con la quale l’Amministrazione sta proficuamente lavorando”.

Crediamo che non si possa rendere offesa più grande alla memoria di Falcone, di Borsellino, di Dalla Chiesa, di tanti magistrati, politici onesti, esponenti delle forze dell’ordine, giornalisti, commercianti antiracket di presentare la Consulta della legalità come biglietto da visita di un impegno costante e concreto contro la deriva di violazione delle leggi.

La teca con l’auto della scorta di Falcone

La Consulta della legalità a Sarzana è bloccata da quindici mesi. Non è riuscita a portare a termine nessun approfondimento delle questioni che erano state poste. Deve elemosinare i documenti al Comune e, quando li ottiene, se li ottiene, sono incompleti o tardivi. Nel 2015, per iniziativa delle varie associazioni che ne fanno parte, sono stati posti all’ordine del giorno vari temi di interesse locale.
Illuminante per chi vuole approfondire lo stato di paralisi è il verbale del 21 gennaio 2016. E’ consultabile sul sito del Comune alla voce Partecipazione – Consulta della Legalità.
<Il Presidente Baruzzo apre l’assemblea proseguendo la discussione intrapresa a dicembre: i temi maggiori erano il gioco d’azzardo ed il relativo Regolamento, la trasparenza ed in particolare il ciclo dei contratti pubblici, il rispetto dei regolamenti in senso ampio, per esempio, il Regolamento sulle attività rumorose e quello sull’occupazione del suolo pubblico>.
Il Comitato Sarzana, che botta! pone la questione della linea demaniale di Marinella: viola la legge e la giurisprudenza, costante e univoca, della Corte di Cassazione, che prescrive di fissarla dove arrivano le mareggiate straordinarie. Il danno per le finanze pubbliche è grave. Se ne parla nella riunione del 9 aprile, sempre 2016. Ovviamente nessun documento è disponibile. Così come mancano per la terza seduta consecutiva dati sul gioco d’azzardo, argomento sostenuto con forza dalle associazioni Libera e Legalité. Se a Marinella ci sono gli interessi della società controllata dal Monte dei Paschi, nel gioco d’azzardo gli interessi sono spesso della criminalità organizzata.
Se impegno per la legalità deve essere, lo sia in modo rigoroso. Il 2 maggio ci risparmino  passerelle e parole retoriche, che sono un oltraggio per chi ha sacrificato la vita. E’ più serio meditare in silenzio davanti al relitto.

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Data
lunedì, 17 aprile 2017

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