Centro Storico
la beffa dei pass
Giunta in confusione
Pagano i cittadini
Non sappiamo come si concluderà la vicenda delle contravvenzioni per i pass di accesso al centro storico, dichiarati scaduti in virtù di un’oscura delibera della giunta comunale del 2014. Oscura sia perché contorta, sia perché non pubblicizzata a sufficienza, sebbene in due anni ai sarzanesi siano arrivati almeno cinque numeri di “Sarzana notizie”, il periodico stampato e spedito a nostre spese, in cui il sindaco magnifica i suoi magnifici risultati. Ebbene neppure un rigo per annunciare agli abitanti del centro che la scadenza dei pass passava dall’eternità a un solo anno con scadenza a novembre.
La trasparenza non è il punto forte di questa amministrazione, che ha istituito la “Giornata della trasparenza”, rivelatasi sempre più giornata della propaganda.
Ma non è un punto forte neppure la coerenza, la linearità dell’operato, la chiarezza, il cui contrario è la confusione. Ecco abbiamo una giunta confusa. E il sindaco ne è leader indiscusso.
In consiglio comunale il 28 ottobre scorso il sindaco Cavarra era partito lancia in resta e petto in fuori per affermare che sulle contravvenzioni “indietro non si torna”, equivalente delle celebri “Il dado è tratto” e “Guai ai vinti” (che in questo caso sarebbero i multati). Poi di fronte alle incalzanti obiezioni degli avvocati Paolo Mione (presidente del consiglio comunale e autorevole membro della maggioranza) e Carlo Rampi (Fratelli d’Italia) ha finito nella stessa seduta per chiedere scusa ai sarzanesi. Pubblicamente. Senza se e senza ma. Anzi, col corollario che le contravvenzioni sarebbero state annullate e i cittadini rimborsati.
Cavarra si è anche lanciato in una durissima invettiva contro due suoi collaboratori di rango, l’avvocato Fabio Cozzani e il comandante dei vigili Alberto Frandi, addossando loro ogni responsabilità e annunciando duri provvedimenti nei loro confronti. Incomprensibilmente ha graziato la segretaria comunale, dottoressa Paola Michelini, che per il ruolo apicale che ricopre dovrebbe avere il controllo sulle delibere.
I quotidiani locali hanno dato ampio risalto, informando i cittadini, che avevano pagato, di prepararsi al risarcimento e i cittadini, che nel frattempo avevano ricevuto nuove contravvenzioni, di non starle a pagare.
Ora la beffa. Lo stesso sindaco Cavarra ha chiesto un parere all’illustre amministrativista genovese avvocato Luigi Cocchi, il quale ha sentenziato: le contravvenzioni si devono pagare (anche se la delibera è scritta da schifo e per nulla pubblicizzata).
Nel frattempo per alcune multe sono scaduti i termini del ricorso. Vanno pagate. I cittadini che hanno creduto nelle pubbliche scuse di Cavarra sono “cornuti e mazziati”. Ma Per la Costituzione italiana il sindaco di Sarzana è “irresponsabile” come il Presidente della Repubblica?