Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Addio Rodolfo Furter, grande maestro
di impegno civile e di etica pubblica

di Carlo Ruocco
E’ stato uno dei soci fondatori del Comitato Sarzana, che botta! Il consulente giuridico prezioso, un animatore di tanti incontri pubblici con lucidi e competenti interventi. Ieri mattina Rodolfo Furter ci ha lasciato. Improvvisamente. Era acciaccato, è vero, come lo si può essere dopo aver superato la boa degli ottant’anni. Ma neppure i medici che lo avevano in cura erano preoccupati. Il dolore in questi casi è ancora più forte.

Rodolfo Furter in un intervento all'assemblea del Comitato

Il Comitato perde non solo un membro del suo direttivo, ma una delle intelligenze più acute. Perde tanta competenza e tanta passione e, soprattutto, tutti noi perdiamo un amico e una guida morale. Venerdì alle ore 15 sono previste le esequie nella sala del Consiglio comunale che lo aveva visto protagonista negli anni Settanta. Il nostro solidale abbraccio ai figli Carlotta, Francesca e Giorgio.
L’avvocato Rodolfo Furter assieme all’ex procuratore Rodolfo Attinà, all’esperto di diritto ambientale Marco Grondacci e al suo collega di studio, Andrea Forcieri formava un affiatato gruppo giuridico nel Comitato. Di tutti noi Rodolfo era l’unico politico di lungo corso. Un politico d’altri tempi, come scriveranno domani i giornali, che ha fatto politica per passione, non per carriera, per impegno civile non per profitto. Avrebbe potuto insegnare etica politica all’università. E sì, perché aveva fatto parte giovanissimo di quel partito socialista che era di Nenni, Pertini e Lombardi, dunque di quel pensiero politico secondo cui l’etica pubblica, la dirittura morale sono una precondizione dell’impegno politico, uniti a un grande senso delle istituzioni. Generazione di socialisti spazzata via dai rampanti craxiani, quelli, per intenderci, che per fare politica occorre avere un palmo di pelo sullo stomaco e grandi mascelle voraci. Quelli che hanno fatto scuola nell’Italia politica della Seconda Repubblica.
L’impegno nelle istituzioni
Furter è stato consigliere comunale a venticinque anni, è diventato vicesindaco di Sarzana e assessore all’urbanistica dal 1976 al 1979. Anno terribile il 1979. Lo hanno ricordato i giovani di Libera nella loro pubblicazione “Pare che Sarzana è ‘ndranghetista”, dove hanno ripercorso la stagione delle bombe di mafia. A Furter fecero esplodere una bomba davanti alla sua casa di Sarzanello. Erano gli anni in cui il socialista savonese Alberto Teardo, risultato poi iscritto alla loggia massonica P2 di Licio Gelli, dava l’assalto al PSI ligure. Con successo, tanto da diventare nel 1981 presidente della Regione Liguria, carica ricoperta fino al 1983, quando fu arrestato per una storia di tangenti.
Proprio in quei primi anni Ottanta Furter lascia la politica istituzionale. Resta un militante della sinistra lombardiana fino alla scomparsa del Psi. Poi aderisce all’Ulivo. Nelle istituzioni ricoprirà ancora alcuni incarichi di prestigio per la sua competenza giuridica: nella prima metà degli anni Novanta è autorevole membro del Comitato Regionale di Controllo degli atti amministrativi (Co.Re.Co.), organismo purtroppo eliminato, che assicurava un controllo preventivo di legittimità degli atti degli enti locali oggi esercitato solo a posteriori dai TAR; dal 2000 al 2003 diventa consulente giuridico del ministero dei lavori pubblici su incarico del ministro Nerio Nesi.
L’ultimo impegno civile nel Comitato
Il suo ultimo impegno civile è stato il Comitato Sarzana, che botta! Partecipa alla sua fondazione nel 2009, collabora alla redazione dello statuto. E’ sempre stato presente a tutti gli incontri pubblici, riscoprendo la sua antica passione per l’urbanistica, per la tutela del territorio e dell’ambiente. E’ stato prezioso consigliere profondendo la sua vasta competenza ed esperienza nei nostri campi d’impegno. Ci mancherà tantissimo. Ciao Rodolfo e grazie per averci regalato la tua passione, la tua competenza, la tua amicizia.

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Data
giovedì, 24 novembre 2016

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