Sottopasso del Murello: mistero sui costi
e su un milione e mezzo di soldi pubblici
Può darsi che non siamo stati chiari nel replicare ai quattro capigruppo di maggioranza Sara Frassini, Lorenzini, Rosignoli e Antola in merito alla questione del sottopasso di via del Murello. A fronte dell’accusa di muoverci per “meri interessi politici di parte” (parole loro), avevamo rivolto a questi tutori dell’interesse pubblico alcune domande, che avevamo già inutilmente posto ai primi di agosto al sindaco Cavarra. Sono trascorse due settimane ma neppure dai capigruppo di maggioranza è arrivata risposta. Allora le riproponiamo, perché è interesse dei cittadini contribuenti sapere come vengono spesi i denari e per quali opere. Sul sito del Comune alla voce “Amministrazione trasparente” non si trovano risposte. Ovviamente.
Come varia il progetto del sottopasso e della viabilità in tutta l’area tra via Muccini, piazza Terzi e la stazione ferroviaria? Quali lavori erano previsti nel progetto di ampliamento del sottopasso e della viabilità connessa, finanziati nel 2011 dalla Regione Liguria con la ragguardevole cifra di 1.863.000 euro rispetto a un costo complessivo di due milioni e mezzo? Quanto era l’apporto delle Cooperative e in quale forma? Perché per l’insieme dei lavori pubblici del Piano Botta non è mai stata fatta una gara? Quanto costa il nuovo “progettino”, che prevede solo l’asfaltatura della strada esistente e il completamento del tunnel? Il nuovo cartello di cantiere parla di un costo di 1.150.000 euro. Sparito qualsiasi riferimento al finanziamento regionale. Risulta ai quattro capigruppo, come risulta a noi, che le Cooperative abbiano già incassato un milione mezzo di euro di fondi pubblici? Si sono mai preoccupati di verificare la congruità delle opere realizzate rispetto alla cifra già incassata, visto che, a quanto è dato di sapere, non saranno effettuati sbancamenti di terreno, abbattimento di costruzioni, realizzazione di rotonde?
E, infine, uno stravolgimento totale della Variante al PRG del Piano Botta in tutta l’area di piazza Terzi e zona ex FS non richiede, per legge, una variante allo strumento urbanistico?
Qualora neppure questa volta il Comitato riuscisse a ottenere risposte (che sicuramente i quattro capigruppo hanno già), a quale autorità si dovrebbe rivolgere per non essere tacciato di muoversi per biechi interessi politici? Attendiamo un suggerimento come bravi scolaretti che cercano d’imparare come fare l’interesse della città.