Sarzana, che Botta!

« Quando il committente di una città impone case con un’architettura omogenea , l’esito ci appare sordo: le facciate non rispecchieranno più le diverse inclinazioni del gusto individuale(...) ratio medesima della loro bellezza »

Marco Romano


Consulta della legalità
in grave affanno
Baruzzo: Verificare
se può andare avanti

Forse nessuno si sarebbe aspettato dal prudente presidente della Consulta della legalità Marco Lorenzo Baruzzo l’apertura di una riflessione, addirittura di una verifica – per riferire correttamente il termine da lui usato – sul ruolo e l’attività della Consulta proprio in occasione della presentazione di un libro “Il Confine” di Marco Antonelli, che mette a nudo la Sarzana che la politica nega, dove la criminalità di stampo mafioso dal 1970 intreccia rapporti con i partiti, condiziona l’economia. Da un anno la Consulta tenta di affrontare temi di rispetto della legalità non in astratto, ma su fatti concreti, che chiamano in causa anche l’amministrazione. Ma da un anno l’organismo fa vita grama, scontrandosi contro un muro di gomma. Per Baruzzo la causa è una crisi della qualità della vita democratica, l’assenza del corpo intermedio tra i cittadini, le associazioni e l’amministrazione. Insomma è la crisi stessa della vita democratica, della qualità della partecipazione civica. E, aggiungiamo noi, dei partiti. In questo vuoto, secondo Baruzzo, si possono inserire le organizzazioni criminali, che hanno grande forza di penetrazione, come il libro di Antonelli attesta. Il presidente non ha nascosto il senso di solitudine, di isolamento, che segna la vita della Consulta. La pressoché totale assenza in sala di politici e amministratori ha indotto Baruzzo a un amaro sfogo: “Si può essere d’accordo o in disaccordo con i contenuti di questo libro, ma sarebbe stato simpatico e gentile che qualcuno fosse venuto a dircelo di persona”.
Dalle parole del presidente sembra filtrare una sensazione che circonda la Consulta della legalità: una sorta di insofferenza, per non dire di ostilità, della classe politica sarzanese. O forse – azzardiamo noi – solo di indifferenza: quel che contano sono gli affari non la qualità della vita democratica.

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Data
venerdì, 7 ottobre 2016

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