Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Da sei mesi la giunta nega i documenti
Consulta della legalità alla paralisi

Da dieci mesi la Consulta comunale per la legalità è alla paralisi. Si dirà che tutte le consulte a Sarzana sono ormai ridotte a pura formalità. In questo caso però l’organismo è bloccato non per disaffezione dei propri componenti, ma perché non è messo in condizioni di lavorare dall’Amministrazione, che non fornisce i documenti richiesti da mesi. Questo diniego, per colmo di paradosso, è una violazione dello Statuto comunale e delle leggi vigenti in tema di trasparenza degli atti della Pubblica Amministrazione. Il che, trattandosi di Consulta della legalità, non sembra un paradosso da poco. Anche perché la finalità principale della Consulta della legalità costituita nel lontano gennaio 2012 è promuovere la cultura della legalità (qui il Regolamento http://www.comunesarzana.gov.it/partecipazione-popolare/63-urp/partecipazione-popolare/142-consulta-legalita.html)

Gioco d’azzardo e linea demaniale argomenti imbarazzanti
Due gli argomenti che hanno inceppato i lavori della Consulta presieduta da Marco Lorenzo Baruzzo, giovane esponente di Libera: la verifica dell’applicazione del Regolamento comunale sul gioco d’azzardo e la determinazione della linea demaniale marittima a Marinella. Altri due, verifica dell’applicazione del regolamento sui rumori e sull’occupazione del suolo pubblico, proposti dal Comitato Sarzana, che botta!, sono stati congelati sul nascere.
Il contrasto del gioco d’azzardo aveva impegnato la Consulta per un anno e aveva ottenuto nell’ottobre 2014 l’approvazione del regolamento comunale che limita la diffusione dei luoghi di gioco, creando delle zone di sicurezza per i giovani e le persone più vulnerabili. Trainata soprattutto dai rappresentanti di Libera e di L’egalité, la Consulta ha chiesto dopo un anno di verificare la reale applicazione del Regolamento. Quante sono le sale da gioco o i bar o i circoli dove sono presenti le slot machines? Ci sono luoghi di proprietà del Comune di Sarzana dove si pratica il gioco d’azzardo?
Il 17 dicembre l’assessore alla legalità Daniele Castagna avrebbe dovuto relazionare. Ma il suo intervento è volto più a rivendicare che Sarzana è uno dei pochi comuni dotato di Consulta della legalità, che a fornire dati ad esempio sulla presenza delle slot machines (qui il verbale http://www.comunesarzana.gov.it/images/sarzana/partecipazionepopolare/Verbale%20Assemblea%2017.12.2015.pdf).
Il presidente Baruzzo gli concede un’altra chance per gennaio, pregando l’amministrazione di fornire dati su gioco d’azzardo, rumori e suolo pubblico e inserisce altri due temi: la trasparenza e i contratti pubblici con particolare riferimento alle opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione e ai lavori di somma urgenza.

Il Comune non conosce gli immobili di sua proprietà!
Il 21 gennaio l’assessore Castagna è accompagnato da un funzionario delle attività produttive. E i dati? Non ci sono. Per le slot machines occorre chiederli alla questura. Si sarebbe dovuto fare un censimento, ma è cambiato il comandante dei vigili e il sistema informatico. I dati che il Comune aveva su piattaforma DOS non sono trasferibili (se un informatico legge, probabilmente salta sulla sedia!). Il presidente Baruzzo chiede almeno di sapere se ci sono slot nelle sale di proprietà del Comune. Ma, almeno ufficialmente, il Comune non sa cosa succede negli immobili di proprietà.
(qui il verbale http://www.comunesarzana.gov.it/images/sarzana/partecipazionepopolare/Verbale%20Assemblea%2021.01.2016.pdf

Si decide di aggiornare la seduta per tutti i temi in questione. Appuntamento a febbraio, che poi slitta al 17 marzo.(verbale http://www.comunesarzana.gov.it/images/sarzana/partecipazionepopolare/Verbale%20Assemblea%2017.03.2016.pdf)

L’assessore Castagna non si presenta. La convocazione inviata alla mail del Comune – viene motivato – gli è stata girata in ritardo (e noi pensavamo che nel 2016 ci fosse un inoltro automatico!). In quella sede parte la prima denuncia del Comitato Sarzana, che botta!: la sezione Amministrazione Trasparente (obbligatoria per legge) del sito del Comune è una scatola vuota in tante voci fondamentali a partire dagli immobili di proprietà del Comune e dal loro utilizzo, comprese le entrate (oggi’è qualche dato in più di allora).
Ancora una volta la seduta viene aggiornata con la richiesta che oltre all’assessore Castagna sia presente l’assessore Massimo Baudone (urbanistica e lavori pubblici) e i funzionari che l’amministrazione intenderà far presenziare.
Il bubbone della linea demaniale che toglie spiaggia al Demanio
Si arriva al 9 aprile. E’ un sabato mattina, scelto per contrastare il calo di partecipazione alle riunioni indette sempre il giovedì pomeriggio. Boom di presenze. Ma un altro boom lo provoca la richiesta, avanzata dal Comitato Sarzana, che botta! e accolta dalla presidenza della Consulta, d’inserire all’ordine del giorno la determinazione della linea demaniale per capire se è stata o no rispettata la legge e la giurisprudenza costante della Cassazione.
L’assessore Castagna chiede subito un altro rinvio sul gioco d’azzardo. Dalla questura non sono arrivati i dati delle slot, la mappatura degli immobili comunali è iniziata (ma non c’è il catasto?), non si conosce a chi sono assegnati, delle licenze commerciali non esiste archivio informatico, occorre verificare a mano, faldone per falcone, se ospitano macchinette per gioco d’azzardo. Nel Burundi pare siano più avanti.
La Consulta prende atto e concede altro tempo. E si passa alla linea demaniale marittima.

 L’assessore Baudone si dice sorpreso che la Consulta affronti un argomento così tecnico. Roberta Mosti del Comitato spiega che la spiaggia, fin dove arrivano le mareggiate straordinarie, è un bene comune e come tale va difeso. E chiede quale è stata l’azione del Comune. Il dirigente dell’urbanistica Mugnaini afferma che il ruolo del Comune è marginale, che la linea è stata definita nel 2010 e ribadita nel 2015 e che dovesse essere rimessa in discussione darebbe la stura a una situazione di stallo. L’avvocato Andrea Forcieri rileva però che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto far valere l’interesse della comunità sarzanese, affinché ciò che per legge spetta al pubblico sia pubblico.
  Dopo sei mesi nessun documento. Il 6 ottobre si parlerà di mafie in provincia

Viene chiesto all’Amministrazione di mettere a disposizione tutti gli atti (verbali della commissione inter enti che ha lavorato nel 2010 e nel 2015) per capire come si è arrivati alla determinazione di una linea demaniale, che penalizza il demanio e avvantaggia il privato. Il presidente Baruzzo, cogliendo un aspetto molto importante, sottolinea che è interesse degli operatori privati (i balneari) avere una situazione chiara. Si tratta insomma non solo di una battaglia per la legalità, ma anche per un mercato di piena ed effettiva concorrrenza. L’Amministrazione s’impegna a mettere a disposizione gli atti in suo possesso. Appuntamento di massima a fine maggio. Del resto la legge fissa in 30 giorni il termine per fornire, su richiesta, atti pubblici.
Ad oggi, 20 settembre, i membri della Consulta della legalità non sono in possesso né dei dati sul gioco d’azzardo, né dei documenti sulla linea demaniale, né sugli immobili, gli appalti ecc.. Il 6 ottobre l’organismo comunale “della legalità” si riunirà in Comune per ascoltare la presentazione del libro di Marco Antonelli “Il Confine” sul radicamento delle mafie nella nostra provincia.

 

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Data
martedì, 20 settembre 2016

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