Manca il collaudo, sottopasso chiuso
Ma i treni transitano. Esposto in Procura
L’amministrazione comunale ha dato l’ennesimo ultimatum alle Ferrovie dello Stato affinché concludano entro settembre il collaudo del monolite del sottopasso di via del Murello. Lo ha rivelato La Nazione. E’ dal 20 settembre 2014 che il monolite è stato sistemato.
Se il collaudo non è stato completato secondo le procedure di legge, da due anni le ferrovie stanno mettendo a repentaglio la vita di migliaia di passeggeri, di ferrovieri, degli abitanti confinanti col sottopasso. Su quel monolite di cemento transitano treni regionali carichi di pendolari, treni merci carichi di centinaia di tonnellate di acciaio, frecce bianche ad alta velocità. Se invece il collaudo è completo, si è procurato un inutile allarme per giustificare il ritardo nella ripresa dei lavori e un danno alla collettività che attende la fine dell’opera. Siccome non è nostra competenza indagare sull’operato delle ferrovie, oggi stesso abbiamo inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica affinché accerti la fondatezza della denuncia dell’Amministrazione, peraltro già formulata nella conferenza stampa del 29 aprile scorso dal sindaco Cavarra e dall’assessore Baudone quando fu annunciata la ripresa dei lavori in via Muccini e in occasione della presentazione del bilancio di previsione 2016. Il testo dell’esposto Piano Botta Sottopasso via Murello Mancato collaudo Segnalazione alla Procura
Cogliamo l’occasione per annunciare che da sabato scorso abbiamo iniziato a raccogliere firme di cittadini a sostegno di una petizione per la riapertura del sottopasso entro settembre, che sta ottenendo un ampio consenso. La data di fine settembre non è una provocazione.
L’estate dello scorso anno Cavarra e Baudone in occasione della giornata della trasparenza, della giunta seminariale del 27 agosto in un agriturismo di Fosdinovo e il 12 e 13 ottobre in due assemblee delle Consulte del Centro storico e della Trinità annunciarono la ripresa dei lavori a ottobre e la riapertura del sottopasso a dicembre 2015. Se due mesi erano sufficienti un anno fa, possono esserlo oggi.
L’amministrazione afferma che una concausa della mancata ripresa dei lavori, oltre all’incompleto collaudo del monolite, è il ritardo nell’acquisto dalle ferrovie di frastagli di terreni a monte del sottopasso. Dobbiamo ricordare alla giunta e all’opinione pubblica che il 9 luglio 2009 il consiglio comunale di Sarzana adottò la Variante di via Muccini. Erano previsti l’ampliamento del sottopasso e una nuova strada a due corsie e relativi marciapiedi e piste ciclabili, che correva lungo la linea ferroviaria con tanto di abbattimento di tutti gli edifici presenti. Nella convenzione firmata dal sindaco Caleo e dalle Ferrovie tutto questo era previsto. A distanza di sette anni, dopo che un milione e mezzo di denari pubblici sono finiti nelle casse delle cooperative e altrettanti nelle casse delle ferrovie, si viene a dire che deve essere ancora perfezionata la compravendita di frastagli di terreno.
Chi risponde di tutta questa negligenza e pressapochismo? Ci appelliamo ai cittadini affinché firmino la nostra petizione e alla magistratura affinché faccia chiarezza.
Il testo della petizione: lo si può scaricare, stampare e far firmare Via Murello Petizione per la riapertura
A fine mese il Comitato raccoglierà tutti i moduli firmati in un incontro pubblico da fissare.