Sacrificata la casa di riposo Sabbadini
per i debiti di Sarzana Patrimonio
Il Comune ha messo in bilancio per il 2016 tre milioni e mezzo di euro in entrata per la vendita della casa di riposo Sabbadini. Dopo la scuola di viale XXI Luglio anche una conquista sociale come la Sabbadini è destinata al mercato per i debiti fuori controllo del Comune.
In Consiglio comunale il sindaco Cavarra ha detto che se i cittadini vogliono scuole sicure e strade asfaltate la vendita della casa di riposo Sabbadini è una necessità. Il Comitato Sarzana, che botta! ha denunciato in un documento che la vendita serve soprattutto a coprire il dissesto della società comunale “Sarzana Patrimonio”, da tre anni posta in liquidazione (in forza di una legge finanziaria), ma che da tre anni continua a macinare debiti sotto forma di interessi e penalità con la Cassa di Risparmio della Spezia per la scellerata scelta compiuta nel 2007 dalla giunta Caleo (assessore al bilancio Cavarra) di finanziare le opere pubbliche con uno scoperto di conto corrente, la forma in assoluto più costosa, usata dagli operatori economici privata per coprire brevi esposizioni. Quanto ci è costato in nove anni questo indebitamento, arrivato nel 2011 fino a sei milioni e mezzo? Ora quel nodo viene al pettine. Cavarra ha mobilitato il celebre avvocato amministrativista genovese Cocchi per sapere cosa deve fare. La risposta è tenuta rigogorasamente “top secret” dalla giunta Cavarra. Per il Comitato c’è una sola risposta: pagare prima che intervenga la Corte deiConti. Ecco il testo integrale della nostra pubblica denuncia. Sarzana Patrimonio vendita Sabbadini e bilancio in deficit