Minacce a Roberta Mosti e al Comitato
“State lontani dal progetto Botta!”
Articolo di Carlo Ruocco
Una oscena, inquietante frase minacciosa scritta con un pennarello blu sulla parete bianca dell’ingresso della casa di Roberta Mosti per intimare al Comitato Sarzana, che botta! di non occuparsi più della Variante di via Muccini. Quella è roba di mafia.
“Tu Frassini e tutti / Lontani dal progetto botta / E’ tutto di mafia o tua nipote socchia la minchia ai pedofili / Si fa da altre parti / E’ nostro e decidiamo noi / Chiaro? “
La scritta è stata realizzata nella notte tra sabato e domenica. L’autore (o gli autori) deve aver agito a notte inoltrata. Roberta Mosti abita in via Triboli in un’antica casa di campagna. Per raggiungerla occorre percorrere un vialetto di oltre cento metri, sterrato. Sicuramente l’autore o gli autori hanno raggiunto la casa a piedi sotto la pioggia. La nonna, che abita al piano di sopra, sveglia fino a notte fonda per problemi di salute, non ha udito nulla. Né si è accorto di nulla un cugino, che abita vicino e che è rientrato in auto dopo la mezzanotte.
Chi ha agito o è un sarzanese che conosce la famiglia o si è dovuto prodigare a raccogliere informazioni. La nipote di Roberta ha due anni e non abita a Sarzana. In quella casa va solo alcuni pomeriggi per trovare le nonne e la zia.
Il gesto di uno squilibrato? Uno scherzo di pessimo gusto? O un atto intimidatorio?
Un solo elemento farebbe propendere per l’intimidazione politico-mafiosa: chi ha scritto la frase, al buio, in una notte di pioggia dopo essersi infangato le scarpe nel vialetto sterrato, si è preoccupato di pulire con cura il pavimento dell’atrio con una stuoia di cotone che si trovava arrotolata all’ingresso per cancellare tutte le impronte.
Sull’episodio indagano i carabinieri del nucleo investigativo della Compagnia di Sarzana.
Ovviamente gli inquirenti valuteranno tutte le ipotesi: dall’opera di uno squilibrato alla minaccia mafiosa.