Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Bugie al potere
Le gambe corte
dei nostri politici

Articolo di Carlo Ruocco

L’ottavo comandamento non deve essere proprio nelle corde dei nostri amministratori: non attestare il falso. Non parliamo delle promesse contenute nei periodici cronoprogrammi, che non vengono realizzate. Quella è cronopropaganda e ciascuno vende ciò che può. Parliamo di bugie. Col corollario che il sindaco accusa chi lo critica di fare opera di disinformazione.

La via Paradiso delle bugie
Su via Paradiso è (quasi) divertente rileggere tre mesi di cronache e di comunicati stampa ufficiali. Hanno mentito senza pudore, per poi spudoratamente smentirsi.
Il Comitato segnala che con il Piano Botta, che prevede la demolizione dell’ex mercato di piazza Terzi, al Sussidiario è previsto il Palahockey (1.400 posti di capienza): la pressione di traffico su via Paradiso può addirittura aumentare.
Apriti cielo. L’amministrazione manda in avanscoperta Sara Frassini, candidata sindaco dell’opposizione solo tre anni fa e ora “opposizione collaborante” del sindaco Cavarra.

La città delle bugie

Frassini replica il 2 febbraio con una nota ufficiale. Punta l’indice contro il consigliere regionale 5 Stelle Francesco Battistini, reo di aver ripreso la denuncia del Comitato: “C’è chi scopre solo oggi che Caleo prima di mollare Sarzana confezionò un progettino per rassicurare l’Hockey Sarzana. Un progetto per il quale non c’erano i soldi né allora né, tanto meno, oggi”. Supermarket della bugia: tre al prezzo di una. Caleo “molla” Sarzana nel 2013. Il “progettino” è una Variante al Piano Regolatore (Piano Botta 2009). Nel 2011 il Palahockey, inserito nelle opere pubbliche, era finanziato con fondi Fas e credito sportivo per quasi un milione e 300 mila euro. E, soprattutto, è tutt’oggi previsto al Sussidiario.
“Un’opera di disinformazione sistematica”, le fa eco il sindaco Alessio Cavarra. Pena rimangiarsi tutto alla Bocciofila: “C’è chi crea polveroni ad arte. Lunedì in giunta cancelleremo definitivamente quel progetto”.
Ovviamente di lunedì ne sono passati cinque e la cancellazione non è avvenuta. Oltretutto occorre una Variante al PRG ed è di competenza del Consiglio comunale.
Sempre il Comitato denuncia che la nuova strada viola il Decreto Lunardi sulla sicurezza stradale. Mancano i marciapiedi. “Critiche strumentali”. Alla Bocciofila tocca all’ingegnere del Comune Donati ammettere: “E’ vero. Ma contiamo su una deroga del Provveditorato alle Opere Pubbliche”.

Sovrapposizione strada stadio e pista ciclabile del Canale lunense: “Una bufala”
Da Il Secolo XIX  del 21 febbraio. Titolo: <Baudone: basta con le bufale ad arte>. Catenaccio. <L’assessore: nessuna sovrapposizione, c’è soltanto un’ipotesi sulla carta>. Testo. <Inammissibile che si vendano “bufale” artatamente costruite per confondere le idee>.
Il giornalista Alessandro Grasso Peroni, che ha visto i due progetti e che quindi sa che strada e pista si sovrappongono, chiede: Ma davvero la strada e la pista ciclabile si sovrappongono?
Baudone, Pinocchio più che mai: “Assolutamente no, non esiste alcuna sovrapposizione … c’è solo una linea tratteggiata, ipotesi che non fa parte del progetto definitivo”.
La linea non è tratteggiata, ma continua, e fa parte del progetto esecutivo approvato con delibera di giunta 177 del 2013, presente l’assessore. Strada stadio Delibera pista ciclabile G2013_177 .
Il giornalista sa, ma non obietta. Baudone alza il tono e si straccia le vesti. Non invoca la Resistenza, ma poco ci manca. “Si diffondono informazioni frammentarie e strumentali, perché Ruocco e tutti gli altri sanno tutte queste cose, noi non abbiamo nascosto nulla, chi lo dice, non solo offende me e il sindaco, ma insulta anche le istituzioni libere e democratiche”. E qui, caro Baudone ci stava un bel “nate dalla Resistenza e dalla lotta partigiana!”.
O forse insulta le istituzioni chi fa del mendacio un sistema di potere?
Il 24 febbraio la notizia (su La Nazione). “Regione: stop alla strada del Luperi / Si sovrappone con la pista ciclabile”.

Chi è il gatto e chi la volpe?

Il giorno successivo arriva la replica sul Secolo XIX di Cavarra e Baudone. “Se lo scopo è quello di trovare il pelo nell’uovo per giustificare la revoca del finanziamento lo si dica chiaramente”.
Il “pelo nell’uovo” la sovrapposizione di due tracciati per scopi diversi finanziati dal Comune con fondi europei?
Siccome sono Cavarra e Baudone ad aver approvato (e cofinanziato) i due progetti,  minimizzano. Il percorso della pista ciclabile era “l’ipotesi dei progettisti della Provincia di suggerire un percorso … un’ipotesi suscettibile di variazioni dato che il tratto in questione non esiste. Si tratta di un tracciato presente solo su carta, né finanziato, né infrastruttura”. Smentiti addirittura dal comunicato stampa del Comune del 5 dicembre 2013, dettato da loro medesimi. Titolo <Percorso ciclopedonale Canale Lunense: la giunta approva il progetto ESECUTIVO>.
Allegata c’è questa tavola: Strada stadio Pista ciclopedonale Canale lunense TAV 3E

Linea demaniale a Marinella “attinente alle norme”. Strumentale chiedere la revisione
Il codice civile e tutte le sentenze della Cassazione assegnano al demanio tutto il litorale bagnato dalle mareggiate straordinarie. A Marinella e nel Piano del litorale al demanio è assegnata meno della metà della spiaggia. Un danno enorme per l’erario. Il Comitato solleva la questione. Iil sindaco Alessio Cavarra spara la sua indignazione (senza citare il Comitato per non dargli troppa importanza). Lo fa in un’intervista alla Nazione del 5 febbraio. Alla domanda dell’anonimo cronista “Piano spiagge per Marinella: sarà un successo?”, Cavarra tra le altre cose afferma: “C’è addirittura chi vuole mettere in discussione i confini demaniali ridefiniti solo cinque anni fa dalla Capitaneria: tentativi velleitari che non ci fermeranno”. Il sindaco fa finta di non sapere che la nuova linea demaniale è stata ridefinita il 14 dicembre 2015 e di ignorare che le mareggiate straordinarie arrivano alla strada provinciale.
In Consiglio comunale Cavarra va oltre e passa alle accuse, riferite dal sito on line Città della Spezia: “Chiedere di ridefinire la linea demaniale in questo momento storico è assolutamente paradossale, intempestivo e strumentale visto che l’ultima risale a meno di sei anni fa”. E ancora: “La richiesta è priva di fondamento visto che tutti i criteri sono stati attinenti alle norme”. Lo smentisce il presidente della Commissione territorio Mario Torre, che legge il verbale della commissione del 2010: sono state prese come riferimento le mareggiate di media intensità.
Cosa non si fa per Marinella spa!

 

 

 

 

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Data
domenica, 20 marzo 2016

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