Strada stadio: viola due decreti, ma si fa
Servirà soprattutto al PalaHockey
Articolo di Carlo Ruocco
Il progetto di strada all’interno dell’attuale perimetro dello stadio Miro Luperi viola due decreti ministeriali, che regolamentano la sicurezza degli impianti sportivi e la costruzione di nuove arterie. Per questo motivo il Comitato Sarzana, che botta! ha inviato una segnalazione al Prefetto, al Comando dei Vigili del fuoco, all’assessorato alle infrastrutture della Regione, e al presidente regionale del CONI. Domani mattina sarà formalizzata anche in sede di Conferenza dei servizi. (il testo dell’esposto: Strada Stadio Luperi Segnalazione violazioni decreti ministeriali )
L’allarme del Comitato è di maggiore attualità dopo la scoperta fatta dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Francesco Battistini, che in Regione è giacente il progetto esecutivo, con tanto di relazione sismica approvata, per la costruzione nel campo di calcio sussidiario del Luperi del palazzetto per l’hockey. Si tratta di un impianto di grandi dimensioni con due campi di gioco e una capienza di ben 1.400 spettatori.
Il Palazzetto dell’hockey al Sussidiario è nel Piano Regolatore
La previsione di quella costruzione è ancora attuale: è stata inserita nel Piano Regolatore di Sarzana con la variante del Piano Botta nel quadro degli interventi pubblici su via Murello e piazza Terzi (demolizione del vecchio mercato, costruzione di un megaparcheggio interrato e un palazzo di servizi pubblici).
Per il momento quel progetto è stato solo congelato, per mancanza di finanziamenti.
Il Comune ha impiegato i sette milioni di euro di oneri di urbanizzazione del Piano Botta, che assieme ai quattro milioni di finanziamento FAS sarebbero dovuti servire a realizzare tutte le opere pubbliche, per coprire il buco della società Sarzana Patrimonio.
I due decreti ministeriali violati
Sia che venga accreditata come una strada al servizio delle strutture sportive esistenti, come viene scritto nella relazione al progetto in esame domani, venerdì 29, in Conferenza dei servizi, e a quelle future (Palahockey), sia che venga realizzata come arteria locale per alleggerire il traffico su via Paradiso, disegnando un anello a senso unico che avvolge tutti gli impianti, come ribadito dal sindaco agli abitanti, la strada non è a norma. L’articolo 5 del decreto ministeriale del 18 marzo 1996 prevede che tutti gli impianti di capienza superiore ai 2.000 spettatori devono avere un’area di servizio libera da ostacoli distante almeno 6 metri dal perimetro dello stadio. Il progetto prevede che il nuovo muro di recinzione sia addirittura aderente a una scala di fuga della gradinata. Per impianti di capienza inferiore un’area di servizio di sei metri di larghezza deve essere trovata all’esterno. E’ il motivo per cui al Picco hanno realizzato le barriere in acciaio che chiudono il marciapiede di viale Fieschi sotto la gradinata in occasione degli eventi sportivi. Il progetto prevede due cancelli. Ma se si chiude la strada in occasione di eventi sportivi, allora il traffico di via Paradiso non viene alleggerito.
Una strada locale senza marciapiedi per pedoni e portatori di handicap
Se invece, come detto e ripetuto dal sindaco Cavarra agli abitanti, la strada sarà la continuazione di via Paradiso in un anello che salirà a senso unico da via Falcinello per scendere dal parcheggio antistante il Berghini attraverso il filare di cipressi fino a via Villefrance, allora il progetto viola il decreto Lunardi del 5 novembre 2001 che prescrive anche per le strade locali a senso unico una careggiata minima di 2,75, le banchine di sicurezza di 50 centimetri e due marciapiedi di un metro e mezzo. Il progetto non prevede neppure un marciapiede per mancanza di spazio. Occorrerebbero almeno 5 metri e mezzo.
260 mila euro buttati o strada al servizio del PalaHockey?
Una domanda attende risposta: che senso ha spendere 260 mila euro per una strada non a norma, che riduce la sicurezza dello stadio, che non consente passaggio di pedoni per accedere agli impianti sportivi, per non parlare dell’esclusione totale dei portatori di handicap, che mette a repentaglio la salute degli atleti, che dovranno fare i conti con lo smog a polmoni aperti?
La risposta può essere trovata nel progetto di nuovo palazzo dell’hockey al Sussidiario. Non è fantasia: è una previsione dello strumento urbanistico in vigore a Sarzana. Il caos quotidiano in via Paradiso e davanti al Berghini verrebbe almeno raddoppiato. Chiedete agli abitanti di piazza Terzi.