Cosa fa Sarzana
per il clima? Nulla
Beffata l’Europa
sul Patto dei Sindaci
L’emergenza clima è serio. Le alluvioni degli ultimi anni, il caldo fuori stagione ce lo stanno ricordando. Il vertice di Parigi dei 200 Capi di Stato è un tentativo di rispondere a una emergenza drammatica. Cosa si fa a Sarzana per contrastare l’emissione di anidride carbonica e gas serra? C’è un piano comunale di politiche ambientali attive? La risposta alla prima domanda è: niente. Alla seconda è paradossale: il Piano c’è. E’ addirittura sul sito europeo del Patto dei Sindaci, a cui Sarzana ha aderito con voto del Consiglio comunale il 9 febbraio 2010. Sarzana è uno dei 2.716 comuni italiani. Patto dei Sindaci Piano d’azione di Sarzana per Energia sostenibile .
Formalmente dunque Sarzana haaderito al Progetto UE “20/20/20” (entro il 2020 riduzione della CO2 del 20 %, promozione di energia elettrica da fonti non inquinanti da coprire il 20% dei consumi) derivato dal Protocollo di Kioto. Quegli obiettivi oggi si stanno rivelando insufficienti, tanto da indurre i Grandi della Terra a rinegoziare parametri più incisivi per evitare il disastro climatico, che già ci sta procurando danni. Ma l’ambiente è praticamente assente dai “cronoprogrammi” del sindaco Cavarra. E anche la giunta Caleo aveva manifestato solo buone intenzioni, firmò il Patto e non avviò alcun fatto concreto. Tanto che Sarzana nel 2012 sparì dall’elenco dei Comuni contraenti. L’assessore all’ambiente Massimo Baudone si attivò e ottenne il reinserimento. Ci scrisse una lettera per annunciare il reinserimento, con alcuni impegni. Merita leggerla. Patto dei sindaci Risposta assessore Baudone
Ma qual è la situazione del contrasto ai gas serra, innanzitutto nocivi alla salute?
Il traffico L’inquinamento da traffico non è contrastato in alcun modo. Anzi non pare essere una priorità. Purtroppo neppure per i cittadini. Non viene neppure seriamente misurato.
La centralina mobile di Arpal collocata in piazza Righetti per catturare i gas auto su via San Francesco è una presa per i fondelli. Via San Francesco è a senso unico, vi transita neppure la ventesima parte del traffico che circola nel centro città. E’ traffico di scorrimento. Il maggior inquinamento è prodotto dai mezzi a combustibile in fase di avvio, di ripartenza di accelerazione da fermo. Ma di misure per contenere il traffico in città non se ne vede l’ombra.
La ferrovia Come documentiamo in un altro articolo, il disinteresse dell’Amministrazione Cavarra (come del suo predecessore Caleo, oggi capogruppo PD nella commissione ambiente del Senato!) per il servizio FS a Sarzana è totale. Che esiste Ferrovie dello Stato se ne sono ricordati solo per acquisire i terreni dismessi per il Piano Botta e per regalare alle FS con atto scritto un diritto di concordare la destinazione d’uso delle aree oltre il sottopasso di via Murello.
Il trasporto pubblico Il Comune della Spezia da anni (grazie anche alla pressione delle associazioni ambientaliste Legambiente e Italia Nostra, che là si facevano sentire) ha imposto ad ATC l’uso di mezzi ecologici nel centro città. A Sarzana continuano a transitare i bus blu di Massa che lasciano scie di fumo nero e ATC movimenta qui i mezzi più obsoleti.
Le piste ciclabili Buone solo per la propaganda di regime, per qualche appalto, che non va neppure a buon fine. Non ne viene finita una che sia una. Denaro pubblico buttato nel cesso. Guardate che fine ha fatto il “bike sharing” … Un danno erariale da Corte dei Conti.
Bioarchitettura ed energie alternative Il Piano Regolatore di Sarzana è stato adottato nel 1994. Troppo vecchio per prevedere edilizia a risparmio energetico e impianti di riscaldamento senza emissioni di CO2. Quel PRG è stato variato almeno 32 volte. Mai con l’obiettivo primario di introdurre bioedilizia e energie alternative. L’unica attività del Comune è ospitare a giugno il meeting dell’architetto Vito Cani. Un fiore all’occhiello che fa sempre parte della pura propaganda.