Sarzana, che Botta!

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. »

Margaret Mead


Piano spiagge: la Regione boccia Cavarra
Il Comitato: al Comune il retrospiaggia

Il Piano del litorale di Marinella non è approvato. La delibera del consiglio comunale del 6 ottobre scorso non ha alcun valore, perché l’approvazione spetta solo alla Regione ricadendo tutto il territorio in area Sic o demaniale. Paola Solari, funzionaria del settore VAS/VIA della Regione, ha gelato l’arroganza del sindaco Alessio Cavarra e della sua maggioranza. Il primo cittadino, che straparla sempre di partecipazione, era peraltro assente all’ultima udienza dell’inchiesta pubblica di VAS, mostrando noncuranza e disprezzo per le proposte di associazioni e comitati. Evidentemente la partecipazione per lui è riservata ai plaudenti. Alle 18 era in via Mazzini a passeggio con la consigliera d’opposizione Sara Frassini (ovviamente anche lei assente, come tutti i consiglieri comunali,  con la solita eccezione del 5 Stelle Valter Chiappini. A rappresentare la giunta c’era l’assessore all’urbanistica Massimo Baudone. Impeccabile la conduzione del dibattito da parte del presidente Patrizio Scarpellini.

Roberta Mosti e Carlo Ruocco illustrano le proposte del Comitato Sarzana, che botta!

 Avevamo ragione: l’approvazione del Consiglio comunale era un gran pasticcio

La lettura del parere della Regione ha segnato un punto a favore del Comitato Sarzana, che botta! e delle associazioni Italia Nostra e Legambiente, che avevano sostenuto la nullità dell’approvazione del consiglio comunale, facendo tesoro del parere dell’esperto di diritto ambientale Marco Grondacci, un signore spezzino che in Toscana ha esperienza di molte inchieste pubbliche. In Liguria, più volte censurata dalla Comunità Europea e dal governo italiano proprio per l’arretratezza in materia di VAS, non trova udienza.

L’udienza è stata ricca di spunti e un civilissimo confronto anche con i rappresentanti di Marinella spa, il presidente Paolini e l’AD Reverberi.

Il Comitato per voce della presidente Roberta Mosti e del segretario Carlo Ruocco ha presentato le sue proposte (qui il documento integrale   ) . Riassumiano i due punti principali.

Parcheggi: la proposta del Parco Magra di ridurre drasticamente le superfici previste e di salvaguarda la zona già alberata e di particolare pregio sia il “minimo sindacale” per un Piano che vorrebbe definirsi ecosostenibile. Noi abbiamo indicato altre tre aree già oggi compromesse, perché da tempo non più coltivate e usate come parcheggi: l’area antistante le ex scuderie (di fronte alle spiagge libere), l’area dove si teneva il cinema all’aperto, un parcheggio male attrezzato a fianco del torrente Parmignola. Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di attivarsi con l’Atc e con gli altri comuni per servizi pubblici più celeri e frequenti con un piano tariffario che favorisca le famiglie.

Abbiamo proposto la riduzione delle superfici commerciali. Purtroppo pochi leggono le carte e le cifre. Ne sono previsti 1.700 mq sul retrospiaggia e ben 4.900 metri quadrati oltre la strada litoranea. Considerate che l’esagerato Piano Botta in via Muccini ne prevede 3.477. Abbiamo proposto che parte di quella superficie sia destinata a parcheggio pertinenziale invernale (cioè asfaltato), risparmiando suolo agricolo, anche perché d’inverno è difficile parcheggiare sul terreno allentato. Per la Marinella spa tra insediamenti commerciali oltre strada e parcheggi pertinenziali sarebbe ugualmente un grande business.

Tutela dell’interesse pubblico. Sapete che questo Piano ha come obiettivo dichiarato di raggirare la normativa europea Bolkestein, che prevede di mettere all’asta le concessioni sul demanio marittimo. Arretrando gli stabilimenti sul retrospiaggia si crea un danno all’erario pubblico e un vantaggio immenso a Marinella spa. Noi abbiamo proposto di riscrivere il protocollo d’intesa, prevedendo la cessione gratuita di tutto il retrospiaggia, in primo luogo quello antistante le spiagge libere, al Comune, che potrebbe metterlo all’asta con concessione ventennale e col ricavato fare le opere pubbliche. Gli incassi che il demanio marittimo perderebbe dall’arretramento delle attrezzature balneari andrebbe al Comune. L’interesse pubblico sarebbe comunque tutelato. Nello stato attuale quella striscia di terra dietro l’arenile, un misto di terra e sabbia, non ha alcun valore commerciale. Verrebbe valorizzato dagli insediamenti, cioè dal Piano del litorale. Tutto il vantaggio economico andrebbe a Marinella spa. Tutta la perdita all’erario pubblico. E questo ci sembra inaccettabile. Allora Marinella spa si tenga tutti gli insediamenti commerciali e i parcheggi pertinenziali previsti oltre la strada e le casse pubbliche incamerino la rivalutazione della lingua di terra tra l’arenile e la strada provinciale.

 

Facebook

Informazioni sull'articolo

Data
martedì, 20 ottobre 2015

Tags

Lascia un commento