Piano del litorale. L’inchiesta pubblica
rischia di trasformarsi in inutile recita
Lunedì 19 alle ore 18 si terrà la terza assemblea dell’inchiesta pubblica di VAS (Valutazione ambientale strategica) del Piano del litorale di Marinella. La riunione è stata concessa dal presidente dell’inchiesta Patrizio Scarpellini per consentire al Comitato Sarzana, che botta! e alle altre associazioni ambientaliste e di categoria di presentate le proposte per correggere alcune parti del Piano. Andremo e presenteremo le proposte. Dovrebbe essere il cuore dell’inchiesta pubblica convocata dalla Regione Liguria su richiesta delle associazioni ambientaliste Italia Nostra e Legambiente.
Il rischio di un’inutile recita
C’è il rischio che si trasformi in un’inutile recita, nell’ennesima farsa della partecipazione a cui l’amministrazione comunale sarzanese ci ha ormai abituato (inutile richiamare le quattro assemblee pubbliche fantasma inserite nel Rapporto Ambientale di cui non c’è traccia alcuna di convocazione neppure sul sito del Comune).
Per legge il risultato dell’inchiesta pubblica doveva diventare oggetto di esame da parte del Consiglio comunale prima dell’approvazione del Piano. Ma il 6 ottobre scorso il Consiglio, con un atto di arroganza dell’Amministrazione e in assoluta violazione della legge regionale, nazionale ed europea, ha approvato il Piano, mostrando ancora una volta disprezzo per quel mondo associativo, libero da interessi economici, che tenta di portare consigli nell’interesse generale (come facemmo, inascoltati, per il Piano Botta, che oggi chi lo ha voluto, Caleo e soci, rinnega). Se la Regione Liguria non annulla quella delibera di approvazione, una domanda s’impone: che senso ha portare proposte di modifica a uno strumento urbanistico, ormai approvato?
Violata la legge sulla VAS
Come abbiamo detto, per la legge sulla VAS (nazionale e ligure) l’esito della procedura di valutazione ambientale doveva essere recepito dal Consiglio comunale prima dell’approvazione, accolto o respinto con parere motivato. La norma, come spiega l’esperto di diritto ambientale Marco Grondacci, da sempre riferimento del nostro Comitato, è secca. (Leggi qui). In Consiglio comunale la questione è stata posta da Valter Chiappini e Carlo Rampi prima che il Consiglio passasse al voto. Ma Cavarra, la giunta e la maggioranza, col corredo di Sara Frassini ormai convertita alle ragioni del sindaco, sono ricorsi a un’interpretazione cavillosa della legge urbanistica che fissa per i PUC il termine di novanta giorni tra adozione e approvazione. Si tratta di un termine ordinatorio, non perentorio. Insomma non è invalicabile. Mentre è invalicabile la norma che impone la chiusura della procedura di VAS prima dell’approvazione. Atto illegittimo? Per Grondacci non ci sono dubbi.
La Regione e Scarpellini garanti
Il dirigente e i funzionari del settore VIA/VAS della Regione, che avevano concordato in pubblica assemblea col presidente Scarpellini di tenere la riunione per le proposte venerdì 9 ottobre, dopo il voto del Consiglio hanno chiesto lo slittamento. Ufficialmente per indisponibilità sopravvenuta. Non è escluso che la Regione abbia voluto vederci chiaro, leggere il testo della delibera del Consiglio comunale per capire se ci sono vie d’uscita, legali, al gran pasticcio.
Intanto il consigliere regionale dei 5 Stelle Francesco Battistini ha annunciato un’interrogazione urgente all’assessore Giampedrone.
La partecipazione a Sarzana? Una farsa
E il Comitato Sarzana, che botta! che dice? La farsa della partecipazione a Sarzana continua. Serve solo agli amministratori per fare passerella, non per ascoltare e confrontarsi. Ma a perderci è Sarzana. Basta notare le presenze al tour del sindaco Cavarra con tutta la giunta nelle Consulte territoriali: Centro storico, la più popolosa in assoluto: venti cittadini presenti. Non si è raggiunto neppure il numero legale (trenta). Di storico ormai la Consulta del Centro ha solo il minimo di presenze. Però il suo presidente Giampedroni ha dato l’ok al Piano. E questo per il sindaco basta e avanza.