Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Urbanistica/democrazia
A cosa servono
consiglio comunale
e Consulte varie?

Articolo di Carlo Ruocco
La commissione territorio ha concluso l’esame delle Osservazioni dei cittadini e delle associazioni alla delibera con cui il Consiglio comunale ha adottato il Piano del litorale in attesa della procedura di VAS, che porterà all’approvazione. Una domanda ci sorge spontanea: a cosa servono le Osservazioni dei cittadini liberi o associati? L’esperienza del Piano Botta ci aveva ammonito: a nulla. Vengono respinte in blocco, anche se di buon senso.
Col Piano del litorale sta accadendo la stessa identica cosa. Ne è stata accolta solo una, di un balneatore, di natura economica (le ragioni di soldi sembrano le uniche che meritino attenzione).

Commissione territorio al lavoro

Alle Osservazioni l’Ufficio del Piano ha risposto con le Controdeduzioni. E’ un organo tecnico, ma le sue risposte vengono digerite senza battito di ciglio dalla politica. Forse perché l’organo tecnico è un’emanazione della politica? Il Consiglio comunale a larga maggioranza le farà proprie acriticamente, come accadde per il Piano Botta?
Non ci riferiamo, si badi, alle opinioni sulla qualità del Piano, che, giustamente possono, anzi, in democrazia, devono divergere. Ci riferiamo all’accettazione di risposte incongruenti, non fondate su fatti, a errori voluti.
Esponiamo i fatti. Valutino i lettori le risposte.

Partecipazione nella fase di scoping. La legge sulla VAS prescrive la partecipazione dei cittadini nell’individuare gli obiettivi del Piano. E deve essere dato atto dei loro contributi. Sono stati ascoltati solo i portatori d’interessi economici. I cittadini fruitori della spiaggia, le associazioni non sono stati ascoltati. La prova provata? Nel Rapporto Ambientale sono state indicate quattro riunioni pubbliche in sala consiliare tra febbraio e aprile 2015 con diciture generiche (Riunione Sarzana …). Abbiamo evidenziato che non esistono annunci nell’archivio del Comune, nelle redazioni dei media (al nostro sito il Comune manda anche gli annunci delle esumazioni dei cadaveri!). L’unica riunione pubblica è stata di presentazione del Piano. L’assessore Baudone controbatte che si sono tenute le Commissioni territorio, ma sa bene che i cittadini non possono parlare.
E i commissari consglieri? Hanno sorvolato. Solo Valter Chiappini (5 Stelle) ha resistito. Inutilmente.

L’esclusione del Parco e delle Consulte. Tutta l’area è zona SIC, della cui gestione è competente il Parco. E’ stato escluso non per errore, ma volontariamente, asserendo che il territorio del Parco non è interessato. Ma tutto il litorale è zona SIC, di cui il Parco per legge è gestore. E’ una grave violazione di legge. Si tenta di mettere una pezza ora in fase di VAS. Ma non è la stessa cosa. Le prescrizioni del Parco avrebbero portato a un progetto tutto diverso. Neppure lo Statuto comunale è stato rispettato. Il parere preventivo della Consulta dell’ambiente e delle Consulte territoriali sono obbligatori, anche se non vincolanti. Rimediano ora convocando in tutta fretta la Consulta dell’ambiente martedì 29. Una formalità a pochi giorni dal Consiglio comunale.
E i consiglieri comunali cosa fanno? Sorvolano. A parte l’isolato Chiappini.

Sismica Sentenza della Corte Costituzionale. Le sentenze della Consulta valgono erga omnes, cioè per tutti e su tutto il territorio nazionale. La sentenza firmata nel 2014 da Sergio Mattarella ribadisce che prima dell’adozione dei Piani occorre acquisire il parere dell’Ufficio sismico regionale. La norma non è derogabile da leggi regionali. Abbiamo prodotto il testo integrale e la massima. Il dirigente dell’urbanistica Mugnaini ha detto che la sentenza si riferiva all’Abruzzo. Dobbiamo ricordargli che la legge non ammette ignoranza? Sicuramente i consiglieri comunali della Commissione territorio non lo hanno fatto.

Danno erariale. La nostra Osservazione era: se si arretrano gli stabilimenti in territorio Monte dei Paschi (oggi Marinella spa) si fa un regalo milionario al privato e un danno all’erario pubblico. Per il Comune, per le casse pubbliche non c’è alcun ritorno economico. Quando metteranno all’asta il litorale (obbligo della legge europea Bolkestein) per incassare soldi, parteciperanno solo gli attuali titolari degli stabilimenti. Non avranno concorrenti, perché nessuno potrà costruire neppure una cabina sulla spiaggia. L’architetto Lucchesini è stato esplicito: dobbiamo compensare col PUD (Piano di utilizzo del demanio, ancora da elaborare n.d.r.) il notevole impegno finanziario dei balneatori. Cioè il PUD consacrerà un diritto in eterno di un gruppo di privati sul demanio pubblico. Peccato l’impegno economico dei balneatori arricchierà Marinella spa.
E i consiglieri comunali, custodi dell’interesse pubblico che fanno? Approvano, con la solita eccezione di Chiappini.

Consumo di suolo Per consumo di suolo s’intende la salvaguardia del suolo agricolo. Spostano i parcheggi dei bagni nella Tenuta agricola. Nelle Controdeduzioni s’insiste nel dire che la soluzione del parcheggio è stata presentata nella fase di scooping della procedura di VAS e ha ricevuto le indicazioni per la definitiva stesura. Da parte di chi? Inutile notare che proprio in quella fase di scoping sono state esclusi il Parco, la Consulta dell’ambiente, le associazioni ambientaliste e i cittadini.

Costi delle Opere pubbliche: Piano Botta atto secondo
Sarzana ormai è piena di opere incomplete (la piscina è il paradigma fondamentale).
Secondo l’Ufficio del Piano i 6.800.000 (sei milioni e ottocentomila euro) per realizzare le fognature, la passeggiata, la pista ciclabile, le dune, l’illuminazione di tutto il fronte del litorale e, soprattutto, il riempimento fino al livello strada del fossato che divide la Provinciale dalla spiaggia tra il bagno Pittì e Fiumaretta saranno assicurati dai baneatori di mano in mano che vorranno costruire i nuovi stabilimenti, dagli oneri di urbanizzazione e da eventuali finanziamenti regionali o statali (quindi a oggi del tutto aleatori). Posto che quella cifra sia sufficiente e non calcolata per difetto come accaduto per via Murello e dintorni, notiamo che certe opere non si possono fare a lotti: sarebbero inservibili per anni. Tanto meno un colossale riempimento di tonnellate di metri cubi di terre vergini e sabbie incontaminate dal bagno Pittì al confine con Fiumaretta (o ne vogliono fare una discarica di inerti?). Mugnaini risponde che i conti saranno approfonditi “in sede di progetto definitivo”. Nel Piano Spiagge i privati possono realizzare un decimo dei volumi del Botta e dovrebbero finanziare un costo di quasi sette milioni di euro. Non sta in piedi. E i consiglieri comunali che faranno? Vorranno dimostrare che non sono in consiglio solo per alzare la manina a comando e pretenderanno almeno di avere un Piano finanziario credibile?
In caso contrario s’imporrà la domanda: a cosa serve il consiglio comunale?

 

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Data
giovedì, 24 settembre 2015

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