Sarzana, che Botta!

« Non sapevano che fosse impossibile, allora l’hanno fatto »

Mark Twain


Nuovo PUC
Si sceglie l’urbanista
Il Comitato chiede
giuria qualificata

Leggiamo nel cronoprogramma del sindaco Alessio Cavarra del 27 agosto scorso che gli uffici comunali stanno predisponendo un bando di concorso per affidare l’incarico per la redazione del nuovo Piano Urbanistico comunale (PUC).  Nell’ormai autunno 2011 l’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Caleo aveva chiesto a cittadini e associazioni di formulare proposte in vista del nuovo Piano. Accogliemmo, come nostro costume, la sollecitazione a partecipare e formulammo proposte ancora leggibili sul sito del Comune. Com’è costume non abbiamo ricevuto (né noi, né altre associazioni) alcuna risposta. Non è seguito alcun confronto. L’Ufficio urbanistico predispose un documento assolutamente lacunoso su alcuni temi (consumo di suolo agricolo, immobili vuoti, stato attuazione vecchio PRG, aumenti di volumi da varianti intervenute ecc.).  Noi avevamo chiesto di affidare un tale studio a dipartimenti universitari qualificati. Dopo quattro anni siamo al punto di prima.

Giancarlo De Carlo, maestro dell'urbanistica, firmò un PRG

Ora si parla di concorso per incaricare un urbanista, come avevamo richiesto. Bene, è un salto di qualità rispetto all’uso di affidare incarichi senza trasparenza in violazione della legge (l’incarico a Mario Botta ne è un esempio con le sue pesanti conseguenze sulla finanza comunale). Mentre gli uffici predispongono il bando di gara (che noi auspicavamo europeo), torniamo a proporre che s’individui una commissione aggiudicatrice composta da esperti  di assoluto livello, attingendo a figure del mondo accademico e non solo, rendendo noti i criteri delle scelte dei commissari in modo da garantire la massima trasparenza.
Rinnoviamo anche altre due richieste. La prima è di avviare fin dalla predisposizione dei documenti d’indirizzo un percorso partecipativo dei cittadini con l’adozione di strumenti e di metodi d’informazione e facilitazione già sperimentati in altre città, soprattutto nella vicina Toscana e in Emilia. Occorre tenere conto che è possibile accedere a finanziamenti europei.
La seconda è di garantire da subito l’accesso alle informazioni in materia ambientale secondo la Convenzione di Arhus.

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Data
mercoledì, 23 settembre 2015

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