Sarzana, che Botta!

« Quando il committente di una città impone case con un’architettura omogenea , l’esito ci appare sordo: le facciate non rispecchieranno più le diverse inclinazioni del gusto individuale(...) ratio medesima della loro bellezza »

Marco Romano


Piano del litorale. Vas, atto primo
L’ambiente tra auto e business

C’è sempre una prima volta. E l’inchiesta pubblica della procedura di Valutazione Ambientale Strategica del Piano del litorale di Marinella aperta ieri sera nella sala del Consiglio comunale ha rappresentato la prima volta per la città di Sarzana di sottoporre a VAS un piano urbanistico o una sua variante e la prima volta per Patrizio Scarpellini, direttore del Parco nazionale delle Cinque Terre e, in precedenza, del Parco Magra di presiedere un’inchiesta.

Patrizio Scarpellini tra Massimo Baudone e Paola Solari

Esperienza pilota per Sarzana
“Si tratta di un’esperienza pilota”, ha sottolineato Scarpellini, aprendo i lavori. Il suo primo atto è stato di ricevere il supporto di un “Comitato d’inchiesta”, che sarà costituito da un rappresentante del Comune (l’assessore Massimo Baudone) e da un rappresentante designato dalle due associazioni ambientaliste (Legambiente e Italia Nostra) che hanno richiesto e ottenuto dalla Regione l’apertura al pubblico della Valutazione. Alla seduta hanno presenziato per la Regione la dottoressa Paola Solari e il dottor Orsini.
Da giovedì 1 ottobre ore 18 parola al pubblico
La procedura entrerà nel vivo giovedì 1 ottobre alle ore 18 sempre in sala consiliare. L’orario purtroppo scoraggerà molti lavoratori (pendolari, commercianti, liberi professionisti ecc.). Ma probabilmente sarà un primo confronto. La riunione infatti sarà dedicata all’illustrazione delle Osservazioni presentate dal Parco, dalle associazioni ambientaliste e dal Comitato Sarzana, che botta!.
Lucchesini: le auto esistono e continueranno a esserci
La serata di ieri sera è stata occupata dall’esposizione del Piano da parte dello Studio Apua che lo ha redatto. L’architetto Doriano Lucchesini ha illustrato il progetto, cercando di colmare alcune lacune di dati per rispondere alle Osservazioni del Parco e del Comitato Sarzana, che botta! Sappiamo grosso modo quanto spazio occupano attualmente le auto in pieno agosto. Il raffronto quantitativo col Piano vigente, con la situazione di fatto in temi di volumi, di destinazioni d’uso, la sovrapposizione delle carte è ben altro.
Molto interessante la descrizione dei viali della Tenuta, gli accessi al mare, che un tempo disegnavano una continuità del territorio tra terra e battigia. Lucchesini ha ricordato il suo passato di ambientalista, di cofondatore di Legambiente a Sarzana ai tempi in cui si iniziava la battaglia per liberare i centri storici dalle auto. Così come ha poeticamente ricordato quando sua nonna lo portava a fare i pic nic nella pineta, allora lussureggiante, di Marinella. Ne è nato in finale di serata un siparietto con Carlo Ruocco, segretario del Comitato, il quale ha chiesto perché oggi non abbia pensato di ridurre l’impatto della mobilità privata sul litorale ad esempio prevedendo mobilità alternativa e la distribuzione dei parcheggi in più aree, invece di prevedere il massimo carico di veicoli nella pineta o pioppeta che dovrebbe sorgere al posto dei campi di basilico. La risposta di Lucchesini  è stata che le auto esistono e che continueranno a esserci e se si tolgono da una parte occorre metterle da un’altra. Si è capito che l’ex fondatore di Legambiente oggi non chiuderebbe al traffico il centro storico di Bologna, di Roma, non trasformerebbe piazza Plebiscito a Napoli in una delle più belle piazze d’Europa.
L’erosione si è fermata? Pare di sì. Lo dice un geologo
Ovviamente anche il progetto di arretrare le strutture balneari dal demanio marittimo, che entro il 2020 dovrebbe essere dato in concessione attraverso aste pubbliche in base alla direttiva europea Bolkestein, è stato oggetto di domande. Fausto Rossi ha notato che l’erosione del mare, in base a tutti i dati, avanza. Fino ad oggi l’erosione ha mangiato la proprietà “Monte dei Paschi”. Una volta che i balneatori saranno diventati proprietari del retrospiaggia con grandi sacrifici finanziari per l’acquisto di quei terreni, il rischio dell’erosione sarà tutto loro.La risposta è stata che la perizia geologica esclude l’arretramento del litorale. L’erosione si è fermata. Almeno secondo lo studio privato interpellato.
L’interesse dell’erario e il business di Marinella spa
Ancora Ruocco ha chiesto perché non sia possibile edificare i nuovi stabilimenti, di cui ha detto di apprezzare il disegno architettonico, previsti su palafitte, sotto i quali l’onda potrebbe passare senza infrangersi e far danni, come ha spiegato il progettista, in territorio di demanio marittimo in modo da non recare danno alle casse dell’erario. Il motivo sarebbe che per una norma le costruzioni dovrebbero sorgere ad almeno due metri sul livello della battigia.
Sul danno all’erario (e il grosso vantaggio a Marinella spa) ha risposto l’ingegner Chirico, secondo il quale la spiaggia è un bene che non ha valore di per sé. Lo avrà in seguito agli investimenti dei balneatori, che, se vogliono costruire il nuovo, devono caricarsi le opere pubbliche. Per questo dovranno essere compensati con la garanzia che il demanio marittimo , cioè tutto il litorale di Marinella e Fiumaretta sia liberato dalle attuali costruzioni.
Ma la spiaggia all’asta pubblica non sarà più appetibile. Chi si acquisterà della sabbia inedificabile? Il vantaggio pubblico sta – secondo Chirico – nella realizzazione delle opere. Ha assicurato che il Comune ha un parere giuridico, così come, per rispondere a Rossi, ha uno studio di fattibilità economica, secondo cui i privati  ammortizzerebbero i loro investimenti milionari entro il 2020, cioè in quattro anni, prima dell’entrata in vigore della Bolkestein, per la quale però il progettista auspica una deroga all’italiana.
Giovedì 1 ottobre la parola a Parco, associazioni e Comitato Botta
Giovedì prossimo, ore 18 toccherà al Parco e alle associazioni e al Comitato illustrare le loro Osservazioni e le loro proposte. Poi seguirà il dibattito, che sicuramente non potrà essere contenuto in un’ora, anche perché tutti i soggetti citati erano stati esclusi dalla fase precedente all’adozione del Piano, infrangendo la legge sulla VAS.

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Data
venerdì, 25 settembre 2015

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1 commenti per “Piano del litorale. Vas, atto primo
L’ambiente tra auto e business”


  1. In base alla mia esperienza diretta in varie Inchieste Pubbliche in Toscana rilevo intanto che per il pubblico devono essere previste almeno due sedute altrimenti finisce tutto nelle solite assemblee dove ognuno ha 20 minuti per parlare o poco più. Questo favorisce le posizioni “identitarie” cioè quelle che sono a favore o contro a prescindere dal merito. L’ideale sarebbe che ci fossero una o due relazioni iniziale di rappresentanti del pubblico che illustrino in tempo adeguati le posizioni di associazioni e comitati….poi domande ai relatori da parte dei partecipanti all’udienza. Il tutto va registrato perchè le sintesi scritte da chiunque, Presidente della Inchiesta compreso, rischiano sempre di essere soggettive. Non solo la versione registrata della udienza andrebbe pubblicato sul sito (Comune e Regione ma anche Parco in questo caso) prima della udienza successiva. E’ importante, sempre ci sia la disponibilità degli interessati, che ci sia una udienza in cui si dia la parola ai soggetti portatori di interessi economici. Insomma 4-5 udienze e poi la finale che deve validare quanto meno il Bilancio della Inchiesta(la fotografia di quanto espresso da tutti nelle udienze). E’ importante che il Bilancio sia costruito (trattandosi di procedura di VAS) quanto meno secondo l’indice dei parametri della costruzione del Rapporto Ambientale utilizzando sia l’allegato VI alla Parte II del DLgs 152/2006, sialinee guida dell’Ispra 2015 per lo svolgimento della procedura di VAS. Tutto questo richiede tempo? tutto sommato neanche troppo (qualche settimana al massimo), ma è l’unico modo per dare un minimo di rigore e serietà alla Inchiesta proprio perchè è la prima che viene fatta nella nostra Provincia (quella sul Piano regolatore del porto di qualche anno fa è stata una passerella teleguidata senza regole e principi minimi di funzionamento)…… non mi si venga a parlare dei termini della procedura di VAS ex lege, andate sul sito della Regione e vedrete che non c’è un procedimento VAS o VIA che finisca nei termini di legge (spesso non certo per responsabilità dei cittadini)…che restano ordinatori come è noto.



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