Sarzana, che Botta!

« Se le amministrazioni non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori »

Corrado Guzzanti


Rifiuti, la differenziata non decolla
Flop del “porta a porta” nel commercio

Grandi sacchi abbandonati fuori dal centro storico

 

Articolo di Carlo Ruocco

Nel 2014 la raccolta differenziata dei rifiuti a Sarzana ha raggiunto il 25,1 per cento,  segnando il modestissimo incremento di 1,4 punti percentuale rispetto al disastrosissimo 2013, anno nero che fece segnare il peggior risultato assoluto dal 2000 ad oggi. Il dato è di fonte Acam. Il restante 74,9 per cento dei rifiuti è finito in discarica! Il dato – va sottolineato – è ancora ufficioso: è stato fornito da Acam alla Regione Liguria, ma non è stato stati ancora “validato”, come si dice in gergo tecnico. In base all’esperienza la “validazione” degli organi di controllo tende ad abbassare la percentuale.

Alla luce di questo dato la raccolta “porta a porta” negli esercizi commerciali del centro storico, si rivela un flop totale, sulle cui cause sarà bene riflettere con grande rigore e competenza senza demagogia, ma anche senza indulgenza.

Rifiuti e arredi abbandonati nottetempo in viale XXI Luglio

Immagini come questa possono aiutare la riflessione. Ne abbiamo pubblicate nel corso di tutto il 2014.

Risultato inferiore al 2011 e al 2012
Nel 2013 la raccolta differenziata a Sarzana si era attestata al 23,76 per cento, arretrando addirittura rispetto al 2012 anno in cui secondo la normativa italiana ed europea avrebbe dovuto raggiungere il 65%. Anche prendendo per buono il dato Acam, ancora da validare, Sarzana rischia di essere l’unico comune d’Italia dove il servizio di raccolta “porta a porta” dei rifiuti non fa compiere significativi passi avanti nella raccolta differenziata.

Il grafico della RD a Sarzana dal 2007 al 2014

Il servizio per gli esercizi commerciali del Centro storico fu infatti avviato nel gennaio dello scorso anno (e non in estate come qualcuno oggi tenta di far credere). Quindi ha coperto per intero i dodici mesi del 2014. L’impatto è stato pressocché ininfluente sul dato generale, se si considera che nel 2011 e nel 2012 le percentuali di raccolta erano state superiori (rispettivamente il 25,21 e il 26,21).

Nessun controllo, flop prevedibile
Quattro accorgimenti avevano raccomandato gli esperti chiamati ai convegni del Comitato Sarzana, che botta!: il bacino di utenza non doveva essere inferiore alle diecimila unità;

Sono mancati i controlli

una meticolosa preparazione prima di avviare il servizio, individuando le esigenze degli utenti attraverso l’ascolto; la verifica con gli utenti nel corso dei primi mesi per portare correzioni sia del calendario, sia dei mezzi (contenitori e altro); far sparire i contenitori di strada nelle adiacenze alla zona in cui si avviava il “porta a porta”; mettere in atto controlli e sanzioni. Non ne è stato attuato alcuno.
Le immagini sono eloquenti: i sacchi neri d’indifferenziata vengono abbandonati accanto ai cassonetti.
La Corte dei conti è distratta
Un disastro. Recco finì sotto procedimento della Corte dei Conti per molto meno. Due sindaci e due assessori sono stati chiamati a rispondere di danno erariale. Altri amministratori di una decina di comuni sono finiti sotto inchiesta.

Piazza Martiri, centro di raccolta rifiuti

Ora pare che i giudici contabili liguri, dopo aver fatto fuochi d’artificio per un paio d’anni, si siano distratti, forse assorbiti dalle spese pazze dei consiglieri regionali per viaggi e regali. Una manna per Massimo Caleo e i suoi successori.

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Data
mercoledì, 6 maggio 2015

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