Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Antenne, a Firenze
in vigore dal 2005
protocollo d’intesa
con i gestori

Il Comune di Firenze ha sottoscritto il 14 settembre 2005 con i quattro gestori un protocollo d’intesa contenente impegni comuni per una corretta gestione dell’inserimento degli impianti a servizio della telefonia mobile nel tessuto urbano. Sindaco di Firenze era Leonardo Domenici (Democratici di Sinistra), che due anni prima come presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) aveva sottoscritto col ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri (Forza Italia) un’intesa per attuare una corretta pianificazione degli impianti e dei controlli delle emissioni (è il protocollo che il Comitato Sarzana, che botta! ha indicato al sindaco Cavarra come strada da percorrere). 
L’accordo tra Comune di Firenze e gestori è composto da una prima parte, in cui sono definiti puntualmente gli impegni del Comune e dei gestori, e da tre allegati, che definiscono puntualmente la procedura per l’autorizzazione, i criteri localizzativi e l’attività di pianificazione. Tra le numerose novità previste dal protocollo segnaliamo l’istituzione del Nucleo tecnico di Valutazione composto da tutte le Direzioni del Comune interessate (Ambiente, Urbanistica, ecc.), dai Quartieri, dall’ARPAT, dalla Soprintendenza, e da un rappresentante dell’associazione dei comitati cittadini. Questo organismo svolge una funzione istruttoria e di coordinamento nelle fasi di pianificazione e di autorizzazione precedenti alla realizzazione degli impianti.
Fra gli impegni assunti dai gestori vi è la riqualificazione estetica e funzionale delle più vecchie e impattanti tra le infrastrutture esistenti.

Limiti delle emissioni e collaudi
La legge n. 36 del 22 febbraio 2001 determina i limiti di esposizione, valori di attenzione e gli obiettivi di qualità. La competenza è esclusiva dello Stato e Regioni e Comuni non possono quindi intervenire in questa materia. I limiti stabiliti dalla norma italiana sono molto cautelativi: i valori raccomandati dalla Commissione Europea sono 10 volte superiori rispetto ai valori italiani di 6 V/m. Sempre con riferimento ai limiti, ARPAT e comune di Firenze, nel caso di impianti che da progetto risultino con valori superiori ai 3 V/m (quindi la metà del limite di legge) provvedono a prescrivere al gestore l’obbligo del collaudo per verificare che quanto progettato risponda precisamente a quanto realizzato.

 

 

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Data
lunedì, 2 marzo 2015

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