Sarzana, che Botta!

« Nessun dolore resiste quando uno, destandosi tre mattine di seguito, ha nella faccia lo splendore vivificante del sole che sorge »

Le Corbusier


Via Murello: 150 mila euro
per tornare com’era tre anni fa!

Articolo di Carlo Ruocco

“Via Murello: sottopasso al palo. Non ci sono soldi per le aree FS”.  Titolavamo così il 7 maggio dello scorso anno. Il sindaco Cavarra imbracciò il fucile (per fortuna in senso figurato) e sparò contro “corvi” e “gufi”. I soldi erano sicuri in cassa. Suggerimmo al sindaco di mirare agli avvoltoi e alle gazze ladre, che si sono mangiati il bilancio comunale. Siccome avevamo sostenuto che la responsabilità del ritardo non era delle FS, ma delle casse comunali vuote, l’assessore ai lavori pubblici Massimo Baudone s’impegnò in una contorta smentita volta a ribadire che i denari c’erano.

Il sottopasso di via Murello è ancora uno scheletro

Sottopasso di via Murello a senso unico: costo 150 mila euro
Per una volta abbiamo rotto la nostra prassi di non autocitarci. Il motivo: le offese gratuite, fondate solo su chiacchiere e propaganda, ci offendono e come gli elefanti ne conserviamo memoria. Ma soprattutto per introdurre la notizia delle notizie: i tecnici del settore Lavori Pubblici stanno lavorando a un nuovo progetto di via Murello con due alternative: o un passaggio a senso unico alternato (insomma com’era una volta) oppure, se si trovano 150 mila euro, raschiando i fondi di bilancio (TASI), un allargamento parziale della strada, per consentire il transito dei bus, che conserverebbe il suo tracciato attuale. Di espropriare e abbattere le case degli ex ferrovieri non se ne parla: non ci sono denari.
Piano Botta: dichiarato il fallimento
Dunque il faraonico Piano Botta per piazza Terzi, disegnato dall’ufficio urbanistico (Franco Talevi e Stefano Mugnaini), che via Murello a due corsie, marciapiedi, rotonda per l’intersezione del nuovo collegamento con via Muccini, il superparcheggio da 550 auto e la nuova stazione dei bus, va definitivamente in archivio. Perché? Perché non ci sono i denari e perché le Cooperative, che dovevano completare l’opera grazie anche ai 2 milioni e 484 mila euro di finanziamento regionale (citiamo dalla replica di Baudone del 17 giugno scorso), non sono in condizioni (economiche) di riaprire il cantiere.

Sorgono domande inquietanti

1)   Perché non si è proceduto con gara d’appalto europea?
Le opere pubbliche complessive del Piano Botta ammontavano a oltre 5 milioni di euro, importo per il quale è obbligatoria la gara europea. Fu fatto lo “spezzatino”, suddividendo i lavori in più lotti e mettendo a gara solo quello, più modesto, per la pista ciclabile (non realizzata neppure a metà). Le opere d’importo più consistente furono assegnate alle Coop genovesi. Ricordiamo male o secondo la giurisprudenza del Consiglio di Stato lo “spettatino” una prassi illecita? Forse con una gara europea le opere sarebbero costate meno e realizzate da imprese solide in tempi certi.

2)   Le Cooperative quanto hanno già incassato di contributo regionale?
Hanno incassato l’80% come per gli alloggi a canone concordato di via Muccini? Risponde al vero che la fidejussione non è esigibile perché il permesso di costruire è ancora valido (scadrà a luglio del prossimo anno) e – in linea teorica – le Coop potrebbero portare a termine la realizzazione delle opere?

3)   Chi pagherà i 150 mila euro per la soluzione “provvisoria” di via Murello?
Una  “sottodomanda” preliminare. Il progetto a cui stanno lavorando i tecnici dei Lavori Pubblici è davvero “provvisorio” oppure la soluzione – considerate le condizioni delle casse comunali e delle Coop – sarà definitiva? Sul nome di chi caccerà i 150 mila euro, noi la risposta ce l’avremmo: i cittadini con la prossima TASI.
Sindaco, siamo corvi, gufi oppure falchi? La risposta alle domande sarebbe gradita da quei cittadini che non sono né tordi, né allocchi.

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Data
martedì, 27 gennaio 2015

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