Scuola XXI Luglio:
i conti non tornano
Chi è il bugiardo?
Caleo o Cavarra?
di Carlo Ruocco
“Ristrutturare la scuola XXI Luglio richiede nove milioni di euro. La Cassa Depositi e Prestiti ci dà l’opportunità di liberarcene, incassando 5 milioni e novecento mila euro. Con quei denari possiamo costruire due scuole, non una”. Con queste “verità di fede” il Consiglio comunale si allinea al sindaco Alessio Cavarra e decide il cambiamento della destinazione dell’edificio da scuola a turistico/residenziale e la sua alienazione.
Verità di fede
Non c’è uno straccio di progetto che attesti il costo di 9 milioni per la ristrutturazione della scuola. Erano sei milioni e 900 mila nel 2008 e da anni l’inflazione è piatta. Così come non c’è nessun progetto, neppure di massima, che attesti con i sei milioni scarsi incassati dalla vendita si possa costruire un moderno edificio in grado di ospitare mille (1.000) studenti come la XXI Luglio. Stefano Mugnaini, neodirigente dell’urbanistica sarzanese, dice che se ne fanno due di scuole. Si rivada a vedere il piano finanziario che redasse con Franco Talevi per la parte pubblica del Piano Botta: avessero azzeccato una previsione finanziaria che fosse una!
Chi dice bugie? Caleo o Cavarra?
Nove milioni di costo di ristrutturazione: lo ha affermato il sindaco Cavarra in Consiglio comunale. Ma la sua scarsa dimestichezza con i conti è ampiamente attestata dal disastro che ha lasciato nel suo quinquennio da assessore al bilancio (2005/2010). In delibera è indicata la cifra di 6.900.000 come costo del primo lotto del progetto esecutivo redatto nel 2008. Non un documento allegato. Su Sarzana Notizie (organo di stampa del Comune) del dicembre 2008 l’allora sindaco Massino Caleo parlava di un costo di 4 milioni per il primo lotto del progetto esecutivo in base al quale si era chiesto e ottenuto il finanziamento di 750 mila euro della Regione. Disse che con quei denari si sarebbero realizzato 16 aule, 5 aule speciali, 6 locali per gli uffici amministrativi e della direzione oltre al refettorio e la giardino. In un anno la scuola poteva riprendere a funzionare su un lato dell’edificio, mentre i lavori del secondo lotto si sarebbero spostati sul lato opposto. Il Piano saltò per il Patto di stabilità. Ma il progetto esecutivo era pronto e a quel progetto si richiamano ancora oggi, cambiando le cifre. Potete leggere l’articolo integrale a pagina 4 http://www.comunesarzana.gov.it/images/sarzana/sarzananotizie/SarzanaNotizie_13.pdf
O disse una serie di bugie Massimo Caleo o il bugiardo è Alessio Cavarra. Non riusciamo a intravvedere la terza opzione. Disposti a ricrederci perizie alla mano. Ma i cittadini (che pagano fior di tasse) devono sapere la verità.
Atto di fede
I dieci consiglieri che lo hanno seguito (PD e Udc, mentre Zanetti, SEL, ha strappato con la maggioranza) non si sono curati di approfondire: un atto di fede nel Capo. La Casini ha ripetuto la cifra, lanciando invettiva contro coloro che si oppongono secondo il noto cliché stalinista che il dissenso va stroncato. E’ giovane, ma deve aver frequentato una vecchia scuola. Per lei chi difende un simbolo di Sarzana esprime “giudizi precostituiti”, “verità strumentali”, ha un atteggiamento “nostalgico e strumentale”. Cinque anni fa usarono le stesse espressioni verso il Comitato i suoi predecessori su quei banchi. Oggi se ne vergognano. L’altro giovane della pattuglia PD, Torri, risparmia i dissidenti nostalgici forse perché sua madre – come ha rivelato in Consiglio – ha firmato per la petizione del Comitato Sarzana, che botta!. Torri confessa di avere più dubbi che certezze, ma si allinea all’atto di fede nel Capo. Non sa dire da dove escano quelle cifre. Ma si allinea. Cavarra lo vuole!
Come hanno speso sei milioni in sei anni?
Anche il sindaco ripete la sua giaculatoria, insofferente per le critiche. Lui è convinto che il “Capo ha sempre ragione”. Valter Chiappini, Carlo Rampi, Sara Frassini chiedono risposte razionali, cifre certe. Vogliono sapere come sono stati spesi i sei milioni che erano stati accantonati per la scuola nel 2008/2009. Antonella Guastini (all’epoca assessore all’ambiente) ricorda di aver partecipato su delega del sindaco Massimo Caleo a una riunione di sindaci in Prefettura a Genova per chiedere che fosse rimosso il vincolo del Patto di stabilità per investire quei denari che erano disponibili. Quei denari non spesi, dove sono, come sono contabilizzati? Tra quei denari ci sono i due milioni e mezzo degli oneri di urbanizzazione dell’insediamento commerciale sulla Variante Aurelia (Acconci): dovevano servire per il Palahockey. Furono dirottati sulla scuola. Non hanno fatto né l’uno, né l’altra. Come sono stati spesi? I contribuenti sarzanesi hanno il diritto di sapere. Altrimenti come può Cavarra continuare a parlare di trasparenza?