Sarzana, che Botta!

« Mi rivolto dunque siamo »

Albert Camus


Mazzata Tari: Acam, quanto ci costi?
Il Comune esattore se ne lava le mani

Ci voleva la TARI per far sbattere il muso dei cittadini e i proclami dei politici sul problema rifiuti. Finché era una questione ambientale (discariche che per anni hanno devastato interi territori o inceneritori che hanno dispensato diossine nell’aria) molti, troppi facevano spallucce.

E' previsto nel contratto di servizio Acam?

Proporre poi una raccolta differenziata a livello europeo, ponendo l’obiettivo “verso Rifiuti Zero”, sembrava un’eresia. Basta andarsi a rileggere le cronache del consiglio comunale di Sarzana dell’agosto dello scorso anno (non di venti anni fa), quando maggioranza PD e opposizione di centrodestra liquidarono la proposta di legge popolare sostenuta dal Comitato Sarzana, che botta! e ripresa in un ordine del giorno dal Movimento 5 Stelle e da SEL come una utopia irrealizzabile, demagogica e populista (LEGGI QUI e QUI) Solo il sindaco Cavarra, in controtendenza, firmò per la proposta di legge Rifiuti Zero. Ma fatti conseguenti se ne son visti pochino. Eccola la mazzata Tari concreta, razionale e … democratica scuotere i portafogli e le teste. Sarzana è uno dei comuni più cari d’Italia. Ma è anche il Comune che ha segnato in dieci anni il crollo della raccolta differenziata.

A Sarzana tra le città più tassate
I dati dell’associazione Federconsumatori elaborati a livello nazionale non lasciano dubbi. Solo i Comuni che hanno alti livelli di raccolta differenziata possono vantare tasse basse. A Trento e Udine, per citarne due, una famiglia di tre persone che abita in cento metri quadrati paga meno di 200 euro l’anno. A Sarzana 422. Più del doppio. Anche alla Spezia, servita da Acam, la famiglia di tre persone paga molto meno: 265 euro. Sono cifre, non chiacchiere da politicanti. 
Sarebbe il caso che il Consiglio comunale riprendesse in mano l’argomento per verificare le posizioni e, soprattutto, per verificare la gestione dei rifiuti da parte di Acam Ambiente. Diciamo questo perché il sindaco Alessio Cavarra non se la può cavare con la letterina ai sarzanesi, in cui si dichiara “non colpevole” per l’aumento, definendosi un semplice esattore. Né può il vicesindaco e assessore al bilancio Elisabetta Ravecca addossare la colpa degli aumenti alla legge, che impone di coprire con la tassa i costi di gestione. Se gli aumenti fossero ascrivibili alla legge (nazionale) i rincari e le tariffe sarebbero omogenei in tutta Italia. Così non è. Ne prendano atto e si chiedano il motivo.

Scarsa trasparenza sui costi Acam

Purtroppo ai sarzanesi non è dato neppure di conoscere la genesi dei costi di gestione che si trovano a dover pagare. Nel Piano finanziario di Acam, recepito dal Comune in modo assolutamente acritico, quasi fosse un Vangelo, viene indicato un costo di 219,84 per raccogliere, trasportare e smaltire una tonnellata di rifiuti indifferenziati. La cifra sale addirittura a 252,63 euro per una tonnellata di DIFFERENZIATA. Se questi fossero costi di mercato, i comuni che hanno la differenziata al 75% sarebbero rovinati, altro che pagare tasse inferiori a 200 euro l’anno.
Allora vogliamo affrontare seriamente il problema, iniziando a porci delle domande e cercando di dare risposte coerenti e conseguenti?
Lettera aperta del Comitato al sindaco Cavarra
Il Comitato Sarzana, che botta! ancora una volta ci prova, anche se il dialogo con l’Amministrazione Cavarra è lo stesso che avevamo con quella Caleo: a senso unico. Poniamo domande e proposte su varie questioni, ma le risposte non arrivano. Neppure quelle di cortesia che un qualsiasi galateo suggerirebbe. Ma insistiamo.
Il Comitato ha scritto al sindaco una lettera aperta.
Naturalmente ci riserviamo di dare noi le risposte alle domande e anche di intraprendere iniziative rivolte a informare i cittadini.

Questo il testo della lettera al sindaco

Rifiuti stangata Tari Lettera aperta al sindaco

 

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Data
venerdì, 19 settembre 2014

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