Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Solo alberi in piazza Martiri
La partecipazione mette radici

Venerdì 11 luglio alle ore 21,15 il Comitato Sarzana, che botta! chiama i cittadini a parlare della città, delle scelte che incidono sul territorio, sulla vivibilità, delle leggi che governano l’urbanistica (disegno della città futura), il rapporto tra affari, politica e partecipazione.
La relazione del professor Paolo Baldeschi, urbanista, già docente all’Università di Firenze, coordinatore del gruppo di lavoro che ha approntato il Piano Paesaggistico della Regione Toscana, socio del Comitato, farà da cornice all’incontro analizzando il rapporto tra leggi urbanistiche, partecipazione dei cittadini, rapporti tra politica e interessi economici. Il professor Federico Luci (Accademia Carrara) illustrerà il progetto. Silvano Dl’Alto, già docente di sociologia urbana a Pisa, parlerà del ruolo della piazza.

Un bozzetto del progetto del Comitato

Perché partiamo da piazza Martiri per parlare di politica e gestione del territorio
La ristrutturazione dell’hotel Laurina e della piazza è parte integrante del Piano Botta. Come tutto quel Piano il rischia di essere un affare tra amministrazione comunale e proprietà dell’immobile. Ma la piazza è pubblica. E’ un bene comune. Vogliamo coinvolgere i cittadini?
Nella Variante votata il 9 luglio di cinque anni fa dal Consiglio comunale, piazza Martiri era prevista come un grande spazio lastricato. Una scelta quasi obbligata: sotto la piazza erano previsti tre piani di parcheggi (due pertinenziali al servizio dell’hotel e delle residenze previste in due palazzi di cinque piani; un piano pubblico per rispettare gli standard urbanistici).

Intesa Sindaco-Miranda per ridisegnare la piazza
Oggi l’Amministrazione Cavarra ha deciso di rivedere quel progetto, d’intesa con la proprietà (gli imprenditori Miranda). Il disegno è frutto di questa intesa: un solo piano di parcheggi interrati, a servizio di hotel e abitazioni. Sparisce il piano pubblico. Si è tentato di far passare questa soluzione come una “rinuncia” dei Miranda.
In realtà sotto piazza Martiri c’è molta acqua e i parcheggi interrati costano.

Ultimo esempio di urbanistica contrattata
E’ l’ultimo esempio di trattativa tra proprietà e Comune per decidere di piazza, parcheggi, viabilità e di vivibilità della città. Tutto il Piano Botta è improntato a questo modello di gestione del territorio. Così come il Progetto Marinella. Il cliché si stava ripetendo col Centro sportivo dello Spezia a Marinella, se la società sportiva non vi avesse (per ora) rinunciato.

 Proponiamo un modello di partecipazione attiva
Il modello di partecipazione di Cavarra non si distingue (per ora) da quello di Caleo: i cittadini (singoli o associati) Possono solo dire “Sì”. Altrimenti si viene additati come quelli del “No”.
E se fossimo quelli del “per” una soluzione diversa>? Si chiama partecipazione attiva.
Il modello – per ora – a Sarzana non è contemplato. Implica più democrazia, più trasparenza, meno decisionismo nelle segrete stanze delle trattative private. Noi ci vogliamo provare e chiediamo il sostegno dei cittadini, degli intellettuali, delle altre associazioni.

 

Informare i cittadini è il nostro obiettivo.
Farlo in modo indipendente è la strada che abbiamo scelto.
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Data
martedì, 8 luglio 2014

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2 commenti per “Solo alberi in piazza Martiri
La partecipazione mette radici”


  1. Matteo says:

    Proporrei per piazza martiri niente parcheggi interrati ma tanto verde, punti wi-fi gratuiti e alcuni parcheggi cinque al massimo adibiti alla ricarica delle auto elettriche per rendere ancora più Green il progetto visto che nella nostra zona mancano totalmente colonnine di ricarica pubbliche per auto elettriche.
    Che ne pensate?

  2. Il comitato says:

    Proposte molto interessanti, soprattutto in un comune dove il progetto “smart city” resta al palo anche per le soluzioni più semplici. Ne terremo conto. Grazie.



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