Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Piazza Martiri alberata, dal Chiostro
scaturisce una nuova proposta

“E’ inutile che vi sbattete. Tanto hanno già deciso. Decidono sempre tra loro. Perdete tempo voi e ne fate perdere a noi”. Ci aveva accolto così una signora di piazza Martiri, aprendoci gentilmente il portone del palazzo per distribuire i volantini che annunciavano l’incontro al Chiostro di San Francesco per presentare la proposta di piazza alberata.

Dall'incontro al Chiostro una nuova idea di alberatura

Signora, ma a lei piazza Martiri alberata piacerebbe? “Certo che mi piacerebbe. Qui da trenta’nni respiriamo smog. Ma non c’è niente da fare. Quando chiamano i cittadini, hanno già deciso. E’ tempo perso”.

La sfiducia è ormai un sentimento diffuso a Sarzana. Lo si percepisce ovunque. Lo si tocca con mano nelle elezioni e nelle assemblee di quartiere sempre meno frequentate.
Chiudiamo bottega? Almeno come Comitato Sarzana, che botta!, certo che no. Proprio l’incontro di venerdì sera al Chiostro ci ha dato la spinta per andare avanti, sia sul progetto di piazza Martiri, sia sulle altre emergenze aperte (piano della sosta, rumori, rifiuti,  Piano del litorale di Marinella, per dirne alcune).

Federico Luci

Dunque il Comitato non lascia la presa. Anzi, raddoppia. Nel corso dell’incontro al Chiostro il professor Alessandro Palumbo ha formulato una nuova proposta di alberatura della piazza, una sorta di mediazione tra la spianata lastricata proposta dall’Amministrazione, incurante degli effetti della miscela di alta temperatura e smog che la gente di piazza Martiri da sempre vive, e la proposta del Comitato, illustrata dal professor Federico Luci e dalle architette Guia Valentina Ferrari e Roberta Mosti, di una folta nuvola verde che occuperebbe due terzi della piazza. Palumbo ha lanciato l’idea di alberare la piazza su tre lati, lasciando libero il lato verso il fabbricato del Laurina e creando uno spazio centrale, che potrebbe ospitare bancarelle ed eventi culturali.
Dal momento che l’obiettivo del Comitato è proprio di stimolare la partecipazione, dimostrare che coinvolgere i cittadini nel disegno della loro città, può aprire orizzonti nuovi di uso degli spazi pubblici e di democrazia, sulla proposta si inizierà a lavorare.
Si è partiti subito con un confronto fuori campo tra lo stesso Palumbo e Luci.
E tra i giovani del Comitato. Si potrebbe pensare a più di un filare di alberi sui tre lati. Si è fatto coinvolgere anche professor Baldeschi, per anni stimato docente di urbanistica all’Università di Firenze, coordinatore scientifico per il nuovo Piano Paesaggistico della Toscana, che ha suggerito di valutare la specie arborea, privilegiando piante di alto fusto.

Silvano D'Alto e Roberta Mosti

Il professor Silvano D’Alto, già docente di sociologia urbana, ha sottolineato che una lettura più moderna della piazza, aperta alla valutazione ambientale, può essere un momento di rigenerazione dello spazio urbano anche all’occhio del turista, che entrando in Sarzana avrà il terribile impatto dei palazzi rosso mattone di Mario Botta.
Anche la pavimentazione dovrebbe cambiare. Per il professor Luci è importante riprendere quella del centro storico in cubetti di porfido. Certo la piazza in quel caso potrebbe ospitare il mercatino alimentare del martedì di via XX Settembre e quello del sabato, che potrebbero anche raddoppiare. Non certo i pesanti camion del mercato del giovedì, su cui insiste il sindaco Cavarra. E’ una svolta possibile, dal momento che gli stessi ambulanti di viale della Pace hanno dichiarato al Secolo XIX di non volersi muovere da dove sono, a parte tre banchi collocati verso la scuola Mattazzoni e ricollocabili in piazza Matteotti dove erano un tempo.
Senza irrigidimenti si potrebbe arrivare a un nuovo confronto pubblico, che coinvolga non solo i portatori d’interessi economici, ma anche gli abitanti e la città, come hanno sottolineato Roberta Mosti e Carlo Ruocco dal momento che la piazza è un bene comune. Cavarra cambierà verso?

Facebook

Informazioni sull'articolo

Data
sabato, 12 luglio 2014

Tags

Lascia un commento