Scuola XXI Luglio
Il rifiuto della palestra
alle scuole innescò
la controperizia
di Carlo Ruocco
La relazione con la quale l’ingegnere sarzanese contesta i luminari del Politecnico di Torino sulla sicurezza sismica della scuola di viale XXI Luglio è stata accolta con scomposta irritazione negli ambienti politici e amministrativi. Sinceramente non ne comprendo i motivi o dovrei pensar male per comprenderli.
A ben guardare la controperizia del professionista sarzanese dice: guardate che quell’edificio è solido. Avevano ragione l’ingegner Benedetto Colvara e il professor Natale Gucci. Sarzana non è zona di pericolosità sismica medio alta. Rifate i conti. Il Comune è proprietario di un immobile di valore.
L’incomprensibile irritazione degli amministratori
Gli amministratori avrebbero dovuto esultare e dire: “Verifichiamo subito la consistenza delle controdeduzioni! Il valore dell’immobile si rivaluterebbe a dismisura”. Invece hanno reagito, sindaco Cavarra in testa, come se fossero morsi da una tarantola. Per una volta un’aquila (non un gufo o un corvo) portava in dono un capretto di qualche milione di euro. E’ scoppiata l’ira come se la controperizia smontasse il castello della vendita della scuola a prezzo stracciato. Non capisco e soprassiedo. Mi sembra però interessante rivelare il contesto assolutamente casuale che ha generato la controperizia. Porto una testimonianza diretta, essendomi occupato della XXI Luglio prima come presidente del circolo didattico prima e del consiglio d’istituto delle medie.
L’impegno per la scuola di un comitato di genitori
Nel primo decennio del Duemila a Sarzana i genitori erano molto attivi sui temi della sicurezza nelle scuole, dell’adeguatezza delle strutture, della qualità della mensa. Lavoravano in commissioni, producevano documenti e proposte. Collaboravano e si scontravano con l’amministrazione comunale. Nella scuola di viale XXI Luglio, ad esempio, fu ristrutturato il cortile interno (giunta Guccinelli, assessore Bottiglioni), trasformandolo da parcheggio in cortile per attività sportive e ludiche.
Il crollo della scuola a San Giuliano di Puglia suggerì ai genitori di chiedere la verifica sismica di tutti i plessi scolastici. Massimo Caleo, appena eletto sindaco, recepì senza indugi l’istanza. Furono incaricati due professionisti. La scuola XXI Luglio presentava una situazione complessa. Fu incaricato il Politecnico di Torino. La prognosi, emessa nel luglio 2006, fu infausta, nonostante che ad aprile Sarzana fosse stata riclassificata da zona sismica a media/alta pericolosità a media/bassa.
Al sindaco Caleo non restò che chiudere l’edificio e ammassare gli alunni nel complesso delle medie, dove classi del tempo pieno furono sistemate addirittura in aule ricavate in ex bagni con finestroni a due metri d’altezza, quindi con scarsa luce e nessuna vista sull’esterno.
Caleo annunciò che tempo tre anni l’edificio di viale XXI Luglio sarebbe tornato agibile.
Non aveva fatto i conti col dissesto delle finanze comunali, che già si manifestava e che portò alla creazione della società Sarzana Patrimonio per aggirare il patto di stabilità e incassare denari dalla Carispe. Quei denari però non furono destinati alla XXI Luglio, che evidentemente non era realmente una priorità, ma spesi in mille rivoli. Quando la Regione concesse al Comune una congrua cifra per la ristrutturazione, la giunta non ebbe i denari per la sua parte e il finanziamento sfumò. Ho sempre pensato che in fondo la forzata chiusura del XXI Luglio piacesse all’amministrazione, che risparmiava su riscaldamento e pulizie e, probabilmente, già coltivava l’idea di un’operazione immobiliare.
Dal rifiuto di una palestra alla controperizia sull’edificio
Nel 2011 viene dichiarata inagibile (ufficialmente per problemi statici) la palestra delle scuole Poggi-Carducci. I ragazzi vengono dirottati con bus all’auditorium del Liceo. Il consiglio d’istituto chiede l’uso della palestra del XXI Luglio, concessa nel pomeriggio alle società sportive, perché corpo staccato e non valutata inagibile nella perizia del Politecnico.
L’amministrazione Caleo tergiversa. Ricordo siparietti incredibili con assessori che si negano, che saltano riunioni. Uno di loro fa dire di essere partito per l’estero, per poi farsi sorprendere un’ora più tardi davanti all’anagrafe e prodursi in un goffo tentativo di nascondersi.
A sorpresa anche la palestra della XXI Luglio viene dichiarata inagibile e le società sportive vengono sfrattate. Nell’edificio “a rischio crollo” rimangono (ancora oggi) i lavoratori della mensa CIR. E’ il caso di dire: carne da macello. Della loro sicurezza non si cura né l’amministrazione, né i sindacati. Oppure non sono a rischio e tutti lo sanno.
La decisione di negare la palestra finisce per irritare i genitori e la dirigenza, che a questo punto decidono di vederci chiaro. Chiedono di acquisire la perizie del Politecnico. Non è la prima volta. Richiesta analoga era stata presentata il 20 febbraio 2007, ma era rimasta senza esito.
Il 15 novembre 2012 il comitato genitori ottiene il documento. Lo affidano al professionista sarzanese, che l’edificio del XXI Luglio vide brillante studente liceale. E’ un lavoro impegnativo. Quando è concluso l’esito è clamoroso. Sui calcoli del Politecnico sussistono fondati dubbi che siano errati, se non altro per aver applicato una classificazione sismica della città superata.
Ma nel frattempo il vertice della scuola è totalmente cambiato. La controperizia non viene protocollata. Viene consegnata “brevi manu” a qualche assessore, che se la mette nel cassetto.
Ieri l’ingegnere sarzanese ha rotto gli indugi e ha deciso di protocollarla di persona. Ora nessun amministratore potrà dire di non sapere. Galeotto fu il no all’uso di una palestra sana.