Sarzana, che Botta!

« Mi rivolto dunque siamo »

Albert Camus


Mario Botta bussa a denari
vuole 400 mila euro dal Comune

Articolo di Carlo Ruocco

L’archistar ticinese Mario Botta pretende 400 mila euro dal Comune di Sarzana per le sue prestazioni professionali rese nell’elaborazione della Variante al Piano Regolatore per piazza Terzi, dove erano previste tutte le opere pubbliche del Piano che porta il suo nome.

I palazzi, privati, in costruzione in via Muccini

La notizia, sulla quale è calato un segreto non meno pregnante del segreto di Stato sulle stragi, ha messo a rumore i massimi livelli dell’amministrazione comunale sarzanese: dal sindaco Alessio Cavarra all’assessora al bilancio , dalla dottoressa Franca Zanella, massimo responsabile delle finanze comunali, al successore di Franco Talevi, Stefano Mugnaini, che col predecessore ha condiviso la firma sulla Variante “in oggetto”.
Apposto il “segreto di stato”
Ma se chiedete conferme e qualche dettaglio in più, tutti negano. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno parla. Se si prova a sondare i quadri intermedi della macchina comunale, qualcuno ammette a mezza bocca: ne stanno discutendo a livelli alti, troppo alti per noi funzionari.
Impossibile conoscere a quali clausole contrattuali si appigli l’archistar, che ha apposto la sua firma di prestigio mondiale, fiore all’occhiello dell’ex sindaco e senatore Massimo Caleo, per rivendicare il corrispettivo a cinque zeri.

Mario Botta

Per ora ci dobbiamo accontentare di sapere che Mario Botta rivendica il pagamento di 400 mila euro dal Comune di Sarzana per i progetti di palazzi, stazione bus, parcheggio interrato, edificio pentagonale (o a mutanda) nell’area di piazza Terzi. Tutte opere che non si realizzeranno, perché il Comune è, finanziariamente, alla canna del gas, come si dice dalle nostre parti.
La pratica sul tavolo dell’avvocato Cozzani
La rivendicazione, per ora, l’ha firmata di suo pugno. Insomma non ha ancora consegnato la pratica ai suoi legali.
Per un comune che piange miseria, 400 mila euro è tanta roba. E devono essere davvero preoccupati, se risponde al vero l’informazione da noi raccolta che la lettera giace già sul tavolo dell’avvocato del Comune Fabio Cozzani, che se la ritroverà al ritorno dalle ferie. Sarà un brusco rientro.
La spesa “presunta” era di 110 mila euro
In tutto l’iter di approvazione della variante di via Muccini e piazza Terzi una sola volta è stato deliberato il corrispettivo da corrispondere all’archistar  ticinese: il 26 giugno 2007 con la delibera 98 che apriva la procedura urbanistica di Variante al Piano Regolatore, che riportiamo integralmente (leggi qui).  Il Comune si assumeva l’onere di 110 mila euro, di cui 50 mila euro più Iva per l’Alta consulenza (con la A maiuscola in delibera) e lo studio di fattibilità e altri 50 mila presunti (l’aggettivo è scritto in delibera, dunque trattasi di importo non determinato, cioè non concordato col professionista) per l’elaborazione della Variante.
Fino a oggi a Mario Botta sarebbero stati corrisposti soltanto i primi cinquanta mila euro. Diciamocela tutta: un po’ pochino, se consideriamo che l’archistar svizzero aveva avanzato all’imprenditore Gennaro Miranda una richiesta di 600 mila euro per la progettazione di massima ed esecutiva di un palazzo ad arco retto in piazza Martiri. Non se ne fece nulla. Nonostante le sollecitazioni dell’allora sindaco Caleo, Miranda si tenne Gino Piarulli.
Impossibile per i cittadini contribuenti verificare, se sono stati eseguiti altri pagamenti o vedere quali accordi sono stati stipulati con Mario Botta, perché le determine anteriori al 2014 non si trovano sul sito on line del Comune. Dicono che le pratiche hanno diritto all’oblio. E’ vero: meglio dimenticare …..
Ora ci pensa l’archistar a dare una scossa alla memoria.

 

 

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Data
mercoledì, 7 maggio 2014

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