Sarzana, che Botta!

« Non sapevano che fosse impossibile, allora l’hanno fatto »

Mark Twain


Piove nelle case
del borgo: riparate
i tetti invece di speculare
sul disagio

 In pochi giorni sulla stampa locale (La Nazione e Il Secolo XIX) sono apparsi due articoli per lamentare il degrado dell’antico borgo di Marinella. L’argomento, ovviamente, è a sostegno del Centro sportivo voluto dal magnate dello Spezia Gabriele Volpi. L’AD di Marinella spa è arrivato addirittura a dire che anche in casa sua piove, ma che non può toccare nulla. Lo schema di chi vuole speculare è sempre lo stesso. Se un imprenditore vuole ottenere dai pubblici poteri deroghe legislative, che fa? Minaccia di portare la produzione all’estero. Insomma ricatta. E quasi sempre la spunta. Se deve ottenere una deroga al Piano Regolatore (è il caso della Marinella spa) abbandona al degrado un quartiere, getta nel disagio più totale gli abitanti e crea le condizioni per la speculazione prossima ventura. Ovviamente si correda il tutto col discorsetto dello sviluppo e dell’occupazione. Lo suonò Massimo Caleo per giustificare il Piano Botta con i risultati visibili a tutti. Siamo stufi. E lo abbiamo scritto agli organi di stampa.
I tetti si possono riparare
Intanto non è vero che nel borgo non si può toccare nulla. I tetti si possono aggiustare. Le tegole si possono sostituire. Se Reverberi e gli abitanti trovano difficoltà, in Comune da Mugnaini andiamo noi.
Albenga: lo sviluppo agricolo rende e dà occupazione
Veniamo a discorsi più seri. In Liguria ci sono due pianure: una ad Albenga, l’altra la Val di Magra. Ad Albenga hanno deciso di puntare sull’agricoltura nel momento in cui tutti gli indicatori economici internazionali dicono che nell’immediato futuro saranno la terra (coltivabile) e l’acqua gli elementi scarsi. Albenga è rifiorita, l’occupazione aumentata.
A Sarzana (e Val di Magra) si continua a puntare sul cemento a dispetto delle aree già distrutte. Siamo in depressione con i capannoni vuoti e il territorio devastato.
Sindaco Cavarra, a Tavolara c’è un’area sportiva di 12 ettari
Nessuno, sindaco in testa, ha ancora risposto a una fondamentale domanda: perché lo Spezia il Centro non lo fa a Tavolara? Esiste nel Piano Regolatore di Sarzana un’area di 12 ettari a  destinazione sportiva (sindaco Cavarra, sportiva non artigianale, si faccia spiegare le carte). Se l’interesse dello Spezia (cioè del suo magnate italo-nigeriano Gabriele Volpi) è veramente sportivo compra Tavolara e l’indomani può chiedere tutte le concessioni edilizie conformi al Piano Regolatore. E’ suo diritto, senza VIA, Varianti al Prg e senza proteste ambientaliste.
Legittimo il dubbio della speculazione
Altrimenti siamo legittimati a dubitare che questa operazione a Marinella nasconda una speculazione prossima futura, quando Volpi si stuferà dello Spezia.
Comprendiamo che i miliardi (non è un refuso) del magnate facciano luccicare gli occhi a molti. Ma il territorio è un bene comune.
Le amministrazioni abdicano alla gestione del territorio
Da vent’anni le amministrazioni ne hanno delegato la gestione ai poteri finanziari. Chiediamo un confronto pubblico con l’Amministrazione (di Sarzana, non della Marinella spa) sul destino di un bene comune.

Sarzana, 4/4/2014                         Comitato Sarzana, che botta!

Marinella Allarme per i tetti pericolanti “Le case vanno in pezzi”Articolo apparso oggi su Il Secolo XIX

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Data
venerdì, 4 aprile 2014

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